Seupetta di Cogne. Chiamarla “zuppa” è un gran peccato

Seupetta di Cogne.

La zuppa di Cogne : Un grande piatto della tradizione valdostana

La Valle d’Aosta è uno scrigno racchiuso tra alte vette: quelle del Monte Bianco, del Cervino, del Monte Rosa e del Gran Paradiso. Questo spiega perché la gastronomia della regione conservi tutte le caratteristiche di una regione di montagna.

La cucina della Valle d’Aosta è incentrata soprattutto sui prodotti delle sue montagne, in particolare su quelli derivati da lavorazione e conservazione di carni e latte.

Non dimentichiamo che per molto tempo le avversità climatiche hanno determinato notevoli difficoltà negli spostamenti e negli scambi.

Per questo la cucina valdostana, poverissima di piatti di pasta, è invece ricchissima di zuppe, con pane raffermo, formaggio, verze, castagne, latte e burro, come la famosa Seuppa à la Valpellenentse.

Il pane nero (o Pan Ner, in termini dialettali), come in tutte le civiltà contadine, è l’essenza stessa del cibo.  Infatti, nato  dalla terra e dal sudore dell’uomo, il pane in tutte le civiltà contadine è sempre stato considerato “santo”.

Pensate: in Valle d’Aosta era usanza, durante i battesimi, regalare ad ogni bambino presente una pagnotta. Nel giorno di Sant’Agata, il 5 febbraio, inoltre, agli animali si dava da mangiare pane benedetto, perché li proteggesse dalle malattie.

La preparazione stessa del pane era un vero e proprio rito:

avveniva una volta all’anno e coinvolgeva l’intero paese. In ogni borgo. seppur minuscolo, era presente almeno un grosso forno a legna a disposizione della comunità.

Nel tardo autunno, con la luna calante, si impastava la farina (in genere metà segale e metà frumento) con l’acqua e il lievito madre, e si faceva riposare il tutto in grosse madie di legno.

Una volta cotte, le forme si conservavano poi su apposite rastrelliere di legno chiamate ratelì.

Un pane nero e profumato, che con il passare dei giorni diventava sempre più duro, tanto da dover essere tagliato con una specie di “ghigliottina” detta copapàn e consumato per lo più inzuppato nel brodo o nel latte caldo.

Da qui le tante ricette tipiche, che prevedono come primo piatto zuppe preparate con il pane raffermo.

Seupetta di Cogne. Che cos’è

Si tratta di una strana zuppa, originaria dell’omonimo paese, situato all’interno del Parco di Gran Paradiso, che, un tempo, era un importante centro minerario per l’estrazione del ferro.

Più simile ad un risotto che ad una zuppa, viene preparata naturalmente con pane nero raffermo, burro e fontina, ma comprende anche il riso, che un tempo arrivava dalla vicina val Soana.

Non sarà la stessa cosa, ma potete prepararla anche con pane raffermo “normale”! Io ho preparato appositamente il pane nero per realizzarla, ma poi l’abbiamo provata con del pane integrale e vi garantisco che è comunque buonissima!

Seupetta di Cogne. La ricetta per 4

  • DIFFICOLTÀ : bassa
  • PREPARAZIONE : 15 minuti
  • COTTURA : 35-40 minuti

Ingredienti:

  • RISO (CARNAROLI) 300 g
  • FONTINA 300 g
  • BURRO (CHIARIFICATO) 150 g
  • PANE RAFFERMO (MEGLIO SE DI SEGALE) 300 g (CIRCA 4 FETTE)
  • CANNELLA q.b.;
  • BRODO (DI CARNE) q.b.
  • VINO BIANCO q.b. (circa 100 ml)

PREPARAZIONE

  • In un’ampia padella fate sciogliere una noce di burro e friggetevi le fette di pane. Quando saranno dorate su entrambi i lati, toglietele dalla padella e mettetele da parte.
  • Procedete quindi con la cottura del riso. Nella stessa padella usata per il pane, fate sciogliere ancora una noce di burro e tostatevi il riso a fuoco vivace.Io ho aggiunto anche mezza cipolla tritata, per dare più sapore.
  • Aggiungete quindi un pizzico di cannella e, quando il riso sarà ben tostato, sfumate con il vino bianco, quindi lasciate evaporare completamente e poi iniziate ad aggiungere il brodo poco alla volta, come si fa per un classico risotto.
  • Unite altro brodo solo quando il precedente sarà stato assorbito. Cuocete il riso al dente e non lasciatelo troppo asciutto.
  • Spegnete quindi il fornello e aggiungete circa un terzo della fontina tagliata a fette.
  • Mescolate energicamente per amalgamare bene gli ingredienti.

  • Prendete ora una pirofila e disponete sul fondo le fettine di pane. Disponete quindi sul pane il riso e terminate con lo strato di fontina.
  • Se vi piace, completate con un’ultima spolverata di cannella in polvere e infornate in forno preriscaldato a 180°C.
  • Fate sciogliere la fontina (occorrono circa 10 minuti) e quindi servite ben calda!

Torneremo prestissimo a parlare della Valle d’Aosta e della sua meravigliosa cucina! Mi ha letteralmente conquistata!

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!