QUALITÀ E SICUREZZA degli ALIMENTI

QUALITÀ E SICUREZZA degli ALIMENTI

Oggi affrontiamo ancora una volta un tema che mi sta particolarmente caro, quello della qualità di quello che mangiamo! Infatti, come ormai è accertato, la salute passa dal piatto.

Il 70% delle malattie che ci colpiscono ha come causa diretta il nostro stile di vita e potrebbe essere curato semplicemente correggendo certe nostre abitudini. E per mangiare bene dobbiamo anche fare attenzione alla qualità di quello che acquistiamo!

Certo, io leggo sempre le etichette con il beneficio del dubbio. Nel settore alimentare, ahimè, le frodi sono all’ordine del giorno, ma comunque a un certo punto devo pur mettere qualcosa nel carrello della spesa!

E vi garantisco che quando mi vedono, nel supermercato in cui mi servo di solito, si preoccupano!

Comunque, torniamo all’argomento dell’articolo e parliamo di qualità e sicurezza. Che cosa intendiamo per “qualità alimentare”? Scopriamolo insieme con questo articolo!

QUALITÀ E SICUREZZA degli ALIMENTI. Che cos’è la QUALITÀ ALIMENTARE.

La qualità di un prodotto alimentare è il risultato di una serie di tanti fattori. Per definizione:

La qualità è “l’insieme delle proprietà e caratteristiche di un prodotto o servizio che gli conferiscono l’attitudine a soddisfare bisogni espressi o impliciti” (norma UNI EN ISO 8402).

Vogliamo quindi un prodotto che sia sano, sicuro, nutriente e rispettoso dell’ambiente!

Accanto alla qualità richiesta dal consumatore (qualità percepita) vi è anche una qualità definita dalle industrie e dalla grande distribuzione organizzata (GDO) e che riguarda la tecnologia e la sicurezza alimentare (qualità oggettiva).

Diversi sono i fattori che concorrono a determinare la “qualità totale” di un alimento, tanto è vero che è possibile individuare vari tipi di qualità:

  • igienico/sanitaria
  • chimico/nutrizionale
  • legale
  • organolettica
  • di origine

QUALITÀ E SICUREZZA degli ALIMENTI. IL LEGAME INDISSOLUBILE TRA QUALITÀ E SICUREZZA.

Alla base del concetto di qualità, sia per il consumatore sia per il produttore e il distributore, c’è la sicurezza alimentare, resa obbligatoria dalla normativa vigente.

Insomma, quando parliamo di qualità non ci limitiamo alle qualità organolettiche e sensoriali di un prodotto.

Un cibo non deve essere infatti soltanto gustoso ma deve presentare anche un insieme di caratteristiche che comprendono la salubrità, l’accessibilità, la conservabilità, l’equilibrio nutrizionale.

Come dicevamo, qualità e sicurezza alimentare sono strettamente collegati anche dalla normativa vigente. Infatti, in base al Regolamento CE 852/2004, la qualità alimentare dipende dall’impegno di tutta la catena produttiva, dalla coltivazione delle materie prime alla loro lavorazione, dal trasporto alla conservazione e preparazione. Ed anche il consumatore deve impegnarsi a conservare e preparare secondo procedure adeguate gli alimenti che acquista.

Un cibo di qualità è preparato con materie prime di prim’ordine ed ha caratteristiche organolettiche tali da essere apprezzate dal consumatore. Inoltre è equilibrato dal punto di vista nutrizionale. Infine risponde a precisi requisiti di sicurezza alimentare, igienica e microbiologica, durante tutte le fasi, “dai campi alla tavola”.

Secondo le conclusioni del World Food Summit organizzato dalla FAO (Food and Agriculture Organization) a Roma nel 1996:

”la sicurezza alimentare sussiste quando tutte le persone, in qualsiasi momento, hanno accesso fisico ed economico a cibi nutrienti, sani e sufficienti a soddisfare i loro bisogni dietetici e le loro preferenze alimentari per una vita attiva e sana”.

