I Signori del Cibo. Parte Quarta: Tonno e Pomodori

Concludiamo finalmente la lunga analisi del saggio inchiesta di Stefano Liberti con I Signori del Cibo. Parte Quarta. Stavolta andremo molto più vicino a noi, con il tonno e i pomodori.

La pesca del tonno è un affare colossale. E noi siamo talmente abituati a considerarlo una merce da pensare che nasca direttamente inscatolato…

I SIGNORI DEL CIBO. PARTE QUARTA : IL MARE IN SCATOLA

Il viaggio nel “business del tono” comincia in Spagna, da un “piccolo centro dei Paesi Baschi”, BERMEO.

Da questo porto partirono nel 1956 le pime battute di pesca al tonno tropicale, le cosiddette “campagne di Dakar”. Per fame, i pescatori di Bermeo si spingevano dietro ai tonni che migravano attraverso l’Oceano Atlantico e seguivano i grossi pesci fino al Senegal, alla Liberia, all’Uganda…

(foto presa da https://libreriainternazionaleilmare.blogspot.it)

I pescatori di Bermeo seguivano i tonni lungo la loro migrazione per non dover sospendere la pesca (a canna) dopo un paio di mesi. Le “campagne di Dakar” durarono dal 1956 al 1965, quando si interruppero per l’introduzione di un nuovo tipo di pesca, ben diverso dal tradizionale metodo a canna (vedi QUI): la PESCA CON RETI DA CIRCUIZIONE, che ha sostituito ormai quasi del tutto la tradizionale TONNARA

QUALCHE NUMERO…

L’industria del tonno ha ormai assunto dimensioni colossali. Nel 2016 sono stati pescati 5 milioni di tonnellate di tonno (1 tonnellata significa 1000 kg, ovvero 10 quintali):

«Alcune specie sono a rischio di estinzione, altre sono sotto pressione»

Le aziende – locusta…

Ricordiamo che cosa intende Liberti quando parla di  aziende – locusta (vedi QUI). Il giornalista definisce così quei

«grandi gruppi multinazionali che agiscono in regime di oligopolio e che verso “l’ambiente, le risorse naturali e il tessuto sociale hanno un rapporto estrattivo. Cioè prendono tutto quel che possono e poi, una volta spolpata una realtà se ne vanno altrove”»

Scrive Liberti (p. 172) che le aziende – locusta

«Controllano la pesca, ma soprattutto, la trasformazione e la commercializzazione del tonno in scatola»

Semplicemente, hanno i mezzi economici per ottenere dei vantaggiosi Fisheries Partnership Agreements, ovvero degli accordi di pesca con “Paesi Terzi”.

… e la pesca sostenibile

Greenpeace pubblica ogni anno una classifica dei marchi di tonno che praticano una pesca sostenibile (vedi QUI) ed ho scoperto di aver sempre acquistato in maniera saggia. Ma, finite le mie scorte, non acquisterò più tonno.

Il mio sdegno è salito a livelli da infarto quando ho scoperto che :

«Ogni anno l’Unione Europea spende 130 milioni di di euro per permettere alle sue navi di pescare nelle acque di Paesi Terzi»

Peggio ancora. Ho appreso che, nel periodo 1994 -2006, l’UE ha erogato 4.4 MILIARDI DI EURO in favore dell’industria della pesca. Di questi soldi, 2.7 miliardi sono andati alla Spagna. Attenzione (p. 182):

«Il pagamento da parte di Bruxelles di una porzione considerevole delle licenze di accesso alle acque di Paesi terzi è un SUSSIDIO PUBBLICO versato in favore di INTERESSI PRIVATI»

Diavolacci: i nostri soldi servono a favorire il saccheggio delle esigue riserve mondiali di tonno da parte di PRIVATI! Altro che “sostenibilità e responsabilità verso le future generazioni” (già, perché, nel frattempo, i burocrati di Bruxelles spendono centinaia di milioni, sempre dei nostri soldi, per studi sulla gestione responsabile delle risorse!)!!! BEh, io mi sento alquanto presa in giro!

Tutti i territori in cui le specie di tonno tropicale vivono e migrano sono sfruttate intensamente. Il limite è stato raggiunto ed abbondantemente superato.

