DOMENICA DELLE PALME 2020

DOMENICA DELLE PALME 2020

Anche quest’anno è arrivata la Domenica delle Palme. E, con essa, ha inizio la Settimana Santa più strana che mi sia capitato di vivere. Non la più brutta: la “palma” spetta alla Pasqua 2009, quando noi Abruzzesi fummo svegliati nella notte del venerdì santo da un terribile boato…

Come sarà vivere i riti pasquali in diretta streaming? Certo è che continuo a ripensare a Papa Francesco che, con fatica, parla ad una basilica di San Pietro vuota… Un momento di profonda commozione, anche per chi non è credente… Ma torniamo alla Settimana Santa.

Quest’anno inizia il cinque Aprile, con la Domenica delle Palme, e terminerà, l’undici Aprile, Sabato Santo. Vi racconto un po’ delle cose che ho appreso a catechismo!

DOMENICA DELLE PALME 2020. L’Ulivo nella cultura mediterranea

Sinonimo di longevità, sapienza, fertilità e resistenza alle ingiurie del tempo e delle guerre, è simbolo di pace e valore.

Longevo e resistente, l’ulivo è diffuso in tutte le regioni del bacino del Mediterraneo, dove la sua coltura è radicata ormai da millenni. Per questo motivo è un simbolo centrale nella cultura mediterranea.

Rappresentava nella mitologia, come poi nella religione, un elemento di forzalongevità e purificazione. Non dimentichiamo che, per la religione greca, era l’albero sacro alla dea Atena, il cui culto nell’area egea risale probabilmente a epoche preistoriche.

La tradizione pone di fronte all’antica Gerusalemme un Monte degli Ulivi e la bellezza di questa pianta è cantata spesso nell’Antico Testamento, dove viene citata almeno settanta volte.

Nel libro del profeta Osea, il Dio d’Israele è paragonato alla magnificenza dell’olivo.

E la colomba, dopo il ritiro delle acque del Diluvio, riporta a Noè un ramoscello di ulivo nel proprio becco : un messaggio che universalmente continua a essere portatore di pacificazione tra Dio e l’umanità (e tra gli uomini)

L’ulivo, fin dai tempi più remoti, è considerato simbolo di pace. Nella mitologia greca si narra che già la dea Atena lo offrì agli ateniesi in segno di pace dopo aver sconfitto  Poseidone.

Inoltre, nell’antica Grecia i vincitori delle Olimpiadi (e non solo) ricevevano una corona di ramoscelli d’ulivo e un’ampolla d’olio; anche gli antichi Romani ne intrecciavano rami per farne corone con le quali premiare i cittadini più valorosi.

L’ulivo, oltre a essere simbolo di pace, assume un ruolo fondamentale nel periodo pasquale.

Esso infatti compare nell’Orto del Getsemani, dove Gesù si recò a pregare la notte del suo arresto. Inoltre la folla che osannava Gesù al suo ingresso a Gerusalemme teneva tra le mani ramoscelli di ulivo.

Questo evento viene ricordato e celebrato durante la Domenica delle Palme che cade una settimana prima di Pasqua.

In tale occasione, ai fedeli, vengono distribuiti ramoscelli di ulivo (e di palma) come simbolo di pace e in ricordo dell’episodio biblico.

Secondo la tradizione, anche la Croce fu realizzata di legno d’ulivo, considerato l’albero cosmico, asse del mondo e collegamento tra il cielo e la terra.

Anche l’olio è importante nella tradizione cristiana. Infatti, da secoli, i sacerdoti celebrano alcuni sacramenti usando olio d’oliva (Cresima, ordinamento sacerdotale, Estrema Unzione).

La Domenica delle Palme

In questa giornata, i Cristiani ricordano l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme, acclamato come Messia e figlio di Davide.

La tradizione risale a prima del IV secolo. Questa ricorrenza non segna la fine della Quaresima, che si conclude il Giovedì Santo esattamente prima della messa vespertina.

Nel calendario liturgico è detta anche domenica De Passione Domini (della passione del Signore). È una festività osservata anche dagli Ortodossi e dai Protestanti.

Come ci viene spiegato QUI, la festa rimanda alla celebrazione della festività ebraica di Sukkot, la “festa delle Capanne”, in occasione della quale i fedeli arrivavano in massa in pellegrinaggio a Gerusalemme e salivano al tempio in processione.

Ciascuno portava in mano e sventolava il lulav, un piccolo mazzetto composto dai rami di tre alberi, la palmail mirto il salice, legati insieme con un filo d’erba.