Non basta quindi disporre di cibo sufficiente per sopravvivere. Dobbiamo avere anche alimenti nutrienti e sani, ovvero nutrizionalmente equilibrato, salubre e sicuro dal punto di vista igienico e microbiologico.

Ovviamente per essere apprezzato e scelto, un alimento deve essere disponibile, da un punto di vista sia fisico sia economico.

Ovvero: il cibo deve essere commercializzato nel momento in cui il consumatore lo cerca e soprattutto ad un prezzo tale da rendere il suo acquisto conveniente.

In linea generale, infatti, si consumano frequentemente e in quantità elevate quegli alimenti che sono disponibili e, nel contempo, costano poco.

Ricordiamo che il cibo non risponde soltanto alla necessità di soddisfare un bisogno primario, quello di nutrirsi, ma anche alla ricerca del piacere, derivante dall’esperienza di gusto o dal momento di socializzazione al quale esso è in genere connesso.

Nella cultura italiana e mediterranea tutta, il mangiare insieme ha da sempre un ruolo centrale, quasi formativo, non solo nella vita famigliare e personale ma anche in quella sociale e professionale, e influenza da sempre in modo determinante le scelte inerenti i consumi alimentari.

Così, il cibo che noi consumatori decidiamo di acquistare deve essere nutrizionalmente equilibrato e salutare, per il benessere fisico, ma anche piacevole e appagante per i sensi, per il benessere mentale.

In altri termini, il cibo deve essere buono perché deve essere gustoso ma deve anche fare bene. Il cibo che scegliamo, quindi, deve caratterizzarsi per:

  • qualità nutrizionale, perché deve essere nutrizionalmente equilibrato e valido;
  • sicurezza dal punto di vista igienico, chimico e microbiologico;
  • naturalità e l’ecosostenibilità, perché il rispetto dell’ambiente costituisce un chiaro valore aggiunto.

Quando scegliamo un prodotto alimentare di qualità facciamo una scelta consapevole e, almeno speriamo, corretta.

QUALITÀ E SICUREZZA degli ALIMENTI. CIBO E SALUTE

Non solo. Come dicevamo, sappiamo ormai bene quanto il cibo sia importante per il mantenimento del nostro benessere fisico e mentale.

Infatti gli errori alimentari sono causa di numerose patologie, che vanno dall’obesità al diabete alle malattie cardiovascolari.

Non va dimenticato, inoltre, che la ricerca medico-scientifica mette in correlazione sia i tumori sia le inabilità emergenti (demenze presenili e senili) con l’alimentazione.

Noi consumatori del XXI secolo siamo particolarmente attenti all’alimentazione, non solo per “obbligo medico”!

Infatti sappiamo bene che quello che mangiamo influenza il nostro stato di salute. E non solo perché il cibo scatena allergie o intolleranze alimentari!


Nota: allergie e intolleranze

Le allergie alimentari sono dovute ad una risposta anomala da parte del sistema immunitario nei confronti di sostanze contenute negli alimenti.

Invece le intolleranze sono reazioni di vario genere che scaturiscono dall’ingestione di alimenti e dipendono, per esempio, da deficit enzimatici o da sostanze che manifestano un’azione farmacologica.


Nel scegliere cibi salutari la legge italiana cerca di tutelarci con un elevato numero di leggi. Leggiamo sempre le etichette, sperando sempre che corrispondano a quello che compriamo!

QUALITÀ E SICUREZZA degli ALIMENTI. La naturalità

Secondo le più recenti analisi di consumi e tendenze del gusto, il prodotto alimentare risponde a requisiti di unicità e qualità quando si allontana dai prodotti alimentari di massa, più industrializzati e meno particolari.

Per noi consumatori un alimento naturale è più sano. Infatti le materie prime e le tecniche produttive impiegate dovrebbero essere più rispettose dell’ambiente e, per esempio, non prevedere l’uso eccessivo di additivi, coloranti e conservanti.

L’agricoltura che si dice tipica, biologica o biodinamica non si preoccupa soltanto di produrre, ma guarda con occhio attento e vigile alla tutela dell’ambiente e della biodiversità, occupandosi anche di eco-sostenibilità e impatto ambientale, nonché di tutela del territorio.

