Il Trio dell’arciduca
Hans Tuzzi
Casa editrice: Bollati Boringhieri
Anno di pubblicazione: 2014
Pagine : 158 p
Il Trio dell’arciduca. DESCRIZIONE
Giugno 1914: un mercante levantino viene trovato cadavere nelle acque del porto di Trieste.
Oltre che un mercante, però, il morto è l’informatore di un giovane agente segreto imperialregio, Neron Vukcic, che sospetta subito un omicidio. Comincia così un’indagine che si trasforma ben presto in un percorso a ritroso, basato su indizi e deduzioni: dall’ultima tappa toccata dal mercante prima di morire annegato, Sarajevo, Vukcic arriva sino a Istanbul, la capitale del vecchio impero ottomano, a quel tempo ancora Costantinopoli.
La missione del nostro giovane agente segreto prosegue, piena di insidie, in un continuo incrociarsi di spie dei tre diversi imperi destinati a scomparire di lì a poco – l’austriaco, il turco, il russo -, di membri di società segrete nazionaliste, di danzatrici di successo internazionale.
Attentati e agguati, mosse e contromosse animano e complicano una trama che riconduce inesorabilmente, in quel caldo giugno 1914, a Sarajevo, dove i servizi segreti delle Grandi Potenze hanno innescato un gioco più grande di loro.
Il Trio dell’arciduca – IL TITOLO
Hans Tuzzi fa riferimento a un’opera di Beethoven, il Trio in si bemolle maggiore Op. 97, detto “Arciduca” in onore dell’Arciduca Rodolfo, uno dei tanti nobili che all’epoca si dilettavano con la musica, discreto allievo e amico di Beethoven.
Non vi dico che cosa abbia a che fare con l’indagine, ma vi garantisco che ha un ruolo fondamentale.
Il Trio dell’arciduca – NERON VUKCIC
Hans Tuzzi rende omaggio ad un grande giallista ed al suo personaggio. Neron Vukcic, ci viene svelato a fine romanzo, si trasferirà negli Stati Uniti e diventerà Nero Wolfe.
Tuzzi gioca con i lettori: dà vita a una sorta di apocrifo del grande investigatore creato da Rex Stout, alle prese con quella che potrebbe essere considerata una delle sue prime indagini, se non addirittura quella con cui ha esordito sulla scena della lotta al crimine, ben lontano da New York. da http://www.mangialibri.com/libri/il-trio-dell’arciduca
IL TRIO DELL’ARCIDUCA. LA MIA OPINIONE PERSONALE
Il giudizio su questo romanzo è falsato dalla mia passione per Nero Wolfe. Lo ammetto senza paura: adoro Rex Stout e il suo Nero, il primo di molti investigatori gourmet.
Ho amato le fosche atmosfere di questo romanzo, ricreata magistralmente da Hans Tuzzi. Non una parola inutile: tutto è funzionale a ricreare il clima che si respirava in Europa poco prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale. Un clima di tensione e di paura, in cui tutti diffidavano di ognuno. La stessa atmosfera che si respira nei libri di Jason Goodwin, autore di una serie di gialli ambientati nella Istanbul del XIX secolo, con protagonista l’eunuco di corte Yashim.
Vi consiglio questo libro. Vi farà apprezzare ancora di più Tuzzi.