I SIGNORI DEL CIBO. PARTE QUARTA : Che cosa significa COMMODITY

«Commodity si può tradurre in italiano come bene indifferenziato. Il termine deriva dal francese commodité, che significa “ottenibile comodamente, pratico“».

Commodity è ogni tipo di merce o materia prima tangibile e fruibile sul mercato, facilmente immagazzinabile e conservabile nel tempo. Il prezzo delle commodity viene determinato sulla base della legge della domanda e dell’offerta sul mercato. In particolare, il loro scambio standardizzato avviene nelle borse di competenza, dove vengono accuratamente indicati la qualità della materia, le unità di misura per la quotazione e così via. Nel trading, inoltre, le commodity vengono spesso utilizzate come beni sottostanti agli strumenti derivati, in particolare nei futures.

La Commodification (che si potrebbe tradurre come “mercificazione”) si verifica quando i beni di un particolare mercato perdono la differenziazione tra i fornitori. Ad esempio, può verificarsi un caso del genere quando venga diffusa la “conoscenza” che sta dietro ad un determinato prodotto, come quando scade un brevetto su un medicinale, la cui formula non sarà più esclusiva.


LA COMMODITY TONNO (MAIALE, SOIA, POMODORO…)

Ormai le materie prime alimentari sono diventati delle commodity,cioè semplicemente merci da immettere nel mercato mondiale, del tutto sconnesse dal loro effettivo contesto di produzione (e di riproduzione, per le merci di origine animale).

Il tonno, come il maiale, è soltanto un “fornitore di materia prima” per l’industria. Ma: si può considerare merce un essere vivente? In particolare (p. 193):

«Il tonno è un animale selvatico, che nessuno è riuscito finora ad addomesticare… La sua esistenza è legata a doppio filo ai vincoli biologici e naturali necessari alla sua riproduzione. Trasformare il tonno in una commodity…significa pensare, contro ogni evidenza scientifica, che le risorse dell’oceano siano INESAURIBILI, che gli stock di tonno siano virtualmente INFINITI. Significa agire davvero come locuste, arraffare il più possibile e nel più breve tempo possibile, come se non ci fosse un domani».

A nulla servono gli appelli di organizzazioni governative (tipo la FAO) e non governative a LIMITARE LO SFRUTTAMENTO degli oceani in generale (e del tonno in particolare). L’overfishing, il sovrasfruttamento dei mari, sta distruggendo gli oceani. Presto tutto il pianeta “si ritroverà con oceani deserti e privi di pesci”.

Infatti a fare le spese della pesca indiscriminata al tonno sono anche altre specie, che finiscono nelle trappole preparate per i tonni. Per i delfini si sono smossi mari e monti…per tartarughe e squali nessuno si preoccupa…

Insomma, il capitolo dedicato al tonno mi ha scosso profondamente…

La soluzione è sempre la stessa. Fare un passo indietro. Noi consumatori possiamo cercare di fare pressione sulle grandi aziende, pretendendo chiarezza sulle confezioni e rifiutando di acquistare merci di cui non conosciamo la provenienza.

Ma troppo spesso pensiamo solo al risparmio immediato e preferiamo acquistare una marca meno costosa senza farci troppe domande…

E il pianeta ha già perso: perché se noi smettiamo di farci domande, è la fine…

IN CONCLUSIONE

Mi fermo qui con l’analisi del libro di Liberti. Non vi annoierò con tutte le problematiche legate al pomodoro e alla dubbia provenienza dell’imbottigliato in commercio. Migliaia di servizi sono stati mandati in onda in TV sul “pomodoro cinese”.

Liberti riprende ed approfondisce i temi trattati anche nei servizi televisivi e ci mostra l’assurdo di contadini africani emigrati in Italia a raccogliere pomodori in Puglia, perché nei loro Paesi d’origine la coltivazione dei pomodori è finita a causa della concorrenza cinese…

Leggete il libro. Vi sentirete male, vi arrabbierete, ma all’ultima pagina sarete consumatori più consapevoli. Perché l’unica arma che abbiamo contro le aziende -locusta, che vorrebbero farci mangiare quello che vogliono loro e con il sapore che dicono loro, è la conoscenza.

Solo chi sa, chi si fa continuamente domande, è vivo e vitale. Non accettiamo passivamente quello che altri decidono di imporci. Perdiamo tempo a leggere le etichette. Alla lunga ne guadagnerà il portafogli e, soprattutto, la nostra salute…

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!