Dall’homo habilis all’homo obesus

Dall’homo habilis all’homo obesus

Come vi avevo raccontato in un precedente articolo (vedi QUI), il SISTEMA DI REGOLAZIONE DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE umano si è evoluto insieme agli esseri umani nel corso di migliaia di anni, sin dalla comparsa dei nostri più lontani progenitori sulla terra.

Come hanno dimostrato numerosi studi, il comportamento alimentare si è sviluppato PER GARANTIRE LA SOPRAVVIVENZA degli esseri umani, mantenendo un apporto energetico adeguato in ambienti con scarse risorse alimentari.

Per questo il nostro corpo ha sviluppato un “sistema” in cui, nei periodi “di vacche grasse” (cioè quando il cibo era disponibile) si accumulavano riserve energetiche da utilizzare poi nei periodi di “vacche magre”, quando invece le risorse alimentari erano scarse.

Prima di parlare del metabolismo, ripercorriamo le tappe che ci hanno portato all’attuale epidemia di malattie “metaboliche”!

Dall’homo habilis all’homo obesus. Una lunga storia alimentare

L’homo habilis comparve sulla Terra tra 2.4 e 1.4 milioni di anni fa. Questo ominide aveva un cervello ben più grande rispetto ai suoi predecessori ed era anche più alto (circa 150 cm). Soprattutto, era in grado di creare utensili in pietra scheggiata, usando la selce, producendo così oggetti affilati. Con questi strumenti, uccideva e squartava le carcasse di animali.

Aveva una dieta ONNIVORA (cioè mangiava di tutto), con un apporto prevalente di carne. Fu proprio questo a permettergli di compiere il salto evolutivo che comportò l’aumento di volume del cervello.

L’homo erectus e la dieta del Paleolitico

All’homo habilis seguì l’HOMO ERECTUS, comparso sulla Terra all’incirca un milione di anni fa. A lui dobbiamo l’addomesticazione del fuoco, il cui controllo ha permesso notevoli passi avanti nella nostra evoluzione. Infatti il fuoco ha permesso la vita umana anche in climi più freddi di quelli africani e ha favorito lo sviluppo tecnologico. Inoltre ha permesso la cottura degli alimenti, rendendoli più masticabili e digeribili.

Inoltre ha consentito di iniziare la pratica dell’agricoltura. L’alimentazione umana risentiva non solo delle capacità dei singoli, ma anche delle condizioni ambientali locali…

Secondo gli esperti, la dieta dell’homo erectus era caratterizzata da una notevole quantità di proteine, in prevalenza provenienti da carni rosse. I grassi (o lipidi) fornivano solo il 20 -25 % dell’apporto energetico. Questo tipo di alimentazione è chiamata “DIETA DEL PALEOLITICO” e negli ultimi anni è diventata una moda…

I carboidrati provenivano poi soprattutto da frutta e verdura, ricche anche di fibre.

Questo tipo di alimentazione è stata a lungo predominate e ha influenzato notevolmente il nostro metabolismo.

Come sappiamo, infatti, sono proprio le condizioni di vita dei nostri progenitori ad avere definito il funzionamento del nostro metabolismo. Il comportamento alimentare si è sviluppato PER GARANTIRE LA SOPRAVVIVENZA degli esseri umani, mantenendo un apporto energetico adeguato in ambienti con scarse risorse alimentari.

Per questo il nostro corpo ha sviluppato un “sistema” in cui, nei periodi “di vacche grasse” (cioè quando il cibo era disponibile) si accumulavano riserve energetiche da utilizzare poi nei periodi di “vacche magre”, quando invece le risorse alimentari erano scarse.

E’ da qui che deriva il nostro amore per gli ALIMENTI AD ALTO CONTENUTO ENERGETICO, ricchi cioè di grassi e zuccheri!

Insomma, in parole povere : siamo biologicamente predisposti ad “ingrassare”.

Dall’homo habilis all’homo obesus. L’età industriale e l’aumento delle calorie

Tra la fine del Seicento e l’inizio del Settecento dello scorso millennio, la rivoluzione industriale ha consentito il contemporaneo sviluppo dell’agricoltura. Si sono così imposte coltivazioni come quella delle patate e del mais, che hanno condotto ad un aumento dell’apporto calorico.

Sempre nel corso del Settecento ha iniziato a diffondersi l’uso dello zucchero raffinato, legato al consumo delle cosiddette “bevande nervine” (tè, caffè, cioccolata).

Insomma, mentre dal 10000 a.C. fino al Diciottesimo secolo l’uomo ha dovuto lottare costantemente con fame e mancanza di cibo, con la rivoluzione industriale è aumentata la disponibilità di alimenti ed è diventato sempre più facile reperirli, senza rischiare la propria vita!

Se questo ha contribuito all’aumento dell’aspettativa di vita dell’uomo e al suo benessere, tuttavia ha portato anche ad una sorta di abuso degli alimenti, legato proprio alla nostra impronta genetica, che ci porta ad accumulare in tempo di vacche grasse!

Nel corso dell’Ottocento, la nostra dieta ha assunto le attuali proporzioni tra i nutrienti, con prevalenza di zuccheri e lipidi rispetto alle proteine, che oggi costituiscono circa il  10 -15% dell’apporto nutritivo totale

Dall’homo habilis all’homo obesus. Non siamo più “nati per correre”

Durante il XX secolo l’aumento di calorie si è arrestato, ma contemporaneamente è calata notevolmente il consumo di calorie. Nel 2004 la rivista Nature sottolineava come l’homo sapiens fosse stato “progettato per correre”. Infatti l’evoluzione aveva consentito all’Homo sapiens sapiens di prevalere sui suoi concorrenti grazie alle sue doti fisiche di velocità, forza e resistenza, oltre che per le sue capacità intellettive.

Oggi siamo sempre meno sottoposti ad attività faticose, grazie al progresso tecnologico, e non dobbiamo più correre per procurarci il cibo né dedicarci alla raccolta di frutti ed erbe

Credo che lo sforzo massimo lo facciamo al mattino per scendere dal letto!

Nel corso del Novecento, poi, la Rivoluzione verde ha portato ad enormi progressi nella produzione agricola e la tecnologia ha permesso un notevole miglioramento nelle tecniche di conservazione degli alimenti.  Grazie poi allo sviluppo dei sistemi di trasporto, oggi il cibo è sempre più facilmente disponibile,  almeno nei Paesi industrializzati.

La progressiva industrializzazione dell’agricoltura ha portato con sé diversi fenomeni negativi, tra cui, in Italia, l’abbandono dell’alimentazione “mediterranea”.

A questa mutazione di comportamenti si lega un forte aumento di quelle che vengono definite “malattie del benessere” : obesità, diabete, ipercolesterolemia, aterosclerosi, ecc ecc…

Dall’homo habilis all’homo obesus. Involuzione della specie

Nel 2006, il biologo bulgaro George Nikov Chaldakov introdusse per primo il termine Homo obesus, per indicare l’attuale stadio dell’evolozione umana. Una sorta di involuzione, oserei dire, che però possiamo arrestare con una corretta alimentazione, soprattutto insegnando ai nostri bambini come mangiare. Ricordiamo che in Italia, i numeri riguardanti l’obesità infantile sono davvero preoccupanti.

Pensate: al Nord un bambino su quattro è obeso, mentre al Sud la percentuale è di più di un bambino su tre!

E, a quanto pare, questi numeri sono destinati a peggiorare…

Insomma

la tortura della fame è finita nel calvario dell’obesità!

Nel prossimo articolo parleremo finalmente del metabolismo!

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!