L’AQUILA DIECI ANNI DOPO

L’AQUILA DIECI ANNI DOPO

Fino a domenica 7 Aprile numerosi eventi per ricordare le vittime del sisma che dieci anni fa sconvolse l’Abruzzo. Tanto da fare e molto ancora da lottare, per ricostruire quello che è andato perduto in meno di un minuto da incubo… Ma noi non ci arrendiamo!

Perché, come dice Josè Saramago:

“Noi siamo la memoria che abbiamo e la responsabilità che ci assumiamo. Senza memoria non esistiamo”.

 

L’AQUILA DIECI ANNI DOPO. Gli appuntamenti

6 aprile 2009, 3.32: un terremoto di magnitudo 6.3 sconvolge L’Aquila e provincia.

Il sisma costò la vita a 309 persone, devastando il centro storico dell’Aquila e i comuni del Cratere.

Sabato 30 marzo, gli eventi “commemorativi” per il decennale hanno preso inizio con la proiezione del documentario “Radici” di Luca Cococcetta. Alla proiezione ha fatto seguito un interessantedibattito su “La leggenda del progetto Case”.

Il documentario, del 2010, ci racconta la sostenibilità nel post-terremoto dell’Aquila: la questione urbanistica e tecnica, l’integrazione con l’ambiente, l’impatto psicologico ed antropologico, la legalità e l’importanza delle mafie nella costruzione delle soluzioni temporanee del post-terremoto dell’Aquila.

Fino a domenica 7 aprile numerosi seminari, convegni, incontri, proiezioni di documentari e reportage, confronti …

Le numerose associazioni che dal 2009 si battono per il ritorno alla normalità hanno messo a punto un programma ricco, per ricordare e raccontare.

Infatti, oltre che per ricordare il dramma vissuto dalla provincia e dalla città, il decennale permette anche di  raccontare le reti sociali che si sono create e riflettere sul futuro che aspetta l’Italia intera, che dal dramma dell’Abruzzo dovrebbe apprendere una lezione importante e diventare un Paese più sicuro e consapevole delle sue fragilità.

L’AQUILA DIECI ANNI DOPO: I NOSTRI GIORNI DOPO

Il 4 aprile alle ore 18, la Casa del Volontariato dell’Aquila ospiterà la prima nazionale del nuovo film di Roberto Cuzzillo “I nostri giorni dopo”.

Il regista precisa che il suo non è un film sul terremoto, bensì un racconto degli effetti determinati dallo stravolgimento improvviso della quotidianità sul singolo e su un’intera comunità.

L’attenzione è rivolta alle difficoltà e ai conflitti portati alla luce dalla tragedia, insieme alla capacità di reagire al punto da ripensare se stessi, i propri obiettivi e le proprie prospettive.

A fronte di una città che si svuota e che viene progressivamente abbandonata allo sconforto e alla devastazione, il regista punta l’obiettivo su chi trova il coraggio di compiere la scelta opposta.

Linda, la protagonista, torna a L’Aquila con l’obiettivo di riprendere in mano la propria vita dopo una relazione sentimentale finita male e rendersi utile alla propria comunità.

Sullo sfondo una città devastata, una L’Aquila che non può rinascere stando seduta ad aspettare.

Infatti, a distanza di tanti anni (il film è ambientato nel 2017), c’è ancora tantissimo da fare.

L’AQUILA DIECI ANNI DOPO. Non solo in Abruzzo

Dieci anni dopo il sisma che costò la vita a 309 persone, devastando il centro storico dell’Aquila e i comuni del Cratere, l’Ordine degli Architetti di Roma e provincia promuove un convegno che si terrà il 2 aprile 2019 dalle 13.30 alle 19.00, presso la Casa dell’Architettura (Piazza Manfredo Fanti 47, Roma), per fare il punto della situazione sullo stato della ricostruzione, dati e prospettive per questi territori.

Al convegno prenderanno parte i protagonisti della ricostruzione dell’Aquila e dei territori colpiti dal sisma del 2016.

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!