YOGURT E YOGURT GRECO le differenze

YOGURT E YOGURT GRECO

Dopo aver parlato di yogurt (QUI) e di kefir (QUI), oggi vi racconto meglio uno dei prodotti che più spesso entrano nella mia cucina: lo yogurt greco! Scopriamo insieme quali sono le differenze tra il classico yogurt e quello che noi chiamiamo “yogurt greco”

LE DIFFERENZE tra i due tipi di yogurt

Innanzitutto cominciamo con il chiarire che è il processo di lavorazione a rendere i due yogurt diversi.

Infatti bastano pochissime varianti perché dagli stessi ingredienti si ottengano due prodotti diversi. Vediamo quali sono

⇒ Yogurt “normale”

Come sappiamo, lo yogurt che troviamo in vendita con la denominazione «naturale» è un prodotto ottenuto dalla fermentazione del latte, con l’aiuto di una particolare selezione di microrganismi.

A trasformare il latte in yogurt sono i fermenti lattici. 

Nel corso della fermentazione, i fermenti scindono lo zucchero principale del latte, il lattosio, nelle due unità di base, il glucosio e il galattosio. Trasformano poi il galattosio in acido lattico.

Questo acidifica il prodotto, rendendo la vita impossibile ad altri batteri e facendo sì che il latte possa conservarsi più a lungo. Ed è per questo motivo che lo yogurt è molto più acido rispetto al latte di partenza.

Nello yogurt tradizionale le operazioni di filtrazione sono due, mentre nello yogurt greco sono tre. La terza filtrazione è lentissima, perché più si va avanti e più è difficile estrarre il liquido, e questo porta ad una serie di differenze.

⇒ Yogurt greco

Lo yogurt greco viene quindi sottoposto ad filtraggio più accurato rispetto a quello normale, che risulta perciò più liquido rispetto a quello greco.

Lo yogurt normale contiene meno proteine e, normalmente, un po’ più di zuccheri, che rimangono nel siero dopo che la parte più solida viene utilizzata per fare lo yogurt.

La maggiore quantità di grassi e la densità più elevata di proteine fanno sì che quello greco sia leggermente più calorico di quello normale. Questo piccola quantità di energia in più, però, porta anche dei vantaggi, visto che la filtrazione maggiore dello yogurt greco tende a concentrare maggiormente i nutrienti.

Le proteine sono quasi il doppio rispetto allo yogurt normale. Anche il contenuto di sodio risulta diverso: questo minerale rimane disciolto nella parte liquida dello yogurt, che nella versione greca è filtrata. Nonostante le calorie delle due versioni siano praticamente identiche, va anche detto che gli zuccheri nello yogurt greco sono inferiori.

RICAPITOLANDO

Nel liquido che viene filtrato e buttato è contenuto quasi tutto il sodio (quindi lo yogurt greco è adatto a chi segue diete iposodiche) e il lattosio che i batteri non hanno fermentato (il che rende lo yogurt greco adatto anche agli intolleranti).

Nella massa, di conseguenza, rimane un quantitativo maggiore di proteine, per cui è più nutriente e più grasso di quello tradizionale.

Rispetto allo yogurt tradizionale, lo yogurt greco ha un contenuto in zucchero più basso ed è anche meno dolce.

I benefici dello yogurt

  • Conserva tutte le proprietà nutritive del latte, con il vantaggio di una più elevata digeribilità.
  • Venendo ridotto il lattosio nella lavorazione, può essere consumato anche da soggetti intolleranti.
  • Determina un ricambio batteriologico nell’intestino e favorisce il transito intestinale.
  • Rafforza il sistema immunitario, aiutandoci contro i malanni della stagione invernale, come il raffreddore.
  • Aiuta in caso di ipertensione, in quanto il potassio, presente in buona quantità, riduce il sodio in eccesso nel corpo.
  • La presenza contemporanea di lattosio ed acido lattico favorisce la biodisponibilità di calcio e fosforo.

YOGURT GRECO. Facciamolo noi

Dovrete procedere come fatto per ottenere il “formaggio di yogurt” (vedi QUI). Vi serviranno, quindi, un colino, una ciotola, un canovaccio da cucina e 500 g di yogurt.

Prendete una ciotola dai bordi piuttosto alti e collocatevi sopra un colino con all’interno un canovaccio pulito. Versatevi quindi lo yogurt e filtratelo dal suo siero acido.

Chiudete, poi, i lembi del canovaccio e lasciate sgocciolare almeno 6-8 ore, per un risultato denso e compatto.

 

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!