Spesso attaccato al centro c’era anche una specie di cedro, l’etrog (il buon frutto che Israele unito rappresentava per il mondo).

Il cammino era ritmato dalle invocazioni di salvezza (Osanna, in ebraico Hoshana) in quella che col tempo era divenuta una celebrazione corale della liberazione dall’Egitto: dopo il passaggio del mar Rosso, il popolo per quarant’anni era vissuto sotto delle tende, nelle capanne; secondo la tradizione, il Messia atteso si sarebbe manifestato proprio durante questa festa.

DOMENICA DELLE PALME 2020. La Settimana Santa

Con la Domenica delle Palme ha inizio la Settimana Santa, che termina il Sabato Santo. In questa settimana si celebrano  gli eventi di fede correlati agli ultimi giorni terreni di Gesù, comprendenti in particolare la sua passione, morte e risurrezione.

La Pasqua in particolare è la massima solennità della fede cristiana.

DOMENICA DELLE PALME E SETTIMANA SANTA 2019. DAL LUNEDÌ AL MERCOLEDÌ SANTO

Il lunedì, martedì e mercoledì santo la Chiesa ricorda il tradimento di Giuda Iscariota per trenta denari.

Lunedì Santo: il giorno dell’amicizia.

Si ricorda la giornata che Gesù trascorse a Betania in compagnia dei suoi tre grandi amici: Marta, Maria e Lazzaro. I riti religiosi del Lunedì Santo prevedono letture durante la Messa che ricordano il valore dell’amicizia per i cristiani.

Ho scoperto che questa giornata è festeggiata in modo particolare a Castelsardo, in provincia di Sassari, con tutta una particolare manifestazione, il Lunissanti. La manifestazione risale al Medioevo e si apre proprio il lunedì con la processione dei Misteri, cioè oggetti e simulacri simbolo della sofferenza del Cristo

Per saperne di più, cliccate qui

Martedì: il giorno dello sdegno.

Il Martedì Santo è  il giorno dello sdegno, momento della Settimana Santa in cui si ricorda lo sdegno di Gesù che scaccia i mercanti dal tempio,

accusandoli di aver trasformato il tempio in un luogo dedito al denaro, abusando del loro potere per il proprio profitto personale. I riti religiosi del Martedì Santo prevedono letture durante la Messa che ricordano l’episodio evangelico.

Mercoledì: il giorno del tradimento e della tristezza.

La Chiesa ricorda il tradimento di Giuda per 30 denari. Mercoledì Santo è anche il giorno della tristezza, proprio perché si ricorda il momento che segna l’inizio del periodo più buio.

Come per gli altri primi giorni della Settimana Santa, i riti religiosi del Mercoledì Santo prevedono come prima lettura della messa i primi tre canti del Servo del Signore del libro del profeta Isaia.

GIOVEDÌ SANTO. FINE DELLA QUARESIMA ED INIZIO TRIDUO PASQUALE

Il Giovedì Santo è il giorno dell’Ultima Cena ed è diviso in due momenti, con diversi riti religiosi a scandire la giornata.

Nella mattina del Giovedì Santo viene celebrata un’unica Messa (detta Messa del Crisma) in ogni diocesi, nella chiesa cattedrale, presieduta dal vescovo insieme a tutti i suoi presbiteri e diaconi.

Durante questa messa solenne si celebra la consacrazione degli oli santi e i presbiteri rinnovano l’ordine sacro.

La Quaresima termina prima che inizi la messa in Cena Domini, quando ha inizio il Triduo Pasquale.

Il pomeriggio del Giovedì Santo ha inizio il Triduo Pasquale, ossia il ciclo di preghiere e riti religiosi di tre giorni, che ricorda la passione, morte e resurrezione e tutti i riti religiosi a essi collegati.

ll Giovedì Santo siamo invitati a ricordare quattro eventi: l’Ultima Cena, la lavanda dei piedi degli apostoli da parte di Gesù, la preghiera di Cristo nel Getsemani e il suo arresto.

Il rito religioso più noto del Giovedì Santo è quello della sera, in cui si celebra la messa in Cena Domini, a ricordo dell’Ultima Cena, dell’istituzione dell’Eucaristia e del sacerdozio ministeriale.

La Messa della Cena del Signore Messa in Cena Domini è una celebrazione molto particolare perché ogni lettura riguarda la Pasqua e si riferisce al Sacrificio del Signore e all’Eucarestia. La messa si apre con la presentazione degli oli benedetti la mattina o il pomeriggio stesso durante la messa del Crisma, tenuta dal Vescovo.

