L’ULTIMO RESPIRO DEL DRAGO
Qiu Xiaolong
Titolo originale : Hold your Breath, China
Prima pubblicazione : 2018
Traduttore: F. Zucchella
Editore: Marsilio
Prima edizione italiana : 2018
Pagine: 239 p
Genere: poliziesco, giallo
L’ULTIMO RESPIRO DEL DRAGO. Descrizione
Tutti, a Shanghai, pensano che l’ispettore Chen sia un poliziotto ormai leggendario. Perfino qualche alto dirigente del Partito della Città Proibita, a Pechino, come il potentissimo compagno segretario Zhao, che gli ha affidato un incarico a suo dire molto semplice ma in realtà delicatissimo: sorvegliare con discrezione le mosse segrete di un gruppo di ambientalisti e poi presentargli un rapporto dettagliato.
Perché se l’inquinamento è ormai una catastrofe nazionale, il problema va tuttavia risolto tenendo conto solo ed esclusivamente degli interessi del Partito.
Il punto è che «non si tratta soltanto dell’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del cibo, ma anche di una forma di inquinamento della mente», quindi l’ispettore Chen, confuciano perplesso, si sente moralmente obbligato ad andare a fondo della questione, a ogni costo.
Come se non bastasse, un’ondata di inspiegabili delitti sta colpendo Shanghai: nessun indizio, nessun movente, nessun sospettato. È imminente la sessione di apertura dell’Assemblea nazionale del popolo, a Pechino, e per il dipartimento di polizia sarebbe un disastro politico se il caso, che ormai fa pensare sempre più a un serial killer, rimanesse irrisolto.
Chen è come un funambolo costretto a camminare su una corda tesa all’interno di un sistema per il quale i concetti di giustizia e libertà sono subordinati alle esigenze del Partito unico, e ora deve affrontare una nuova, pericolosa doppia indagine – letteralmente mozzafiato – dagli esiti imprevedibili, che va a toccare addirittura i vertici inarrivabili della Città Proibita.
Per l’enigmatico ispettore-poeta il prezzo da pagare è sempre più alto, e risolvere il caso senza venir meno ai suoi principi sempre più difficile.
L’ULTIMO RESPIRO DEL DRAGO. Breve riassunto e commento personale
Ogni libro di Qiu Xiaolong è un viaggio in un mondo e in una società lontani da noi anni luce. Guardata con sospetto e temuta, la Cina è un mondo di difficile comprensione per noi occidentali. Ma vi confesso che grazie a questa serie di polizieschi, ho scoperto che, in fondo, tanto diversi non siamo.
L’ispettore Chen è uno degli investigatori più atipico che mi sia mai capitato di incontrare. Chi avrebbe mai pensato che si potessero scovare criminali grazie ai versi delle poesie? Eppure Chen riesce nell’impresa!
Chen era stato un astro nascente del sistema. Nel primo romanzo, era tenuto in grande considerazione ma, ben presto aveva cominciato a scontrarsi con la “dura realtà”.
Sotto il regime autoritario del partito unico, infatti, l’interesse del partito sovrasta la legge e la giustizia, e ben presto era stato chiaro che Chen non era facile da piegare alle esigenze della politica.
Nel corso dei vari romanzi, Chen realizza che può fare ben poco come ispettore membro del partito, e più prova a indagare mosso dalla voglia di giustizia più si trova nei guai. All’undicesimo romanzo, il nostro ispettore è sempre più disilluso e si ritrova addirittura estromesso dall’indagine su un serial killer che ha già ucciso quattro persone…
Ma l’Assemblea Nazionale è alle porte e il suo superiore è costretto a chiedere l’intervento di Chen e di Yu, perché contribuiscano alla risoluzione del caso.
Proprio mentre il responsabile dell’indagine sta illustrando il caso a Chen, questi riceve la telefonata del potentissimo compagno segretario Zhao,
Una sorta di protettore politica. Gli aveva affidato indagini di alto profilo e lo aveva sostenuto in diverse occasioni
Anche in pensione, Zhao è ancora molto potente, “avendo rivestito la carica di segretario del Comitato centrale di disciplina del Partito nella Città Proibita”
L’uomo che tante volte in passato lo ha protetto, affida a Chen un’indagine delicatissima: deve provare a introdursi nella cerchia di una nota attivista ambientale, per scoprire che cosa stanno architettando… Preoccupato per la qualità dell’aria, non vuole però che la situazione venga politicizzata :
è un problema che deve essere affrontato a un livello superiore
La donna, Yuan Jing, è in realtà una vecchia conoscenza di Chen, che aveva lavorato con lei in un altro caso di inquinamento ambientale sul Lago Tai (Le lacrime del lago Tai)
Chen aveva profondamente innamorato di Shanshan, che usa come pseudonimo Yuan Jing, e le aveva dedicato una bellissima poesia, pubblicata persino sulla rivista letteraria…
Deciso a fare il possibile per proteggere la sua amata da qualsiasi minaccia, Chen, grazie anche a Yu e alla sua straordinaria moglie, potrà dedicarsi all’inchiesta “non ufficiale” di Zhao…
E scoprirà quanto grave sia la situazione nel suo amato Paese! Non solo: convinto che ogni delitto verrà risolto se si prova a capire che cosa cerchi di comunicarci l’assassino, insieme al suo fedele braccio destro continuerà a scavare per trovare il responsabile di quattro omicidi…
Quando Chen e Yu capiranno che cosa spinge l’assassino ad uccidere, avranno pochissime ore per provare a fermarlo! E scopriranno che anche di quella catena di morti è responsabile l’inquinamento ambientale..ci
VOTO : 10 /10
Come tutti i libri di questo scrittore, non possiamo considerarli dei semplici gialli, ma un modo per mostrarci la società cinese “dall’interno”, evidenziando i molti difetti del socialismo cinese e le mille contraddizioni ad esso legate.
Una critica garbata e intelligente a quello che è il grande colosso cinese, dove lo sviluppo sembra inarrestabile ma assolutamente privo di regole!
L’ULTIMO RESPIRO DEL DRAGO. Un insolito sistema di comunicazione
Per evitare di scambiarsi informazioni compromettenti tramite cellulari ed e-mail, Chen e il suo fedele collaboratore hanno messo a punto un sistema infallibile. Con la complicità di Peiqin, la brillante moglie di Yu, i due comunicano mediante ZONGZI,
un piatto tipico della festa delle Barche Drago
Si tratta di un cibo tradizionale della cucina cinese, la cui pasta, composta di riso glutinoso, viene farcita con ripieni di diverso genere e poi avvolta in foglie di bambù o di giunchi. Il piatto risultante viene cotto al vapore oppure bollito.
Ma sapete qual è uno dei piatti preferiti dell’ispettore Yu?
Germogli di bambù brasati in salsa di soia e ombrine fritte.
Che Peiqin decide di accompagnare con una zuppa di tofu calda, con uova e germogli di olmo
Nel libro viene più volte menzionato un altro piatto tipico della cucina di Shanghai: tortino cotto nel forno di terracotta.
Ma Chen ha modo di gustare numerose ricette, tra cui fette di uovo centenario con salsa di soia e zenzero tritato
Presto parleremo di questa e altre specialità della cucina di Shanghai, ben diversa da quella cantonese molto amata in Occidente!