I nostri antenati raccoglievano le erbe spontanee per arricchire di sapori i piatti semplici e anche quelli più elaborati.
Come vi ho raccontato in diversi articoli (vedi QUI), oltre che per il loro uso medicinale, in tempi di penuria e scarsità, la raccolta delle piante spontanee era fondamentale per portare in tavola qualcosa.
Ancora oggi possono essere un valido aiuto per la nostra salute e la loro raccolta costituisce un modo per passeggiare in montagna e riscoprire la natura!
Nei prossimi mesi, impareremo poco a poco a conoscere quelle più comuni, soprattutto nella mia regione, e ne scopriremo gli usi in cucina!
ERBE SPONTANEE DA RISCOPRIRE. Un po’ di storia
Sarà capitato anche a voi di passeggiare per boschi e sentieri di campagna e imbattervi in erbe e fiori bellissimi, senza sapere che possono essere anche molto buoni e salutari.
Sono tante le erbe spontanee commestibili che possiamo utilizzare in cucina per la preparazione di tante ricette semplici, appetitose e a costo zero.
Rosolaccio, tarassaco, crescione, rucola, asparagi selvatici… ma anche fiori di sambuco o di acacia!
Di alcune piante si usano le cimette, ovvero i germogli o le parti apicali di rami o fusti giovani, teneri e gustosi, molto ricchi di vitamine. Tra esse:
- CLEMATIS VITALBA (VITICELLA, VITICHCIO O VITALBA) : presente in tutta Italia ai margini dei boschi, si usano le sue cimette per frittate, risotti e primi in genere
- HUMULUS LUPULUS (luppolo):i suoi germogli (bruscandoli) si possono anche congelare dopo veloce sbollentatura.
- ASPARAGUS OFFICINALIS
- RUSCUS ACULEATUS (PUNGITOPO)
- URTICA DIOICA (ORTICA)
- SILENE VULGARIS (STRIGOLI)
Di altre piante si consumano invece le foglie, che vanno raccolte prima della fioritura, dall’autunno alla primavera. Di seguito alcune delle più comuni
- SONCHUS OLERACEUS (cicerbita, crespigno o cascigno)
- PICRIS ECHIOIDES (ASPRAGGINE)
- CAPSELLA BURSA PASTORIS (CASSELLA)
- TARAXACUS OFFICINALIS (tarassaco o dente di leone)
- Cicoria selvatica
- Piattello
- Lattugaccio
- Rosolaccio o papavero dei campi
- Orapi, buon enrico o spinacio di monte: Si raccolgono con fatica sui sentieri percorsi dalle greggi nelle vicinanze degli stazzi. Sono la verdura del freddo, che si trova appena sciolta l’ultima neve di primavera, dai poveri per i ricchi. Il loro sapore delicato si sposa con ricotte o formaggi non stagionati e sta benissimo con il brodo di pecora
- Borragine
- Portulaca o erba porcellana
- Crescione d’acqua
- Raperonzolo, bugula, pratolina
Altre piante sono particolarmente apprezzate per i loro particolari sapori e odori. Tra esse:
- Balsamita o erba amara
- Alliaria
- Acetosella
- Pimpinella o salvastrella
Non dimentichiamo infine che nei nostri boschi possiamo trovare numerose PIANTE SPONTANEE DA FRUTTO
- Corbezzolo
- Corniolo
- Prugnolo o spinarolo
- Ginepro
- Sambuco
- Pero corvino
- Sorbo
- Rosa canina o rosa selvatica comune
ERBE SPONTANEE DA RISCOPRIRE. La raccolta
Ricordate: quando raccogliete le erbe spontanee, le piante vanno tagliate al colletto, vicino al terreno, senza estirpare la radice, che così potrà produrre nuove foglie!
Raccogliete le erbe selvatiche dove sono disponibili in grande quantità. In tal modo, c’è una minore possibilità di equivoco con altre erbe.
Prestate attenzione al luogo della raccolta: evitate zone in cui si usano pesticidi e le strade molto trafficate (come ad esempio le autostrade), le linee ferroviarie e ovviamente le aree protette e le riserve naturali!
Assolutamente vietato raccogliere le piante protette e a rischio di estinzione!
Altri consigli in un prossimo articolo
ERBE SPONTANEE DA RISCOPRIRE. Che cosa ci aspetta
Dopo avervi proposto alcuni usi della rosa canina e dei fiori di sambuco, passeremo ad occuparci delle proprietà delle varie piante, man mano che le raccolgo e le utilizzo.
Cominceremo con l’erba di San Giovanni, il famoso iperico, che con i suoi bellissimi fiori in questo periodo rallegra le nostre campagne!