TARALLI AL NASPRO DALLA BASILICATA

TARALLI AL NASPRO DALLA BASILICATA

I taralli al naspro, detti anche “nasprati” o “annasprati“, sono delle ciambelline all’anice ricoperte con una glassa, il naspro, a base di acqua, zucchero e limone.

Tipiche della splendida Lucania, secondo la tradizione andrebbero preparati durante i giorni del Carnevale.

Particolare non da poco, invece di essere fritti, sono cotti in forno!

In Puglia si prepara un dolce simile per Pasqua (i taralli gileppati) e lo stesso avviene in Calabria, dove sono detti Taralli delle Palme.

Si tratta di dolci molto antichi: le prime versioni pare risalgano addirittura al II secolo dopo Cristo. La ricetta prevede farina , zucchero, uova, olio, anice in semi o liquore all’anice, lievito e un pizzico di sale.

Una volta cotti vengono cosparsi la glassa preparata con zucchero.

Ricette simili si trovano in tutto il Centro – Sud. Per esempio, in Abruzzo si preparano delle ciambelline glassate per i matrimoni!

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Beh, allora mettiamoci al lavoro

TARALLI AL NASPRO DALLA BASILICATA. La ricetta

  • DIFFICOLTÀ : bassa
  • PREPARAZIONE : 20 minuti
  • COTTURA: 20 minuti

INGREDIENTI

⇒ PER I TARALLI DI CARNEVALE

  • FARINA 500 g
  • UOVA 3
  • SALE 1 pizzico
  • ZUCCHERO 2 cucchiai
  • LIQUORE ALL’ANICE una tazzina da caffè
  • SEMI DI ANICE q.b. (facoltativi)

⇒ PER LA GLASSA (NASPRO)

  • ZUCCHERO SEMOLATO 150 g
  • LIMONE 1 scorza e succo filtrato
  • ACQUA 1 cucchiaio
  • ZUCCHERINI COLORATI facoltativi (sono una mia aggiunta, per fare “Carnevale”)

PREPARAZIONE

FASE 1: PREPARARE I TARALLI

  • Mettete in una ciotola la farina con lo zucchero e il pizzico di sale. Se vi piace, aggiungete anche i semi di anice.
  • Mescolate le polveri e create la classica fontana con il foro centrale.
  • Mettete al centro della fontana le uova leggermente sbattute e il liquore all’anice e cominciate ad impastare.
  • Lavorate tutti gli ingredienti finché non otterrete una pasta liscia e omogenea.

  • Tagliate quindi l’impasto a pezzetti e allungateli sul piano di lavoro in modo da formare dei taralli di circa 2-3 cm di diametro. Io ho fatto anche delle ciambelle più grandi!

  • Man mano che li preparate, disponete i taralli su una teglia ricoperta di carta da forno.

  • Quando saranno pronti, infornate in forno preriscaldato a 180°C e fate cuocere per circa 20-25 minuti, finché non iniziano a prendere colore.
  • Appena avranno raggiunto una leggera doratura, sfornate i taralli e lasciateli  raffreddare.

FASE 2: PREPARARE IL NASPRO

  • Mentre i taralli si raffreddano, potete passare alla preparazione del naspro, ovvero della glassa.
  • Mettete lo zucchero in un pentolino e aggiungete un cucchiaio di acqua. Accendete la fiammo e fate sciogliere lo zucchero a fuoco basso.
  • Appena lo zucchero si sarà sciolto, mescolate per 2 o 3 minuti, finché non avrà raggiunto una consistenza caramellosa.
  • Togliete dalla fiamma e incorporate il succo e la scorza di limone grattugiata.

FASE 3: “NASPRARE” I TARALLI

  • Mettete i taralli, freddi, nella glassa, in modo che la loro superficie si ricopra bene. Se vi piace, distribuite sulla superficie degli zuccherini colorati.

  • Fate asciugare i taralli su una gratella per dolci oppure su un foglio di carta da forno.

  • Una volta asciugatosi, il naspro risulterà duro e biancastro.

CURIOSITÀ: LUCANIA O BASILICATA???

Come sapete, la Basilicata viene spesso indicata anche con il termine Lucania, l’antico nome latino. La parola Lucania viene dal latino “lucus”, bosco, che indicava quindi una terra ricca di boschi. Anche se esistono altre spiegazioni sull’origine del nome…

Fu chiamata Basilicata per la prima volta in un documento del 1175, probabilmente perché amministrata da un “Basiliskos” bizantino.

La denominazione LUCANIA fu ufficialmente in uso dal 1932 al 1947, quando poi divenne Basilicata

Gli abitanti della Basilicata preferiscono essere chiamati Lucani piuttosto che Basilischi o Basilicatesi.

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!