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Dopo i mirtilli (vedi QUI), oggi parliamo di uno dei frutti di bosco più amati, le more. Sin da quando eravamo piccoli, a fine estate ne facevamo grandi scorpacciate e Mamma ci preparava delle gustose marmellate. L’abitudine di preparare confetture con le more è rimasta! Conosciamo meglio questi deliziosi frutti.

MORE CARATTERISTICHE PROPRIETÀ E USI: DESCRIZIONE

La mora è il frutto del rovo, un arbusto spontaneo appartenente alla famiglia delle Rosacee, che ha il nome scientifico di Rubus fruticosus. 

PRECISAZIONE: Appartengono alla famiglia delle more sia quelle di rovo, prodotte dal Rubus fruticosus, di colore nero o rosso, sia quelle di gelso, tipicamente rossastre e prodotte dal Morus rubra. Mentre i rovi crescono spontanei, il gelso viene coltivato e le sue foglie servono come alimento per il baco da seta

MORA DI ROVO

Le more di rovo crescono spontanee in tutta Europa, ed è facile trovarle nelle nostre campagne e nei boschi, solitamente lungo il bordo delle strade. Si tratta di un arbusto vigoroso che, come il lampone, appartiene alla famiglia delle Rosacee.

IL ROVO: DESCRIZIONE BOTANICA

L’arbusto che produce le more si presenta come un arbusto perenne, sarmentosa con fusti aerei a sezione pentagonale lunghi fino a 6 metri ed anche più, provvisti di spine arcuate. È una semicaducifoglia, infatti molte foglie permangono durante l’inverno.

Le foglie sono imparipennate, costituite da 3-5 foglioline a margine seghettato di colore verde scuro,  pagina superiore glabra e pagina inferiore tomentosa con peli bianchi e spine nella nervatura principale.

I fiori bianchi o rosa, sono composti da cinque petali e cinque sepali. Sono raggruppati in racemi a formare infiorescenze di forma oblunga o piramidale. Il colore dei petali varia da esemplare a esemplare con dimensioni comprese tra i 10 e 15 mm. La fioritura compare al principio dell’estate, in giugno.

Il frutto commestibile è composto da numerose piccole drupe, verdi al principio, poi rosse e infine nerastre a maturità (mora). In Italia il frutto è maturo in agosto e settembre; il gusto è variabile da dolce ad acidulo.

Nella nostra nazione esistono allo stato spontaneo oltre 40 specie di rovo anche se, negli impianti specializzati, sono presenti solo le varietà senza spine di Rubus fruticosus.

In base al portamento dei germogli distinguiamo tre tipi di cultivar: a portamento eretto, semi-strisciante e strisciante; le cultivar più coltivate tuttavia sono quelle che appartengono al tipo semieretto.

Botanicamente il frutto del rovo è una mora, costituita da un insieme di drupeole il cui colore, come accennato, varia dal rosso scuro al nero. L’epoca di maturazione di questi frutti freschi varia generalmente da luglio a settembre.

MORE CARATTERISTICHE PROPRIETÀ E USI. COMPOSIZIONE CHIMICA

Il frutto, annoverato tra i cosiddetti frutti di bosco, ha discrete proprietà nutrizionali con marcata presenza di vitamine C e A. Sono inoltre un’ottima fonte di fibre e sali minerali.

Tra i principi attivi in esse contenuti, ricordiamo le PECTINE, i  TANNINI, l’acido succinico e il cianino, che conferisce loro il caratteristico colore nero-blu.