QUALITÀ E SICUREZZA degli ALIMENTI. I prodotti tipici locali

Nel corso dell’ultimo decennio le istituzioni hanno prestato sempre maggiore attenzione ai prodotti alimentari di qualità, in particolare a quelli tipici locali, perché è riconosciuto il loro fondamentale valore economico, oltre che culturale, per le popolazioni e le zone di produzione, ma anche e soprattutto per l’economia nazionale, che vede nel settore agroalimentare e in quello  turistico-ristorativo due tra le sue principali fonti di ricchezza.

Le produzioni tipiche rientrano ormai a pieno titolo anche tra le principali attrattive di specifiche zone. Infatti hanno fatto sì che anche aree senza particolare vocazione turistica diventassero mete predilette di escursionisti e viaggiatori del gusto.

Per salvaguardare e tutelare la cultura e l’identità enogastronomica territoriale e nazionale, a scapito delle forti spinte globalizzanti, dobbiamo quindi puntare a prodotti tipici di qualità.

La tipicità scaturisce infatti dalla combinazione di una serie di fattori ambientali concreti con una dimensione culturale, legata alla comunità umana e, quindi, alla sua tradizione, ai suoi saperi e alle sue competenze.

In questo modo diventa una garanzia di genuinità e qualità superiore.

Quando quindi acquistiamo un prodotto con un marchio di qualità stiamo supportando tutto un settore!

Ricordiamo che, a livello europeo, i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo concentrano buona parte dei prodotti con denominazioni geografiche (DOP, Denominazione di Origine Protetta, o IGP, Indicazione Geografica Protetta).

Questo grazie alla struttura di tutto il comparto agro-alimentare, fatto di aziende di piccole o medie dimensioni, e alla lunga tradizione dell’enogastronomia mediterranea.

L’Italia, in particolare, è uno dei Paesi con il maggior numero di prodotti a denominazione, tra i quali figurano anche alcuni tra quelli più copiati al mondo.

Il prodotto a marchio è legato, in genere, a un’idea di eccellenza della produzione, che lo rende gradito al consumatore non solo nazionale ma anche e soprattutto estero, che lo identifica sotto il rinomato marchio del Made in Italy, riconoscendo in esso l’italianità come garanzia di qualità.

QUALITÀ E SICUREZZA degli ALIMENTI. La qualità dipende anche da noi!

Ribadiamo ancora che la qualità di un cibo dipende dall’impegno di tutte le persone coinvolte nella complessa catena produttiva, che va dalla produzione delle materie prime alla loro lavorazione, come pure al trasporto, alla preparazione e alla conservazione del prodotto lavorato fino al consumo finale.

Per un prodotto di qualità la sicurezza è fondamentale, perché tutti sappiamo che il cibo fa bene ma può anche fare male.

Ognuno di noi ha un ruolo attivo in questo campo. Infatti siamo noi stessi responsabili della conservazione e dell’uso corretto degli alimenti che acquistiamo e consumiamo.

L’Unione Europea e l’OMS definiscono la sicurezza alimentare una responsabilità condivisa “dai campi alla tavola”.

Tutti gli operatori che lungo la filiera produttiva intervengono nella produzione e nella trasformazione di un prodotto alimentare contribuiscono, quindi, a determinare il suo livello qualitativo in termini di sicurezza.

Un alimento è sicuro e salubre quando non causa danno al consumatore dopo che è stato preparato e consumato secondo l’uso a cui è destinato.

Deve inoltre rispondere ai requisiti minimi, sanciti per legge, riguardo al contenuto di sostanze contaminanti.

La contaminazione può essere di tipo fisico, chimico o biologico e può avvenire durante la produzione delle materie prime o nel corso delle operazioni successive (per esempio, trasformazione, trasporto e stoccaggio).

In ogni caso, essa costituisce un pericolo, poiché può portare a malattie di origine alimentare.

Per questo le istituzioni dovrebbero effettuare continui e appropriati controlli ufficiali e avvertire immediatamente in caso di pericolo

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!