I Delitti della Rue Morgue – Edgar Allan Poe (Storia del Poliziesco)

STORIA DEL GENERE POLIZIESCO – AUGUSTE DUPIN

Ne “Il Giallo – Storia del Poliziesco”, abbiamo detto che il genere poliziesco nasce nell’Ottocento nel mondo anglosassone e diviene subito un genere diffuso e tradotto ovunque. Abbiamo anche accennato che “prototipo” di tutti gli investigatori è AUGUSTE DUPIN, creato dalla fertile immaginazione di Edgar Allan Poe nel 1841.

La data di nascita del genere è posta nel 1841. Edgar Allan Poe pubblica in quell’anno I delitti della via Morgue. In esso compare il personaggio dell’investigatore Auguste Dupin. Costui riesce a risolvere i crimini senza nemmeno recarsi sul luogo del delitto, grazie a resoconti giornalistici, mediante le sue enormi capacità deduttive.

Mentre terminavo di leggere la serie dedicata al Commissario Melis, ho riletto I DELITTI DELLA RUE MORGUE e i tre casi di cui si occupa il nostro Dupin.

Di seguito troverete la mia personale analisi dei tre racconti in cui compare Dupin.

 

 

 

(il numero di pagina fa riferimento all’edizione elettronica de 

 

 

 

  1. I DELITTI DELLA RUE MORGUE, il primo racconto poliziesco della storia

Un riassunto soddisfacente lo trovate su Wikipedia (QUI)

Vi segnalo l’incipit:

«Le facoltà mentali che si definiscono ANALITICHE non sono in se stesse molto facilmente analizzabili. Le possiamo apprezzare soltanto dai loro risultati. Quello che ne sappiamo è che. per chi le possegga al massimo, sono una delle più vive fonti di piacere»

Secondo Poe, l’uomo analitico

«trae godimento anche dalle più banali occasioni in cui possa impegnare il proprio talento. Va pazzo per gli enigmi, i rebus, i geroglifici»

L’autore racconta che, durante un suo soggiorno a Parigi per compiere delle ricerche, ha conosciuto un uomo analitico, Monsieur Auguste C. Dupin (p 345):

«il giovane gentiluomo apparteneva ad un’ottima famiglia,…, ma, per una serie di accadimenti malaugurati, si era ridotto ad una tale povertà che l’energia del suo carattere cedette ed egli rinunciò a farsi avanti nel mondo e a cercare di rimettere in sesto la sua fortuna…I libri erano il suo unico e vero lusso»

I due uomini diventano amici e decidono di vivere insieme. Per caso leggono su un giornale che in Rue Morgue sono state brutalmente assassinate due donne, Madame L’Espanaye e sua figlia Camille. Dell’efferato crimine è stato accusato un brav’uomo, Monsieur Le Bon. Costui in passato aveva aiutato Dupin, che decide di ricambiare il favore e di scagionarlo. Da quello che ha letto sul giornale, ha già capito che il poveretto non può essere colpevole. E afferma:

«un’indagine ci divertirà…andremo sul posto ed osserveremo con i nostri occhi. Conosco il Prefetto di polizia ed otterremo senza difficoltà le necessarie autorizzazioni»

L’analisi della scena del crimine evidenzia, secondo Dupin che «la polizia è stata posta in difficoltà dall’impossibilità apparente di conciliare le voci che litigavano con il fatto che, di sopra, non sia stato scoperto nessuno …e che non ci fosse modo di uscire senza essere visti».

Dupin però non si ferma all’impossibilità apparente e scopre come il colpevole sia fuggito ed anche l’identità di costui. Insomma, vede quanto agli altri sfugge. E risolve rapidamente il crimine.

2.  Il mistero di Marie Roget

per la trama , clicca QUI

Anche in questo secondo racconto Dupin dimostra che non ci si deve mai fermare alle apparenze, ma che bisogna guardare sempre sotto il velo.

Dopo la risoluzione dei delitti della Rue Morgue, «Il nome di Dupin era divenuto molto familiare» tra i poliziotti parigini. Secondo costoro, le induzioni di Dupin erano “un miracolo” e le sue capacità analitiche gli avevano dato “fama di uomo di grande intuito”. Ci spiega l’autore:

«accadde che divenisse una sorta di punto di riferimento agli occhi della polizia e spesso ci fu chi tentò di ingaggiarlo perché lavorasse per la Prefettura»

Uno di questi casi fu «quello dell’assassinio della giovane Marie Roget…due anni dopo le atrocità della Rue Morgue». La giovane era stata ripescata dalla Senna e, nonostante gli sforzi della polizia, non era stato possibile tovare il colpevole. Il prefetto in persona, disperato, si rivolge a Dupin, che, in un batter d’occhio, scopre il colpevole e lo assicura alla giustizia. Come al solito, ha notato quello che tutti gli altri avevano ignorato.

 3. La lettera rubata

per la trama, clicca QUI

La terza indagine è un classico. Dupin dimostra tutta la sua astuzia e riesce ancora una volta a stupire il povero prefetto, che ci rimette pure un sacco di soldi

I DELITTI DELLA RUE MORGUE- IL MIO PARERE

Tre racconti piuttosto brevi, ma tutti appassionanti. Ti ritrovi a seguire le “celluline grigie” di Dupin e a partecipare dei suoi ragionamenti. Holmes si scandalizzerebbe. Lui, del resto, è un DEDUTTIVO, come scopriremo tra breve.

Tre racconti che hanno fatto la storia del genere poliziesco. Tanti hanno tratto ispirazione da essi.

Insomma, vi consiglio di leggere questi mini-romanzi, magari sotto l’ombrellone oppure mentre vi “rosolate” al caldo sole estivo

VOTO : 10/10

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!