CALZA DELLA BEFANA LE ORIGINI

CALZA DELLA BEFANA LE ORIGINI

Siamo ormai alla fine delle “vacanze natalizie” e ci prepariamo a festeggiare l’arrivo della simpatica vecchietta, che distribuisce dolci ai bambini buoni. E cenere e carbone a quelli cattivi!

Il nostro Cucciolo mi ha chiesto perché prepariamo la calza della Befana e così ho pensato di raccontare anche a voi le mie “riscoperte”!

Con la scusa, vi racconto che cosa metterò nella nostra calza!

CALZA DELLA BEFANA LE ORIGINI …La Befana

Come sappiamo, la figura della Befana non ha uguali nel resto del mondo, che il Sei gennaio festeggia l’arrivo dei Re Magi!

Sin da piccoli siamo abituati a pensare alla Befana come a una vecchietta che,  a cavallo di una scopa volante, visita le case durante la notte tra il 5 e il 6 gennaio.

La Befana regala dolci, ma anche giocattoli, ai bambini buoni. Invece porta cenere e carbone a quelli cattivi! I regali vengono depositati in apposite calze che vengono lasciate appese vicino alla finestra.

Come vi ho raccontato anche in precedenza, l’origine del mito è pagana e celebrava il ciclo di morte e rinascita della natura.

Il cattolicesimo italiano si è poi “impadronito” del rito, legando la Befana all’arrivo dei Magi a Betlemme.

Per saperne di più, cliccate QUI

CALZA DELLA BEFANA LE ORIGINI

Ma come mai nella notte della Befana c’è la tradizione delle calze?

La tradizione ha origini molto lontane. Sembra infatti che l’usanza vada fatta risalire alle celebrazioni celtiche per il Solstizio d’Inverno (vedi QUI). Sappiamo che l’evento astronomico segna il giorno più corto dell’anno.

A partire da questa data, poi, poco alla volta, le ore di luce aumentano e, per le popolazioni antiche, il fenomeno rappresentava la vittoria del sole sulle tenebre.

E mentre nelle civiltà nordiche in questo periodo dell’anno era consuetudine abbellire abeti e scambiare doni, nell’antica Roma pare fosse diffuso il ricorso alle calze.

Infatti, secondo una teoria, la tradizione della calza sarebbe legata a Numa Pompilio, il secondo dei sette re di Roma.

Il re, secondo una leggenda, aveva l’abitudine di appendere, durante il solstizio d’inverno, una calza in una grotta per ricevere doni da una ninfa, Egeria.

La calza della Befana attuale è quindi legata a un adattamento della precedente usanza pagana.

CALZA DELLA BEFANA LE ORIGINI… e i doni

Come ogni anno, anche quest’anno la nostra calza conterrà arance, mandarini, frutta secca e poi tanti biscotti e caramelle fatte da noi!

E’ stato davvero divertente coinvolgere Dima nella preparazione dei dolci da mettere nella sua calza… Pensate: ha voluto anche barattoli delle conserve da portare ai suoi amici al ritorno in Bielorussia…Mi ha fatto piangere come una fontana!

Tra i biscotti, abbiamo inserito anche i suoi prjaniki!

Immancabili arachidi pralinate, noci e mandorle ricoperte di cioccolato, oltre a dei gustosi biscotti con nocciole!

Divertente poi la preparazione del carbone dolce, che abbiamo colorato con vari colori!

Ve la riporto

CARBONE DOLCE PER LA CALZA DELLA BEFANA

  • DIFFICOLTÀ: media
  • PREPARAZIONE : 10 minuti
  • COTTURA : 15 minuti
  • COSTO : basso

INGREDIENTI

  • ACQUA 200 g
  • ZUCCHERO 400 g
  • ZUCCHERO A VELO 100 g
  • ALBUME 1 (circa 30 g)
  • SUCCO DI LIMONE qualche goccia
  • COLORANTE ALIMENTARE

PREPARAZIONE

Versate lo zucchero e l’acqua in una capace pentola e portate a ebollizione a fuoco medio. Mescolate con un cucchiaio di legno, per evitare che lo zucchero attacchi sul fondo della pentola. Continuate a fare bollire a fuoco medio per 2-3 minuti.

Mettete intanto in una ciotola lo zucchero a velo e unitelo con succo di limone, albume e colorante. Dovrete ottenere una glassa liscia

Appena lo zucchero inizierà a caramellare, aggiungete alla pentola il composto colorante e abbassate la fiamma. Mescolate il tutto con una frusta a mano o elettrica, per montare il tutto. Quando il composto sarà gonfio, versatelo in uno stampo ricoperto di carta da forno (va bene anche uno stampo da plumcake).

Aspettate 10 minuti, quindi rovesciate il blocco di zucchero fuori dallo stampo e rompetelo in pezzi!

QUI trovate un’alternativa meno dolce!

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!