BENVENUTI IN CASA ESPOSITO di Pino Imperatore

BENVENUTI IN CASA ESPOSITO è il primo divertentissimo romanzo che Pino Imperatore dedica alle avventure della famiglia Esposito. Ve lo racconto

BENVENUTI IN CASA ESPOSITO. Le avventure tragicomiche di una famiglia camorrista

Pino Imperatore

PRIMA PUBBLICAZIONE 2012

EDITORE : Giunti Editore

PAGINE : 256 p.

GENERE : narrativa umoristica

SEGUITO DA : Bentornati in casa Esposito

BENVENUTI IN CASA ESPOSITO : IL LIBRO (dal sito dell’editore)

Uno spaccato divertente e allo stesso tempo crudele della Napoli contemporanea, città dalle mille contraddizioni, capace però di non perdere mai la speranza in un futuro migliore.

A Napoli, nel rione Sanità, vive con la sua famiglia allargata Tonino Esposito, orfano di un boss della camorra. Tonino riceve dal clan un sussidio mensile e potrebbe vivere di rendita. Invece si intestardisce a voler imitare le gesta paterne, senza riuscirvi. Perché è goffo, sfigato, arruffone, incapace di difendersi: un antieroe tragicomico che, tra ingenuità e imbranataggini, ne combina di tutti i colori.

BENVENUTI IN CASA ESPOSITO : l’autore

Nato nel 1961 a Milano, Pino Imperatore vive da sempre in Campania. Ha scritto sei romanzi, varie opere teatrali e racconti, vincendo i principali premi nazionali per la scrittura comica e umoristica.

Benvenuti in casa Esposito e Bentornati in casa Esposito sono stati un successo da oltre 100.000 copie e, dopo anni di rappresentazioni a teatro, sono diventati un film.

BENVENUTI IN CASA ESPOSITO : la serie

BENVENUTI IN CASA ESPOSITO

Vi avevo raccontato qualche mese fa l’ultimo libro che Pino Imperatore ha dedicato alle avventure della famiglia Esposito. Oggi finalmente, dopo aver visto i trailer che pubblicizzavano il film tratto dal libro, mi sono ricordata che non avevo più mantenuto la mia promessa!

Così oggi vi racconto il primo romanzo della serie, pubblicato quasi dieci anni fa e ancora oggi divertentissimo.

Con tanta ironia ed una nota di amarezza, Imperatore ci racconta questa famiglia di camorristi, gli Esposito, residenti a Napoli nel rione Sanità.

Con questo romanzo facciamo la conoscenza del capofamiglia, l’aspirante boss Tonino Esposito

Anni  trentacinque sciupati dalla calvizie e da una imbarazzante pancetta, brillantino all’orecchio sinistro, lampadato, ufficialmente disoccupato. E orfano di padre

Incontriamo tutta la famiglia alla cena di San Silvestro. Oltre a Tonino, conosciamo così sua moglie Patrizia, “la femmina più bella di Napoli”, e i loro due figli, la quattordicenne Tina e Gennaro detto Genny, “di quattro anni più piccolo”.

Tina aveva una bellezza semplice ed eterea. Genny, sulla cui testa “svettava una cresta alla mohicana indurita dal gel”, ha un punto debole:

Fin dalla nascita, il ragazzetto subiva il fascino dei cibi ad alta concentrazione di grassi e carboidrati, che inevitabilmente si trasformavano in rotolini di ciccia

Oltre ai due figli, il nucleo familiare degli Esposito comprende anche la tuttofare Olga, la madre di Tonino,  Manuela Innocenti, e i due suoceri, Gaetano Scognamiglio e sua moglie Assunta Russo.

Gaetano, il padre di Patrizia, sfoggia baffetti alla Clark Gable e un papillon rosso al collo.

Il cenone di San Silvestro è davvero pantagruelico. Infatti, per cominciare

Olga portò a tavola tre vassoi traboccanti di mozzarelline di bufala, paste cresciute, pizzelle di ciurilli, freselle con pomodorini, panzarotti e palle di riso. 

A seguire un bel piatto di spaghetti con le vongole, capitone fritto, baccalà, polipo all’insalata, spigola al vapore. Accompagnati da insalata di rinforzo. Alla fine della cena, Olga

sventagliò sotto le mascelle dei banchettanti una decina di canestri pieni di frutta secca e frutta di stagione: castagne e datteri, prugne e fichi, arachidi e noci, e poi mandorle, pistacchi, pinoli, semi di zucca, meloni, ananas, kiwi.

Nei romanzi che compongono la serie, conosceremo sempre meglio Olga:

Ucraina innamorata di Napoli, era stata assunta dagli Esposito come babysitter dopo la nascita di Tina, ed era poi diventata a tutti gli effetti un membro ausiliario della famiglia, in cui svolgeva compiti di cuoca, cameriera e donna delle pulizie. Alta, taciturna, paziente e nerboruta, parlava benissimo l’italiano e il napoletano. Aveva una forza spaventosa.

