LA FIORAIA DEL GIAMBELLINO (# 2)

LA FIORAIA DEL GIAMBELLINO è il secondo romanzo che la giornalista Rosa Teruzzi dedica alle indagini di Libera,  la “Fioraia del Giambellino“. Vi racconto perché mi è piaciuto

LA FIORAIA DEL GIAMBELLINO

ROSA TERUZZI

Prima Pubblicazione: 2016

Editore : Sonzogno

Pagine : 176 p.

Genere : giallo

Preceduto da : La sposa scomparsa

Seguito da : Non si uccide per amore

SERIE : I delitti del casello

LA FIORAIA DEL GIAMBELLINO: il libro (dal sito dell’editore)

Avvicinandosi il tanto atteso giorno delle nozze, Manuela, ragazza milanese romantica e un po’ all’antica, sogna di realizzare il suo desiderio più grande: essere accompagnata all’altare dal padre.
Il problema è che lei quel genitore non l’ha mai conosciuto e non sa chi sia. È un segreto che sua madre ha gelosamente custodito, e che per nulla al mondo accetterebbe di rivelare.
Stanca delle continue liti in famiglia per ottenere la confessione cui tanto tiene, a Manuela non resta che cercare aiuto altrove.
Così bussa alla porta del vecchio casello ferroviario, dove abitano tre donne assai originali, sulle quali ha letto qualcosa in una pagina di cronaca nera: la poliziotta Vittoria, tosta e non proprio un modello di simpatia, sua madre Libera, fioraia con il pallino dell’investigazione, e la nonna Iole, eccentrica insegnante di yoga, femminista e post hippie.
Sono tre donne diversissime, spesso litigiose, con il talento di mettersi nei guai ficcando il naso nelle faccende altrui. Saranno proprio loro, dopo le iniziali esitazioni, ad andare alla ricerca del misterioso padre.
Le tracce, come in una caccia al tesoro di crescente suspense, le condurranno in giro per Milano e nei paesini della Brianza, a rivangare l’oscuro passato della madre di Manuela, custodito nei ricordi e nelle omertà di chi l’ha conosciuta da giovane. E a mano a mano che si avvicineranno alla soluzione del caso, si troveranno di fronte al dilemma: rivelare la scabrosa verità, oppure no?

LA FIORAIA DEL GIAMBELLINO : l’autrice

Rosa Teruzzi (Monza, 1965) è una giornalista, scrittrice e conduttrice televisiva italiana. Vive e lavora a Milano ed è esperta di cronaca nera. Dopo essere stata membro del cast di Quinta colonna, è caporedattrice della trasmissione televiviva Quarto grado e scrive romanzi e racconti di genere giallo. Per scrivere i suoi romanzi si ritira in estate presso un vecchio casello ferroviario a Colico, sul lago di Como.

Un altro casello ferroviario, sito tra il Naviglio Grande e il Giambellino, ha ispirato la serie di romanzi I delitti del casello, editi a partire dal 2016, le cui protagoniste Vittoria, la mamma Libera e la nonna Iole, cercano di risolvere misteri tra Milano, la Brianza e il lago di Como.

Nel 2001 ha condotto con Alberto Bilà la trasmissione televisiva di Canale 5 Verissimo, mentre dal 2001 al 2002 ha condotto la rubrica Verissimo Vacanze, sempre con Bilà, e dal 2003 al 2005 Verissimo Magazine, rubrica dedicata a musica, cinema e libri.

LA FIORAIA DEL GIAMBELLINO : I delitti del casello

  • La sposa scomparsa, Sonzogno, 2016
  • La fioraia del Giambellino, Sonzogno, 2017
  • Non si uccide per amore, Sonzogno, 2018
  • Ultimo tango all’Ortica, Sonzogno, 2019
  • La memoria del lago, Sonzogno, 2020
  • Ombre sul Naviglio, Sonzogno, 2021

LA FIORAIA DEL GIAMBELLINO : BREVE RIASSUNTO E COMMENTO

Tutto inizia nel giugno 1975, con una ragazza che abbandona l’accalappiacani…

«Io me ne vado» sussurra la ragazza. Poi si fa coraggio e lo ripete: «Me ne vado.» L’uomo alza il capo di scatto, sorpreso. Fuori le campane iniziano un frenetico concertino che si sovrappone alle parole della canzone: “la sua vita è in una stanza dove l’innocenza non entrò…”

«Tu non vai da nessuna parte.» La ragazza fa due passi avanti, in direzione della scrivania, e si sporge verso di lui. «Invece vado e tu non mi fermerai…» Glielo sibila addosso, quasi con rabbia. «E in cambio io dimentico quello che so.»