VALORI NUTRIZIONALI MORE FRESCHE

Cento grammi di more fresche forniscono

  • Energia         43 kcal
  • Acqua 85 g
  • Carboidrati 8,1 g
  • Proteine 1,3 g
  • Fibre totali          5,3 g

MINERALI

  • Calcio, Ca     29 mg
  • Ferro, Fe 1,6 mg
  • Magnesio, Mg          20 mg
  • Manganese, Mn      0,6 mg
  • Fosforo 48 mg
  • Rame, Cu     0,2 mg
  • Potassio, K   162 mg
  • Sodio, Na      1 mg

VITAMINE

  • Acido ascorbico o Vitamina C          21 mg
  • Vitamina A        214 IU
  • Vitamina K        20 µg
  • Tiamina o Vitamina B1 0,03 mg
  • Riboflavina o Vitamina B2 0,05 mg
  • Niacina o Vitamina PP o Vitamina B3 0,07 mg
  • Acido folico        36 µg
  • Carotene, beta         128 µg
  • Luteina + zeaxantina         118 µg

MORE CARATTERISTICHE PROPRIETÀ E USI. GLI USI

La mora è un frutto delicato, che mal si presta a lunghe conservazioni. È commercializzato per scopi alimentari al naturale e come guarnizione di dolci, yogurt e gelati, oppure nella confezione di marmellate, gelatine, sciroppi, vino e acquavite (ratafià).

MORE CARATTERISTICHE PROPRIETÀ E USI. PROPRIETÀ

Le more risultano leggermente lassative e svolgono un’azione depurativa del sangue, regolano gli effetti della sudorazione e della perdita di sali minerali, combattendo la debolezza fisica.

Il loro sciroppo è ottimale anche nei disturbi infiammatori di tonsille e gengive, e delle affezioni della bocca in generale.

Come tutti i frutti di bosco, contengono antocianine e flavonoidi, due sostanze antiossidanti. Le more sono, inoltre, diuretiche, dissetanti e depurative. Grazie alla loro azione aiutano a mantenere pulite le arterie e sono dunque valide alleate della prevenzione cardiovascolare

Germogli, foglie e gemme sono utilizzate per realizzare decotti utili per la cura delle infiammazioni del cavo orale e delle gengive (gargarismi). Il succo del frutto della mora, invece, è utilizzato in campo cosmetico per la preparazione di impacchi e maschere dall’effetto rinfrescante e idratante.

RICAPITOLANDO:

Le more hanno proprietà depurative, tonificanti, lassative (frutti maturi) e astringenti (frutti acerbi). Per questo sono indicate per:

  • ASTENIA
  • ANEMIA
  • MALATTIE DELL’APPARATO RESPIRATORIO
  • ENTERITI
  • STIPSI (frutti maturi)
  • DIARREE (frutti acerbi)

MORE DA GELSO

La pianta del gelso appartiene alla famiglia delle Moracee (Morus rubra). Il frutto è diffuso nelle varietà bianco (Morus alba) o nero (Morus nigra). Le more nere sono più saporite di quelle bianche, che raramente si usano in cucina. Le more nere, invece, si usano per preparare confetture, gelatine, succi, gelati, sorbetti e conserve sotto spirito.

Il gelso anticamente era coltivato per il suo frutto mangereccio; in seguito, dalla fine del primo millennio, la sua importanza si legò invece soprattutto all’allevamento del baco da seta, al quale forniva nutrimento tramite le foglie.

Il gelso, generalmente nero, fu affiancato poi dal gelso bianco verso la metà del ‘500. Fino al secolo scorso ogni famiglia contadina possedeva o lavorava filari di gelsi per allevare i bachi, e quindi disponeva di una notevole quantità di more.

Oggi, in seguito all’abbandono dell’allevamento del baco da seta la cui produzione è stata sostituita dalle fibre artificiali, la mora da gelso è decisamente meno disponibile.

Eppure già in antichità si conoscevano le virtù e le proprietà benefiche delle more da gelso: già Orazio ne suggeriva il consumo grazie al forte potere energetico, mentre Gargilio Marziale insegnava a trarre dal frutto un potente medicamento contro i mali della bocca, dei denti, delle fauci e delle arterie.

La medicina popolare consigliava invece lo sciroppo di more quando era necessaria una azione astringente ed antinfiammatoria, mentre le foglie avevano proprietà febbrifughe. I frutti del gelso bianco, più piccoli e meno saporiti, venivano essiccati per ricavarne una farina dolcificante.

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!