CONFETTI DI SULMONA

CONFETTI DI SULMONA

Come sappiamo, Sulmona è nota in tutto il mondo per un prodotto molto particolare, i CONFETTI!

Annoverati tra i PRODOTTI AGROALIMENTARI TRADIZIONALI, sono un vanto della città di Ovidio da molti secoli. Vi racconto come mai

CONFETTI DI SULMONA. Che cosa sono i confetti

Secondo il vocabolario, i confetti sono

un prodotto dolciario costituito da un nucleo duro, detto “anima”, di solito costituito da una mandorla, ricoperto da diversi strati di zucchero

L’anima può essere costituita da nocciole, pistacchi, cioccolato e anche la copertura può variare. Naturalmente il confetto assume la forma e le dimensioni dell’anima che contiene. Inoltre la copertura esterna può assumere varie colorazioni, a seconda della ricorrenza da celebrare.

Sulmona è la capitale mondiale dei confetti. Qui infatti secondo la leggenda, il confetto sarebbe stato prodotto già ai tempi della conquista romana nella valle Peligna (I secolo a.C.).

Fonti certe però dimostrano che una piccola bottega artigianale sorgeva, nel XV secolo, presso il monastero di Santa Chiara, dove le monache stesse producevano deliziosi confetti.

CONFETTI DI SULMONA. La storia dei confetti

Il confetto ha una storia antichissima. Secondo alcune fonti, il confetto era già conosciuto in epoca romana. Si narra infatti che gli antichi romani fossero soliti usare i confetti per celebrare nascite e matrimoni, solo che all’epoca, non essendo stato ancora scoperto lo zucchero, si usava il miele e si produceva un composto dolce che avvolgeva la mandorla, fatto di miele e farina.

Così come li conosciamo oggi, i confetti sono un’invenzione medievale, elaborata in ambito farmaceutico e trasferita solo in un secondo momento al campo gastronomico.

Il termine (dal latino conficere, «fabbricare») indicava che si trattava di “un’invenzione”, di un qualcosa non esistente in natura. La radice è la stessa di “confettura”.

Secondo una tradizione, essi nacquero per rendere più gradevole l’assunzione di sostanze medicamentose (erbe, spezie, semi).

Come dice Mary Poppins:

«Basta un poco di zucchero e la pillola va giù»

La forma di confetto più simile a quella attuale nasce dopo la scoperta e l’importazione dello zucchero, il quale divenne indiscusso protagonista della dolcificazione.

Lo zucchero, che in Europa fa la sua comparsa nel 700 d.C., importato dagli arabi, non divenne subito accessibile e popolare per tutti, per cui bisognerà attendere fino al 1400 d.C per vedere il suo utilizzo nella produzione di confetti.

Ed è proprio in questo periodo che nasce a Sulmona (cittadina in provincia dell’Aquila in Abruzzo) la fabbricazione, intesa come moderna, dei confetti.

E sempre in questo luogo, verso il XV secolo d.C, si sviluppava la lavorazione artistica dei confetti presso il Monastero di Santa Chiara. Qui, con dei fili di seta, venivano legati dei confetti per decorare fiori, grappoli, spighe, rosari.

L’antica tradizione nella confetteria fa di Sulmona la più antica fabbrica italiana di confetti.

Il procedimento consisteva nello scaldare lo sciroppo di canna al fine di ottenere una patina bianca e cristallina che poteva avvolgere mandorle, nocciole e bucce d’agrumi.

Nel corso dei secoli le modalità di produzione si andarono perfezionando, così nel 1700 i confetti venivano preparati in grandi caldaie, alimentate con fuoco di carbone, fatte oscillare costantemente per evitare che le mandorle si attaccassero tra loro.

Il procedimento prevedeva quattro giorni di lavorazione, in modo che lo zucchero formasse una patina abbastanza spessa sopra la frutta secca.

Il confetto classico contiene solo una mandorla, ma i pasticceri da sempre lo arricchiscono di vari aromi e profumi.

Dal XIX secolo, questi dolcetti si colorarono, per identificare simbolicamente l’evento del dono. Il bianco purezza per il matrimonio o la prima comunione, il rosa o azzurro per il battesimo, il verde speranza per il fidanzamento, il rosso per l’esame della tesi di laurea, l’argento per il venticinquesimo e l’oro per il cinquantesimo anniversario di matrimonio.

CONFETTI DI SULMONA. I confetti “artistici”

Che cosa rende i confetti di Sulmona così particolari? Il procedimento di lavorazione brevettato

Lo zucchero, infatti, aderisce alla mandorla senza l’ausilio di amidi e farine.

Non solo: i confetti di Sulmona si riconoscono anche per gli svariati colori e le forme con cui vengono confezionati.

Esistono varie tipologie di confetti sulmonesi, i più caratteristici dei quali sono formati da mazzi di fiori variopinti, oppure margherite o papaveri.

Inoltre ogni confetto può avere gusti diversi, dal cioccolato al caramello, dalla mela all’arancia.

Fino al XVII secolo, a causa della scarsa reperibilità dello zucchero e dei suoi costi elevati, i confetti erano un prodotto di lusso. Col passare del tempo, e anche grazie all’introduzione delle tecniche di estrazione dello zucchero dalle barbabietole, la produzione cominciò ad intensificarsi e nel XIX secolo Sulmona arrivò a contare ben dodici fabbriche di confetti.

Come dicevamo poco fa, si narra che furono le suore di clausura del convento di Santa Chiara ad introdurre l’usanza di dare particolari forme e colori ai confetti.

A partire dal XV secolo, infatti, cominciarono ad intrecciarli con fili di seta per creare spighe, grappoli d’uva, rosari e simboli cristiani da donare ai giovani sposi.

CONFETTI DI SULMONA. Come si producono

La ricetta, invariata da secoli, si basa sull’utilizzo di ruotanti caldaie di rame, dette “BASSINE”, all’interno delle quali la confettazione avviene lentamente e lo zucchero, sciroppato e aromatizzato, aderisce al nucleo in strati successivi.

Dopo la fase di rivestimento con lo zucchero, la superficie del confetto appare rugosa e irregolare, quindi avviene la successiva fase di lisciatura e lucidatura. Se il confetto deve essere colorato, la colorazione avviene dopo la lisciatura del prodotto.

Infine, i confetti vengono sottoposti al processo di asciugatura e di confezionamento.

Sebbene la variante più celebre sia quella con il cuore di mandorla e la copertura di zucchero, esistono tanti gusti di confetto.

Tra i più diffusi quelli al cioccolato, sia al latte che fondente o bianco, ma si trovano anche confetti alla frutta, come quelli alla fragola, al limone, al cedro, all’amarena, al cocco…

Non mancano quelli aromatizzati, tra cui, oltre ai classici all’anice, troviamo i confetti alla mela e cannella, al rhum e pera, al mascarpone, alla genziana e persino al babà.

INSOMMA, NON VI RESTA CHE SCOPRIRE IL VOSTRO GUSTO PREFERITO!

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!