I Medici. Decadenza di una famiglia
Matteo Strukul
Editore: Newton Compton
Anno edizione: 2017
Pagine: 383 p.
I Medici. Decadenza di una famiglia. Descrizione
La Parigi del diciassettesimo secolo è l’essenza stessa del vizio e della violenza. Maria de’ Medici, da poco sposa di Enrico IV di Borbone, scoprirà ben presto quanto siano rapaci le mire di Henriette d’Entragues, favorita del re, alla quale, con un documento scritto, lo stesso Enrico aveva promesso di prenderla in moglie.
E ora quel foglio è l’arma di un ricatto. Anche il conte d’Auvergne e il duca di Biron cospirano per rovesciare il trono. Quando tutto sembra perduto, Maria decide di affidarsi a Mathieu Laforge, spia e sicario che, per denaro, è pronto a sventare più di una congiura. Ma questa decisione potrebbe ritorcersi contro di lei, perché l’avidità – si sa – è la peggiore delle matrigne.
Quando Enrico IV di Borbone muore, vittima dell’ennesimo complotto, Laforge potrebbe infatti decidere di cambiare fazione, specie se all’orizzonte si profila, inarrestabile, l’ascesa di un astro di prima grandezza della politica francese: il cardinale di Richelieu.
Sarà lui, dopo la morte del re, ad acquisire un grande potere, tradendo proprio colei che più di ogni altro ne aveva favorito la fortuna: Maria de’ Medici.
I Medici. Decadenza di una famiglia. Breve riassunto e commento personale
Quarto e ultimo volume della saga medicea scritta da Strukul, che narra la storia della seconda Medici regina di Francia. A differenza di Caterina,però, Maria è una meraviglia:
« bellissima, alta, sensuale. Con quell’abito dell’incoronazione trapuntato di migliaia di diamanti e di perle che la fanno brillare come una stella…»
Data in sposa con una dote di 600.000 fiorini, in grado ripianare le casse francesi svuotate dalla guerra, sarà sin da subito moglie amata (forse distrattamente) da Enrico IV, ma sempre estranea alla corte francese. In effetti fu nota come «la grossa banchiera».
Maria de’ Medici si appoggia quindi a Eleonora Galigai, figlia della sua balia e sua amica sin dall’infanzia, e su Concino Concini, italiano di pessimi costumi ma di buona famiglia, che faceva parte del suo seguito, incoraggiando il matrimonio tra i due e appoggiandone l’ascesa politica.
Suo braccio armato era invece Mathieu Laforge, spia e sicario abilissimo, capace di sventare più di una congiura. Veneziano, nonostante il nome francese. Una specie di D’Artagnan in versione cattiva. Quando Enrico IV di Borbone muore, colpito dalla follia omicida del fanatico cattolico Ravaillac, si assiste all’ascesa del (malefico) genio della politica francese: Armand Jean du Plessis de Richelieu, vescovo di Luçon, poi grande ministro e cardinale.
Sarà proprio lui, dopo la morte di Enrico IV, a mettere fuori gioco Maria de’ Medici, colei che ne aveva favorito la scalata al successo.
Un romanzo di cappa e spada, che tanto ricorda i Moschettieri di Dumas Padre, specie nei racconti dei numerosi duelli. E poi Strukul si riallaccia direttamente a Dumas, quando ci racconta la tresca tra il Duca di Buckingham e la regina Anna, moglie scarsamente amata di Luigi XIII. Chissà perché lo chiamavano “il giusto”…
Mi è piaciuto moltissimo il racconto dell’incontro tra Maria e la cugina Margot, sposa ripudiata di Enrico IV. Ho pianto come una fontanella…