I riti religiosi del Giovedì Santo prevedono anche, subito dopo l’omelia,  la lavanda dei piedi (o Mandatum), come fece Gesù Cristo con gli Apostoli. Al termine della messa, si velano le croci, le campane diventano mute e gli altari vengono spogliati dagli ornamenti

LAVANDA DEI PIEDI. CHE COSA RAPPRESENTA

Il rituale della Lavanda dei piedi è ricalcato su un’usanza della Pasqua Ebraica in cui il capofamiglia lava le mani degli ospiti seduti a tavola e dei famigliari. Il momento della Lavanda dei piedi è importante sia perché Gesù trasmette agli apostoli l’idea che la loro deve essere una vita dedicata al servizio del prossimo e della Parola di Dio, sia perché serviva a chiarire agli Apostoli che non doveva esserci alcuna gerarchia fra i 12. Infatti c’erano state delle dispute su chi dovesse occupare il posto d’onore accanto al Cristo e chi dovesse essere ritenuto l’apostolo più importante.

Con il suo gesto di umiltà Gesù fa capire che non è necessario primeggiare. Inizialmente la Lavanda dei piedi non era parte integrante della messa, ma veniva celebrata in altra sede e in altro orario fra i soli chierici. Fu Pio XII ad inserirla all’interno della messa della Cena del Signore, indicando che la lavanda sarebbe stata offerta a 12 fedeli maschi, il numero facendo riferimento a quello dei discepoli di Gesù.

Venerdì santo

Il Venerdì Santo è il giorno della morte di Gesù Cristo. È il giorno più doloroso della Settimana Santa, in quanto ricorda la Passione di Cristo e tutti i riti religiosi del Venerdì Santo sono dedicati a questo. La Chiesa celebra la Passione in tre diversi momenti con altrettanti riti religiosi:

    1. La liturgia della parola, con la lettura del quarto canto del servo del Signore di Isaia (52,13-53,12), dell’Inno cristologico della lettera ai Filippesi (2,6-11) e della passione secondo Giovanni.
    2. L’adorazione della croce, a cui viene così tolto il velo.
    3. La santa comunione con i presantificati, cioè con le specie consacrate la sera del Giovedì Santo. Non si fanno infatti consacrazioni e non si celebra alcuna messa in questa giornata.

Nella sera del Venerdì Santo, il rito religioso cattolico prevede anche la via Crucis, il ricordo cioè del percorso di Cristo verso la crocifissione sul monte Golgota.

La chiesa cattolica pratica il digiuno ecclesiastico e si astiene dalle carni come forma di partecipazione alla passione e morte del suo Signore.

Sabato santo

Il Sabato santo è tradizionalmente giorno in cui non si celebra l’eucaristia e la comunione si porta solamente ai malati in punto di morte.

I riti religiosi del Sabato Santo iniziano al calare del giorno. La notte del Sabato Santo si celebra la solenne veglia pasquale, che, nella Chiesa cattolica, è la celebrazione più importante di tutto l’anno liturgico.

La veglia prevede tre momenti e altrettanti riti religiosi:

  • la liturgia del fuoco, con l’accensione del cero pasquale, portato in processione in chiesa. Durante la processione si proclama La luce di Cristo e si accendono le candele dei fedeli. All’arrivo al presbiterio il cero è incensato e si proclama l’annuncio pasquale: la resurrezione del Cristo.
  • la liturgia della Parola, con sette letture dell’Antico Testamento, che ripercorrono gli eventi principali della storia della salvezza, dalla creazione del mondo fino alla promessa della nuova alleanza. Dopo il canto solenne del Gloria (mai stato recitato durante la Quaresima), l’epistola proclama la vita nuova in Cristo risorto, e nel Vangelo si legge il racconto dell’apparizione degli angeli alle donne la mattina di Pasqua.
  • la liturgia battesimale, nella quale i fedeli rinnovano le promesse del proprio battesimo, e vengono battezzati, se ce ne sono, i catecumeni che si sono preparati al Sacramento

La liturgia eucaristica si svolge come in tutte le messe.

Pasqua

La Pasqua è la principale festività del cristianesimo, nella quale si celebra, secondo tutte le confessioni cristiane, la risurrezione di Gesù, che secondo i Vangeli avvenne nel terzo giorno dalla sua morte in croce.

Il rito principale è quello della Veglia Pasquale, che si svolge nella notte tra il sabato e la domenica ed è considerata la celebrazione più importante dell’anno liturgico. La domenica di Pasqua, per chi non ha partecipato alla veglia, viene anche celebrata la Santa Messa del giorno

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!