Dimenticavo: della famiglia fanno parte anche due animali domestici: Sansone l’iguana e Giggetto, un coniglio nano di razza polacca, bianco con gli occhi blu.

Pensate che il pasto della famiglia finisca con la frutta? NO!!!

Il tocco di classe conclusivo spettò a Gaetano, che per tre decenni aveva esercitato alla Sanità la professione di maestro pasticciere, tanto da meritarsi il plauso anche di avventori provenienti da paesi dell’entroterra. 

Con un sorrisetto da bimbo, Gaetano corse in cucina a prelevare due enormi guantiere avvolte in una carta stagnola rossa e infiocchettate con nastri dorati. Le dispose al centro della tavola e le aprì con mano leggera, come se stesse schiudendo bauli ricolmi di pietre preziose. Gli occhi dei commensali scintillarono davanti a mustacciuoli e roccocò, struffoli e susamielli, paste reali, paste di mandorla, torroncini, cassatine

Intorno alla famiglia ruota il rione Sanità, con tutto il suo fascino napoletano

Ha una storia a sé, fatta di riti antichi in cui la vita va a braccetto con la morte. Qui nobili e plebei, borghesi e proletari, hanno sempre coabitato gli uni al fianco degli altri, adorando le stesse icone sacre.

Oltre agli Esposito, conosciamo anche il boss Pietro De Luca, ’o Tarramoto, e i suoi due tirapiedi, Tatore Mezzarecchia e Ciruzzo, ’o Schiattamuorto.

De Luca era stato il braccio destro del padre di Tonino, Gennaro Esposito, e ne aveva preso il posto alla sua morte, avvenuta due anni prima nel corso di un agguato. Gennaro aveva fatto promettere a De Luca di proteggere la sua famiglia e di tenere fuori dai guai Tonino

Nonostante Tonino sia davvero un incapace, De Luca aveva mantenuto la promessa. Potrebbe vivere di rendita, Tonino, eppure si ostina a “voler guadagnare” il denaro che Pietro gli elargisce ogni mese, raccogliendo “il contributo per la sicurezza” dai commercianti.

Qualcuno però gli ha rifilato una banconota falsa e De Luca gli chiede di scoprire il colpevole.

Tonino parla con i commercianti … e concede loro uno sconto! Copre poi la cifra mancante con i suoi soldi!!! Insomma, non ha proprio l’animo del “delinquente”, il nostro Tonino.

Fa anzi davvero tenerezza e ci dispiace per lui… Anche perché in famiglia nessuno sembra rispettarlo.

Che risate al matrimonio del nipote di Tonino, una delle parti del libro che preferisco. Ma adoro anche le parti in cui Tonino si reca nel cimitero delle Fontanelle, per chiedere consiglio ad uno degli ospiti, il Capitano.

Dimenticavo un altro “membro della famiglia Esposito,  il braccio destro di Tonino, Enzuccio Savarese. Orfano di padre

Enzuccio era molto legato a Tonino e alla sua famiglia. E Tonino ricambiava l’affetto con regali e assegni di mantenimento: quando faceva la raccolta nei negozi o doveva svolgere un compito delicato, se lo portava con sé e gli dava cinquanta euro

Mi piacciono tantissimo i discorsi tra Tina e sua nonna Manuela, che proprio non riusciamo a vedere come moglie di un boss.

Colta e sensibile, cerca di condividere il suo punto di vista con la nipote, che non accetta il fatto che il nome della sua famiglia sia legato a attività illegali

«La conoscenza rende liberi, si dice. È proprio così. Il sapere rafforza, dà gioia, ci fa crescere come esseri umani.»

Mentre i suoi genitori vorrebbero che Tina diventasse una velina, la ragazzina vorrebbe diventare giornalista… Solo alla nipote Manuela ha il coraggio di dire quello che pensa del marito defunto:

«Era un poco di buono, Tina. Per questo l’hanno assassinato. Era un capo, un boss…Si sentiva onnipotente»

Ci commuove Manuela, con il racconto della sua storia. Aveva sposato Gennaro per amore e da Firenze si era spostata a Napoli. Poi era rimasta per amore dei figli…

Ora Tina ha raccolto la sua eredità e vuole scrollarsi di dosso il marchio di delinquenti

«Che peccati ho commesso, per meritarmi un padre disonesto? Che colpe hai tu, per aver sposato la persona sbagliata? Avresti potuto avere una vita migliore e un uomo diverso. Nonno Gaetano, per esempio: lui sì che è un signore».

Discorsi “seri” vengono spesso stemperati da battute e gag comiche… Che dire dello spagnolo maccheronico di Tonino, quando accoglie a Capodichino Anacleto Lopèz Perèz? O della sua tenuta, completa di sombrero e chitarra???

Insomma, un libro che vi farà morire dalle risate ma vi regalerà tanto su cui riflettere.

VOTO : 10/10

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Grazie per aver votato!

Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!