Mentre noi cominciamo a chiederci chi siano questi personaggi, ci ritroviamo all’Agosto 2014.

Manuela ha ormai fissato la data delle nozze e chiede a sua madre Patrizia di rivelarle il nome di suo padre.

«Per favore, non lasciare che mi sposi da sola. Devi dirmi il nome di mio padre. Ne ho diritto

Ma Patrizia le dice di non avere nessuna intenzione di rivelarle quel nome:

«È meglio di no, fidati…Per me il discorso è chiuso.»

Per Manuela, invece, il discorso non è affatto chiuso.

Stava per sposarsi e voleva conoscere suo padre. Stava per sposarsi e doveva conoscerlo

La ragazza decide quindi di cercare aiuto altrove:

“Fioraia del Giambellino risolve il mistero della sposa scomparsa”

E si rivolge a quella strana donna, che già ha aiutato una madre disperata. Libera però ha i suoi problemi: come inserire il melograno in un bouquet di sole erbe?

Dopo aver risolto il mistero della sposa scomparsa, infatti, il suo lavoro è decollato.

Le committenti aumentavano di giorno in giorno e quello che due anni prima era iniziato come un passatempo, dopo la dolorosa chiusura della sua libreria, stava diventando per Libera un impiego a tempo pieno.

Un impiego che la teneva confinata molte ore al giorno nel laboratorio annesso al casello ferroviario in cui la donna abitava con Vittoria, la figlia poliziotta, e con la madre Iole, un’insegnante di yoga eccentrica e girovaga

Eppure, davanti a quella ragazza che chiede il suo aiuto, non resiste e, ancora una volta, si lancia nella sua personale indagine.

«Mi chiamo Julia Manuela» disse la donna sottile che era appena entrata nell’atelier, i capelli biondi increspati dall’aria umida di pioggia. Nonostante gli orecchini rossi, luminosi come lampadari, e a dispetto della cascata di fiori sparsi sull’abito di chiffon, non sembrava felice.

«Voglio che mi aiuti a ritrovare mio padre»

Spronata come sempre dalla sua mamma un po’ matta, Iole, pur sapendo che sua figlia, l’integerrima poliziotta, sicuramente avrà da ridire, si lancia in questa nuova avventura. Mentre la madre le dà il tormento perché si lasci finalmente il passato alle spalle e decida di rifarsi una vita, le due donne corrono per la Brianza alla ricerca di indizi che permettano di aiutare Manuela.

“Senza verità non c’è giustizia. E senza giustizia non ci può essere pace”

Mentre pensa continuamente al biglietto trovato nel taschino di una camicia del defunto marito, Libera riflette e ci fa riflettere su tanti argomenti…

Vittoria intanto ha altro per la testa. Ha infatti intrapreso una relazione con un uomo misterioso e intanto continua ad indagare sulla morte del padre. Dopo tanto, si rende conto di un particolare

“Loro sono sempre un passo avanti a noi in quest’indagine

Disperata, confida alla madre

Penso a un traditore… e che anche papà doveva avere questo dubbio

Mentre la ricerca di Libera e Iole prosegue, anche noi cominciamo a temere che la verità sarà davvero troppo dolorosa. E cominceremo a pensare che certi segreti debbano restare tali…

Una storia davvero appassionante, che ci terrà con il fiato sospeso fino alla fine, regalandoci tante emozioni e facendoci alternare riso e pianto.

Ancora una volta, le Miss Marple del Giambellino non ci deluderanno e di permetteranno di trascorrere qualche ora di sano relax, rilassandoci e riflettendo su quanto crudele possa essere la “bestia umana”.

Se amate le “commedie noir”, questo libro è perfetto per voi

VOTO : 8 /10

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!