LA FIORAIA DEL GIAMBELLINO
ROSA TERUZZI
Prima Pubblicazione: 2016
Editore : Sonzogno
Pagine : 176 p.
Genere : giallo
Preceduto da : La sposa scomparsa
Seguito da : Non si uccide per amore
SERIE : I delitti del casello
LA FIORAIA DEL GIAMBELLINO: il libro (dal sito dell’editore)
LA FIORAIA DEL GIAMBELLINO : l’autrice
Rosa Teruzzi (Monza, 1965) è una giornalista, scrittrice e conduttrice televisiva italiana. Vive e lavora a Milano ed è esperta di cronaca nera. Dopo essere stata membro del cast di Quinta colonna, è caporedattrice della trasmissione televiviva Quarto grado e scrive romanzi e racconti di genere giallo. Per scrivere i suoi romanzi si ritira in estate presso un vecchio casello ferroviario a Colico, sul lago di Como.
Un altro casello ferroviario, sito tra il Naviglio Grande e il Giambellino, ha ispirato la serie di romanzi I delitti del casello, editi a partire dal 2016, le cui protagoniste Vittoria, la mamma Libera e la nonna Iole, cercano di risolvere misteri tra Milano, la Brianza e il lago di Como.
Nel 2001 ha condotto con Alberto Bilà la trasmissione televisiva di Canale 5 Verissimo, mentre dal 2001 al 2002 ha condotto la rubrica Verissimo Vacanze, sempre con Bilà, e dal 2003 al 2005 Verissimo Magazine, rubrica dedicata a musica, cinema e libri.
LA FIORAIA DEL GIAMBELLINO : I delitti del casello
- La sposa scomparsa, Sonzogno, 2016
- La fioraia del Giambellino, Sonzogno, 2017
- Non si uccide per amore, Sonzogno, 2018
- Ultimo tango all’Ortica, Sonzogno, 2019
- La memoria del lago, Sonzogno, 2020
- Ombre sul Naviglio, Sonzogno, 2021
LA FIORAIA DEL GIAMBELLINO : BREVE RIASSUNTO E COMMENTO
Tutto inizia nel giugno 1975, con una ragazza che abbandona l’accalappiacani…
«Io me ne vado» sussurra la ragazza. Poi si fa coraggio e lo ripete: «Me ne vado.» L’uomo alza il capo di scatto, sorpreso. Fuori le campane iniziano un frenetico concertino che si sovrappone alle parole della canzone: “la sua vita è in una stanza dove l’innocenza non entrò…”
«Tu non vai da nessuna parte.» La ragazza fa due passi avanti, in direzione della scrivania, e si sporge verso di lui. «Invece vado e tu non mi fermerai…» Glielo sibila addosso, quasi con rabbia. «E in cambio io dimentico quello che so.»
Mentre noi cominciamo a chiederci chi siano questi personaggi, ci ritroviamo all’Agosto 2014.
Manuela ha ormai fissato la data delle nozze e chiede a sua madre Patrizia di rivelarle il nome di suo padre.
«Per favore, non lasciare che mi sposi da sola. Devi dirmi il nome di mio padre. Ne ho diritto.»
Ma Patrizia le dice di non avere nessuna intenzione di rivelarle quel nome:
«È meglio di no, fidati…Per me il discorso è chiuso.»
Per Manuela, invece, il discorso non è affatto chiuso.
Stava per sposarsi e voleva conoscere suo padre. Stava per sposarsi e doveva conoscerlo
La ragazza decide quindi di cercare aiuto altrove:
“Fioraia del Giambellino risolve il mistero della sposa scomparsa”
E si rivolge a quella strana donna, che già ha aiutato una madre disperata. Libera però ha i suoi problemi: come inserire il melograno in un bouquet di sole erbe?
Dopo aver risolto il mistero della sposa scomparsa, infatti, il suo lavoro è decollato.
Le committenti aumentavano di giorno in giorno e quello che due anni prima era iniziato come un passatempo, dopo la dolorosa chiusura della sua libreria, stava diventando per Libera un impiego a tempo pieno.
Un impiego che la teneva confinata molte ore al giorno nel laboratorio annesso al casello ferroviario in cui la donna abitava con Vittoria, la figlia poliziotta, e con la madre Iole, un’insegnante di yoga eccentrica e girovaga
Eppure, davanti a quella ragazza che chiede il suo aiuto, non resiste e, ancora una volta, si lancia nella sua personale indagine.
«Mi chiamo Julia Manuela» disse la donna sottile che era appena entrata nell’atelier, i capelli biondi increspati dall’aria umida di pioggia. Nonostante gli orecchini rossi, luminosi come lampadari, e a dispetto della cascata di fiori sparsi sull’abito di chiffon, non sembrava felice.
«Voglio che mi aiuti a ritrovare mio padre»
Spronata come sempre dalla sua mamma un po’ matta, Iole, pur sapendo che sua figlia, l’integerrima poliziotta, sicuramente avrà da ridire, si lancia in questa nuova avventura. Mentre la madre le dà il tormento perché si lasci finalmente il passato alle spalle e decida di rifarsi una vita, le due donne corrono per la Brianza alla ricerca di indizi che permettano di aiutare Manuela.
“Senza verità non c’è giustizia. E senza giustizia non ci può essere pace”
Mentre pensa continuamente al biglietto trovato nel taschino di una camicia del defunto marito, Libera riflette e ci fa riflettere su tanti argomenti…
Vittoria intanto ha altro per la testa. Ha infatti intrapreso una relazione con un uomo misterioso e intanto continua ad indagare sulla morte del padre. Dopo tanto, si rende conto di un particolare
“Loro sono sempre un passo avanti a noi in quest’indagine”
Disperata, confida alla madre
“Penso a un traditore… e che anche papà doveva avere questo dubbio”
Mentre la ricerca di Libera e Iole prosegue, anche noi cominciamo a temere che la verità sarà davvero troppo dolorosa. E cominceremo a pensare che certi segreti debbano restare tali…
Una storia davvero appassionante, che ci terrà con il fiato sospeso fino alla fine, regalandoci tante emozioni e facendoci alternare riso e pianto.
Ancora una volta, le Miss Marple del Giambellino non ci deluderanno e di permetteranno di trascorrere qualche ora di sano relax, rilassandoci e riflettendo su quanto crudele possa essere la “bestia umana”.
Se amate le “commedie noir”, questo libro è perfetto per voi