CIAMBELLONE DI ACHILLE

CIAMBELLONE DI ACHILLE

Ieri vi ho raccontato del Manuale di Nonna Papera e di quanto sia stato bello riscoprire le ricette che, in qualche modo, mi hanno avvicinato alla cucina.

Oggi vi propongo il mitico “ciambellone di Achille”, che, quasi quarant’anni fa, segnò i miei primi passi in cucina!

Fu un totale fallimento: infatti dimenticai di aggiungere lievito e uova!!!

Nei prossimi giorni vi proporrò anche altre ricette del Manuale, che potrete provare a realizzare con i vostri figli! Alcune di esse sono diventate parte integrante della mia cucina… e nemmeno ricordavo di averle imparate da lì!!!

A fine ricetta vi racconto anche qualcosa su Achille!!!

CIAMBELLONE DI ACHILLE : “Cantami o Diva, del Pelide Achille”

Ve l’ho detto: il manuale è davvero istruttivo. Leggendolo, quando ero piccola (ho imparato a leggere molto presto, lo confesso), ho scoperto che l’Iliade iniziava con questi versi e mia Nonna, proprietaria di una cartolibreria, mi regalò una bellissima edizione per ragazzi. Ancora la conservo gelosamente!

E forse anche grazie a quei libri iniziò il mio amore per la Grecia e la sua cultura!

Nel libro, Nonna Papera ci racconta anche che

“ben sette città si contendono l’onore di aver dato i natali ad Omero, il magico cantore delle imprese di Achille, delle astuzie di Ulisse e del disperato eroismo di Ettore”.

Per introdurci la ricetta del ciambellone di Achille, Nonna Papera ci racconta (p.44):

“Di quel caratterino d’un Achille è più noto il tallone. Ma di proposito, desideriamo mettere in rilievo il ciambellone: per amore della rima e della ricetta.

Se non sapete la storia del tallone, ve la diciamo noi in quattro parole: Achille, figlio di Teti, era stato immerso nella acque dello Stige affinchè diventasse invulnerabile. Mamma Teti, che la sapeva lunga in fatto d’immoratalità essendo una dea, immergendo il neonato Achille nel fiume lo tenne per un tallone … e per quel tallone vulnerabile l’invulnerabile Achille ci lasciò la pellaccia….”

Ed ora, la ricetta!

CIAMBELLONE DI ACHILLE. La ricetta

  • DIFFICOLTÀ : bassa
  • PREPARAZIONE : 10 minuti
  • COTTURA  : 60 minuti

INGREDIENTI

  • FARINA 300 gr
  • ZUCCHERO 200 gr
  • BURRO 100 g
  • LIEVITO 1 bustina
  • LIMONE 1
  • UOVA 2
  • LATTE qualche cucchiaio

PREPARAZIONE SECONDO NONNA PAPERA

  • Disponete a fontana sulla spianatoia (o in alternativa in una grande zuppiera)
    farina, zucchero, sale, lievito e la buccia grattugiata d’un limone. Il tutto mescolato e setacciato.
  • Aggiungete le uova ed il burro ammorbidito.
  • Impastate. Se vedete che l’impasto risulta troppo duro, ammorbiditelo con poco latte.
  • Ungete di burro uno stampo per ciambelle (cioè col buco in mezzo) sistemate bene la pasta e mettete a cuocere in forno già caldo per 40 minuti circa.
  • Se li avete sottomano, PRIMA DI INFORNARE, sistemate sopra la ciambella qualche filetto di mandorla, qualche ciliegia candita o qualche pezzetto di cedro.

PREPARAZIONE SECONDO ME:

  • Accendete il forno e impostate la temperatura a 180°C.
  • Ungete uno stampo per ciambelle da 24 cm con un pochino di burro preso dal totale e infarinatelo.

  • Sgusciate le uova nella ciotola della planetaria e aggiungete lo zucchero.

  • Montate lo zucchero con le uova e poi aggiungete il burro rimasto a fiocchetti.
  • Unite quindi la farina setacciata con il lievito e con la scorza di limone, poco alla volta, sempre continuando a mescolare con la planetaria.

  • Invece del latte, per ammorbidire ho usato il succo di limone e qualche cucchiaio di acqua.

  • Versate l’impasto nello stampo preparato in precedenza e infornate in forno ormai caldo. Volendo, potete aggiungere mandorle oppure gocce di cioccolato. Io ho aggiunto degli anacardi.

  • Fate cuocere per 40 minuti e poi verificate che la ciambella sia cotta, inserendo uno stuzzicadenti nell’impasto.

  • Se lo estrarrete asciutto, sfornate la torta e fatela raffreddare, altrimenti proseguite la cottura per altri 5 minuti prima di ripetere la prova “stecchino”!

CIAMBELLONE DI ACHILLE. Chi era Achille?

Secondo molti, è il più celebre tra gli eroi greci. Figlio di un re mortale, Peleo (da qui il suo soprannome ‘Pelìde’) e di una dea marina, la bellissima Teti. Nell’Iliade, guida l’esercito dei Mirmidoni, il suo popolo.

Secondo la versione più nota della mitologia greca, appena nato Achille fu immerso da Teti nell’acqua del fiume infernale Stige. Divenne così invulnerabile, tranne che nel tallone, che sua madre teneva con la mano.

Un altro curioso particolare della vita di Achille.

La madre, avendo saputo che, se il figlio avesse combattuto a Troia vi avrebbe trovato la morte, decise di nasconderlo a Sciro, tra le figlie del re Licomede.

L’astuto Ulisse, però, scoprì che l’eroe si nascondeva sull’isola di Sciro. Per smascherarlo, portò in dono alle figlie di Licomede ricche vesti. Tra gli abiti però aveva nascosto uno scudo e una lancia!

Così, mentre le fanciulle ammiravano le vesti, Ulisse fece risuonare la tromba di guerra: immediatamente Achille afferrò le armi, facendosi così riconoscere.

E ovviamente dovette partire per la guerra… Per mettere in fuga i Troiani basta soltanto vedere apparire le sue armi!

Dopo una lite con Agamennone, però, il nostro eroe decide di non combattere più… Tornerà in campo solo dopo la morte del suo caro amico Patroclo…

Ettore lo affronta con coraggio, ma viene ucciso e il suo cadavere trascinato senza pietà attorno alle mura di Troia.

Uno degli episodi più atroci di tutta l’Iliade! Commovente l’incontro di Achille con il padre di Ettore, il re di Troia Priamo. Questi si reca nella tenda dell’eroe di notte, da solo e senza scorta, per offrirgli il riscatto per il corpo di suo figlio.

Nel dolore dell’anziano genitore Achille vede prefigurato il destino di sofferenza e di solitudine che attende il vecchio Peleo quando egli sarà morto; si commuove e restituisce a Priamo il cadavere di Ettore perché possa ricevere sepoltura.

Se volete saperne di più, cliccate QUI

ACHILLE E LA TARTARUGA

Achille è il protagonista di un famoso paradosso. Secondo il filosofo Zenone di Elea, vissuto nel V secolo a.C., se Achille, noto per essere il “piè veloce”, venisse sfidato a raggiungere la lenta tartaruga, partita prima di lui, l’eroe non la raggiungerebbe mai!

Leggete QUI 

QUI invece trovate un bellissimo fumetto che illustra la situazione!

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!