ATLANTIS di David Gibbins (#1 Jack Howard)

ATLANTIS è il primo libro della serie avventurosa scritta dall’archeologo ganadese David Gibbins. Un romanzo appassionante. Vediamo insieme di che cosa parla

ATLANTIS

David Gibbins

Titolo originale : Atlantis

Prima ed. originale: 2005

Traduttore: A. Capuani

Editore: Newton Compton

Prima edizione italiana: 2016

Pagine: 365 p

Genere: avventura

Seguito da:  Il sigillo maledetto dei templari

ATLANTIS.  Descrizione

Un gruppo di archeologi è impegnato, tra le acque del Mediterraneo e le sabbie dell’Egitto, nella faticosa ricerca di prove dell’esistenza di Atlantide. La connessione tra due straordinari ritrovamenti, un frammento di papiro e un medaglione d’oro, rivela finalmente agli studiosi il luogo in cui è sommersa da secoli la città leggendaria di cui per primo narrò Platone: non nell’Atlantico ma nel Mar Nero, al confine tra Russia e Turchia. Sulle tracce della scoperta si mettono però anche dei terroristi senza scrupoli e per la squadra di ricercatori, guidata dall’inglese Jack Howard, la ricerca per amore della scienza diventerà lotta per la sopravvivenza.

ATLANTIS. L’autore

David Gibbins (Saskatoon, 1962) è un autorevole ricercatore e archeologo. Specializzato in studi sul Mediterraneo antico, ha condotto numerose spedizioni di archeologia subacquea in tutto il mondo.

Nato da genitori inglesi, da piccolo girò il mondo con i suoi genitori prima di intraprendere gli studi per diventare archeologo presso l’università di Bristol. Completò gli studi nel 1990 e si dedicò all’archeologia, scrivendo anche numerosi saggi. Nel 2005 ha fatto il suo debutto nella narrativa con il romanzo Atlantis, tradotto in 28 lingue. Con questo romanzo ha introdotto il personaggio di Jack Howard, protagonista di tutte le sue opere narrative.

Nel 2013, pubblica il primo libro della sua serie Total War, in collaborazione con SEGA che produce l’omonimo gioco, dal titolo Distruggi Cartagine. Parallelamente Gibbins ha pubblicato una grande quantità di saggi sul mondo della archeologia e delle immersioni.

QUI il suo sito

ATLANTIS. Breve riassunto e commento personale

Nel prologo siamo con Solone a Sais, dove il saggio ateniese si era recato per studiare presso il tempio di Thot. Poco prima della sua partenza, il Gran Sacerdote gli rivela il mito di Atlantide

Ci ritroviamo poi al presente, dove Jack Howard e Constantin Kazantzakis stanno compiendo delle immersioni nel Mediterraneo. Proprio nel corso dell’ultima immersione, Kazantzakis fa una scoperta eccezionale: lingotti a pelle di bue, “i caratteristici lingotti di rame dell’età del Bronzo, databili a 3500 anni fa circa”. Secondo i due amici, potrebbero aver scoperto la nave più antica del mondo!

Si tratta di una nave minoica carica di tesori di inestimabile valore: non solo lingotti di rame, ma anche d’oro! Senza dimenticare un’eccezionale collezione di oggetti sempre in oro, tra cui “una statua d’oro raffigurante una donna a grandezza naturale”.

I PROTAGONISTI

Nel libro ci viene spiegato che Jack Howard

«Era lo stravagante rampollo di una delle più antiche famiglie d’Inghilterra… Il padre si era rifiutato di conformarsi ai doveri dell’etichetta ed aveva usato tutte le sue ricchezze per portare con sé la famiglia in giro per il mondo»

invece Kostas è il figlio di un grande armatore greco, diventato un esperto di tecnologie sommergibili. Un grande meccanico geniale, che se ci si mettesse riuscirebbe a far volare una bagnarola!

Contemporaneamente, in Egitto, l’archeologo Maurice Hiebermeyer sta effettuando degli scavi in un’Oasi a sud di Alessandria. E fa una strana scoperta: sulle bende di una delle mummie, infatti, trova un’iscrizione in greco:

«Come era possibile che il frammento di un testo in greco fosse contenuto in una mummia del Fayyum del VI – V secolo a.C.?»

Ben più strano, su una benda, sempre in lettere greche, un nome : Α τ λ α ν τ ι ς  

E chiama subito Jack Howard, che si mette pure a citare Shelley! Il poeta inglese ha dedicato a Ramses II un sonetto, Ozymandias, in occasione dell’arrivo al British Museum di una statua del grande faraone.

Il professor James Dillen, il mentore di Jack e Maurice Hiebermeyer, consultato dai due, pensa che il papiro sia un resoconto della visita di Solone a Sais.

Ma Jack viene presto richiamato a Santorini, dove il sito del relitto è in pericolo: un’altra nave si sta infatti avvicinando. Intanto Kostas ha recuperato un altro magnifico reperto miceneo: una testa di toro a grandezza naturale in steatite nera (Maritozzo, ricordi quella che abbiamo visto al Museo di Heraklion a Creta???), con occhi di lapislazzuli dell’Afghanistan e corna d’oro massiccio. Ed è pure tutto tempestato di rubini!

La nave pirata attacca i nostri, che però riescono a fuggire e a raggiungere il Mar Nero, dove Malcolm McLeod ha trovato degli edifici sommersi. Ancora un simbolo noto sulle pareti di questi palazzi: il toro!

E capiscono di aver fatto una scoperta sensazionale…. Il libro ti conquista velocemente e ti ritrovi a fare il tifo per Jack e i suoi contro il cattivo di turno. L’amore per l’archeologia dell’autore traspare chiaramente e invita ad approfondire numerosi temi, anche se le spiegazioni che fornisce sono chiare e sufficienti per un’infarinatura.

Non ho apprezzato troppo gli ultimi tre-quattro capitoli, in cui Jack si trasforma in Dirk Pitt e fa cose impossibili. Dirk Pitt è il protagonista dei romanzi creati da Cussler, che riesce sempre a salvare le situazioni più assurde.

Ma data la qualità del resto del romanzo, possiamo pure perdonare qualche piccola sbavatura all’autore.

Insomma, se siete patiti di archeologia, questo è il libro che fa per voi!

VOTO : 8/10

Torneremo a parlare del mito di Atlantide!

Serie di Jack Howard

 

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!