Oltre all’uovo e alla colomba, il coniglio è uno dei tanti simboli di Pasqua. Vi racconto come mai.
CONIGLIETTO PASQUALE: il coniglio sacro a Venere
Dal classico uovo alla tradizionale colomba, sono moltissimi i simboli che caratterizzano la giornata di Pasqua. Una festività che per chi è religioso serve a ricordare la Resurrezione ma che comunque celebra la rinascita della natura.
Ma come mai tra i tanti simboli della Pasqua ritroviamo anche il coniglio, che i più piccoli ricevono sotto forma di cioccolato?
Simbolo di fecondità, probabilmente per la sua prolificità, il coniglio era sacro a Afrodite e i Romani lo associarono in seguito anche a Venere.
Il coniglio è l’emblema di tutte le bestiole perseguitate dai cacciatori. Essendo una preda abbastanza facile e comune, i santi irlandesi li proteggevano.
Sono molte le tradizioni legate al coniglio pasquale, tanto che rilevarne una sola origine non è affatto semplice.
CONIGLIETTO PASQUALE: Tradizioni del Nord Europa
Sembra che la tradizione del coniglietto pasquale nasca dai Paesi del Nord Europa. Più che al coniglio, però, il riferimento è alla lepre: non solo uno degli animali più scaltri e resistenti durante i mesi freddi dell’anno, ma anche uno dei più attivi proprio con l’arrivo della bella stagione. La lepre è tra i primi animali che si possono osservare sui prati all’inizio della primavera.
Prima dell’affermazione del Cristianesimo, le popolazioni nordeuropee celebravano il coniglio come simbolo di fertilità e rinascita.
Noto per la sua facilità di riproduzione, il coniglio rappresentava il ritorno alla vita dopo il freddo e le tenebre dell’inverno.
L’associazione con la Pasqua sarebbe avvenuta in Germania: tra Medioevo e Rinascimento, l’animale era infatti protagonista delle celebrazioni dei più piccoli. Secondo la tradizione, la notte prima di Pasqua i bambini preparano un comodo nido per il coniglietto, adagiando della paglia e lasciando qualche leccornia affinché l’animale possa rifocillarsi. Se il bimbo si è comportato bene nel corso dell’anno, il coniglio pasquale lascerà in dono delle uova colorate.
La lepre pasquale, l’Osterhase, giudicava il comportamento dei bambini e decideva di conseguenza se lasciare loro un mucchietto di uova colorate in dono.
Nel 1700, l’usanza si spostò dalla Germania agli Stati Uniti, e poi si diffuse velocemente nella gran parte delle nazioni di lingua inglese.
Nello stesso periodo, inoltre, accanto alle uova sono cominciate ad apparire le prime preparazioni dolciarie, come torte e altri preparati al cacao, dedicati al cosiddetto “Easter Bunny”.
Nei Paesi a maggioranza cattolica, come l’Italia, l’animaletto è stato introdotto relativamente di recente, con l’apparizione sul mercato di dolci, cioccolatini e decorazioni a tema.
Eppure l’animale non è affatto assente nella storia del Cristianesimo. Per esempio Sant’Ambrogio, il Patrono di Milano, indicò nella lepre il simbolo della Resurrezione.
Infatti quest’animale è in grado di cambiare il suo manto a seconda delle stagioni, rinascendo quindi sempre a nuova vita. Proprio per questa peculiarità, è stato ricondotto alla figura di Cristo e alla sua vittoria contro la morte, con l’uscita dal sepolcro la domenica di Pasqua.