L’abbiamo citata varie volte e vi ho anche proposto una ricetta per cucinarla con i carciofi. Oggi vi racconto meglio di che cosa si tratta.
CORATELLA CHE COS’È
Coratella è il termine con il quale si indicano parti delle interiora degli animali di piccola taglia come agnello, coniglio o pollame.
Si tratta del diminutivo di corata, che indica le interiora degli animali di grossa taglia. Anticamente, corata e coratella definivano il solo complesso di cuore, fegato e polmoni.
Attualmente, oltre a queste parti, si intendono solitamente anche reni, milza e animelle.
Tali tagli vengono utilizzati in tutte le cucine regionali italiane per confezionare vari piatti tradizionali, come il fritto di coratella, la coratella in umido, la coratella con i carciofi della tradizione culinaria romana
Se siete amanti dei sapori forti, e di solito vi piace mangiare il fegato, allora adorerete questo piatto.
La coratella è costituita da parti più tenaci alla cottura, come polmoni e cuore, e parti più tenere, come fegato, reni e milza.
Per questo motivo, dopo averla lavata accuratamente e averla tagliata a piccoli cubetti, è necessario dividere in due parti la cottura: prima polmoni e cuore, dopo pochi minuti si aggiunge il resto.
Piatto povero tradizionalmente consumato durante il periodo pasquale, è stato quasi dimenticato per anni, soprattutto a causa della scarsa reperibilità della coratella stessa dovuta alla fobia dilagante per il morbo della mucca pazza (BSE, ovvero Encefalopatia Spongiforme Bovina).
Anche se questa malattia colpiva solo le mucche, per circa un decennio, dal 1990 al 2000, per precauzione sono state quasi del tutto bandite dai banconi dei macellai tutte le interiora.
Oggi la coratella di agnello è uno di quei piatti che sta conoscendo nuova vita
Tornato sulle tavole italiane, soprattutto nel Centro Italia, viene consumato come secondo piatto e ha un gusto molto particolare, selvatico e rustico che non a tutti piace.
Alcuni consigliano di spurgare bene le interiora, lasciandole a bagno per almeno 2 ore con una soluzione di acqua e aceto.
Se la coratella è freschissima e di buona qualità, questo accorgimento non è necessario.
RICORDATE: le diverse interiora hanno diversi tempi di cottura. Cuocete prima polmoni e cuore e poi aggiungete gli altri organi!
Se non siete sicuri della coratella che avete acquistato o se volete rendere meno intenso il suo sapore, tenetela a bagno per un paio di ore in acqua e aceto. Potete anche unire foglie di alloro e un rametto di rosmarino!
Una curiosità
Originariamente anche la coratella, così come il salame, le uova sode e la “pizza di Pasqua”, faceva parte della ricca colazione della mattina di Pasqua.
Infatti il periodo pasquale coincideva con quello del ritorno delle greggi dalla transumanza in Puglia; le interiora degli agnelli costituivano dunque la base dei pasti tipici dello strato più povero della popolazione.
Di solito si cucinava semplicemente, rosolando la coratella in padella con ingredienti facilmente reperibili e non troppo costosi, come olio, cipolla, aglio e farina.
In Abruzzo non esiste una sola versione di questo piatto. Probabilmente ogni famiglia tramanda una propria ricetta. Molti aggiungono il pomodoro, altri i carciofi, chi la cucina in agrodolce e chi aggiunge i sottaceti…Insomma c’è solo l’imbarazzo della scelta!
CORATELLA CHE COS’È. Proprietà
Da un punto di vista nutrizionale, la coratella è paragonabile alle carni magre o semigrasse e possiamo consumarle una – due volte a settimana, in sostituzione della carne.
In particolare, il consumo della coratella è consigliato in caso di anemia (è ricca soprattutto di vitamina B12) o di carenza di vitamina A, ma anche a chi è a dieta!
Infatti 100 g di coratella di agnello forniscono poco più di 100 kcal con 15 g di proteine!
CORATELLA CHE COS’È. Valori nutrizionali per 100 g
- Energia kcal 109.00
- Acqua 77.20 g
- Proteine 15.70 g
- Carboidrati 1.00 g
- Grassi 4.70 g
Nei prossimi giorni vi proporrò qualche altra ricetta!
