La città sacra. Il figlio di Ramses vol 4

Un libro al giorno non poteva chiudere Luglio lasciando la saga del figlio di Ramses incompleta. E dunque oggi facciamo il bis e parliamo anche de LA CITTÀ SACRA, l’ultimo volume della serie di Setna.

Riuscirà Setna a riabbracciare Sekhet? E ritroverà il Vaso di Osiride?

La città sacra. Il figlio di Ramses

Christian Jacq

Traduttore: M. Togliani

Editore: TRE60

Anno edizione: 2016

Pagine: 268 p.

 

 

 

La città sacra. Descrizione

Dopo un’interminabile separazione, finalmente il principe Setna giunge a Menfi per ricongiungersi alla sua amata Sekhet.

Certo di poterla riabbracciare presto, è ormai vicinissimo, ma Keku, il terribile mago nero, padre di Sekhet, l’ha preceduto: con un tranello e con l’aiuto dei suoi soldati ha rapito la giovane donna per ucciderla, prendere possesso della sua anima e sfruttare così i poteri del magico Vaso di Osiride, trasformandolo in una potentissima arma di distruzione per rovesciare Ramses e instaurare il regno delle tenebre.

Per il figlio del faraone è il momento della resa dei conti: lottando contro il tempo, non soltanto dovrà ritrovare Sekhet, sperando che sia viva, ma dovrà anche impadronirsi una volta per tutte del Vaso di Osiride, da cui dipende il destino del regno di Ramses.

In un duello all’ultimo sangue con il potentissimo mago nero, Setna metterà a repentaglio la propria vita nell’ultimo, estremo tentativo di sconfiggere le forze del male.

La città sacra. Dove eravamo…

Dopo innumerevoli ostacoli incontrati sul loro cammino, Sekhet e Setna si ritrovano finalmente l’uno nelle braccia dell’altro, ma il loro destino è ancora incerto: Keku minaccia di rubare l’anima della figlia per arrivare al suo scopo: uccidere la stirpe reale, impossessarsi del potere e fare regnare il Male sull’intero Egitto.

La città sacra. La mia opinione

Lo scontro finale ha luogo lì dove tutto ha avuto inizio, nella tomba maledetta. E questo è il colpo di genio di Jacq, degno di Poe e di Conan Doyle: nascondi la refurtiva in bella vista!

Il volume finale della serie non delude. Setna, ormai pienamente consapevole del ruolo che dovrà ricoprire come erede di Ramses, si rivela degno figlio di cotanto padre.

Nessuno osa mettere in dubbio le sue decisioni, il suo ruolo di leader non viene mai messo in discussione. Tutti, persino Vento del Nord,accettano i suoi ordini senza problemi.

Un sacerdote – guerriero – mago degno della saga della SPADA DELLA VERITÀ.

Dalla serie di Ramses avevamo imparato che il faraone è il baluardo estremo a difesa dell’ordine contro il Caos, il campione del Bene contro il Male. Suo compito è garantire che il Sole risorga ogni giorno dopo la lotta contro il Serpente Apophis (vedi sotto). E Setna sarà un degno erede del padre. Con lui al comando, l’Egitto non avrà nulla da temere.

Al suo fianco, una grande donna, una Sposa Reale degna di Nefertari: Sekhet, sacerdotessa della dea Sekhmet.

Anche la giovane dimostra una grande forza. Forse persino maggiore di quella di Setna. Perché Sekhet non esita a ribellarsi al volere del padre. Per tener fede al suo senso di giustizia, combatte il profondo affetto che pure prova per il genitore. Una figura estremamente moderna, determinata e innamorata del suo principe. Per quello in cui crede, non esita a rischiare la sua stessa vita per aiutare il suo amato Setna.

A tratti forse un po’ infantile, ma comunque istruttivo. Insomma, una degna conclusione della quadrilogia.

Aspettiamo nuove minacce all’Egitto e nuove avventure della futura coppia reale…perché, come dice Setna:

“«Il Male non rinuncerà, qualunque forma assuma. Esiste un solo modo per combatterlo: consolidare il regime di Maat, esercitare la giustizia, costruire dei templi, celebrare rituali, venerare gli dei.»

«E prendere coscienza del fatto che nessuna vittoria è definitiva» aggiunse Sekhet.”

VOTO : 8/10


IL SERPENTE APOPHIS

E’ L’incarnazione della tenebra, del male e del Caos, antitesi della dea Maat, che rappresentava l’ordine e la verità. Veniva raffigurato come un gigantesco serpente

Apophis era l’oscuro nemico del dio-sole Ra, portatore della luce e garante di Maat (la quale impersonava l’ordine cosmico), a cui cercava ogni giorno di impedire di sorgere minacciandolo durante il suo viaggio attraverso il Duat, l’aldilà egizio, sulla barca solare della notte.

LO SCONTRO CON RA  (il mio mito preferito)

La storia della perpetua guerra che Apophis muoveva contro Ra fu elaborata durante il Nuovo Regno (ca. 1550 a.C. – 1069 a.C). Nel suo viaggio celeste, il dio sole doveva affrontare due volte al giorno un grave pericolo, Apophis, il serpente primordiale, il caos, che minacciava il Sole all’alba e al tramonto, mettendo in pericolo l’ordine dell’universo.

Tuttavia, l’esistenza di Apophis era necessaria proprio per l’equilibrio del mondo stesso.

Le sue spire circondavano il mondo lungo la linea dell’orizzonte. La posizione era il punto giusto per i suoi attacchi al sole nel momento in cui si avvicinava all’orizzonte.

Qual’ era la tecnica del grande serpente?

Era quella di tentare con le sue spire di stringere il sole, spire rappresentate da banchi di sabbia.

Il sole rispondeva agli attacchi di Apophis e dalle ferite dell’astro colava il sangue che colorava di rosso il cielo dell’alba e del tramonto.

Apophis, incarnazione del Nemico Divino, simbolo dei poteri dell’oscurità a volte veniva identificato con Seth, nemico degli dei.

Anche per i defunti era pericoloso il viaggio nell’aldilà, tuttavia i testi funerari assicuravano la sconfitta del serpente (“capovolgimento di Apophis”) con la formula magica “esso realmente la salva da tutti i mali”, che proteggeva il defunto nel suo viaggio.

A PROPOSITO DI APOPHIS…

Apophis  è pure il nome di un asteroide near-Earth (cioè prossimo alla Terra), che ha causato un breve periodo di allarme nel dicembre 2004.

Infatti le osservazioni iniziali indicavano una probabilità relativamente alta di collisione con la Terra nel 2029 (il 27 dicembre 2004 venne calcolata un’allarmante probabilità d’impatto di 1 su 37, ossia il 2,7%).

Osservazioni successive hanno permesso una determinazione dell’orbita più precisa, abbassando la probabilità di collisione, secondo una stima dell’ottobre 2009, a meno di 1 su 250.000 (0,0004%).

Osservazioni compiute in aprile e maggio 2013 escludono la possibilità di un impatto.

Per le ultime osservazioni, vedi QUI

 

 

 

 

 

 

 

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!