AUTUNNO 2018 QUANDO INIZIA?

AUTUNNO 2018 QUANDO INIZIA?

Anche quest’anno l’equinozio di autunno non cadrà il 21 settembre!

Nonostante quello che ci hanno insegnato a scuola, le stagioni non cambiano sempre il giorno 21 (che sia settembredicembremarzo e giugno).

EQUINOZI E SOLSTIZI SONO INFATTI VARIABILI

Quest’anno (2018), il primo giorno d’autunno, cioè l’EQUINOZIO, cadrà il 23 settembre, precisamente alle 01:54 UTC3:54 ora italiana.

Generalmente l’equinozio di autunno si verifica tra il 21 e il 24 settembre, sempre in orari diversi. La variazione dipende dalla diversa durata dell’anno solare e di quello del calendario: la Terra impiega infatti 365.25 giorni per effettuare un’orbita completa attorno al Sole. Per questo motivo l’autunno può anche “ritardare”.

La data dell’ingresso dell’autunno (per chi vive nell’emisfero australe segna però l’arrivo della primavera) oscilla quindi tra il 21 e il 24 settembre.

Il prossimo equinozio autunnale cadrà il 21 settembre solo nel 2092 e nel 2096.  L’ultima volta che si è verificato il 24 settembre invece è stato nel 1931, mentre la prossima volta sarà nel 2303.

AUTUNNO 2018. Cos’è l’equinozio?

Mentre la Terra percorre la sua orbita attorno al Sole, a causa dell’inclinazione dell’asse terrestre (di 23°27′) il nostro pianeta si rivolge alla nostra stella in modi differenziati nel corso dell’anno ed è proprio questo che dà origine alle stagioni. Sull’orbita terrestre attorno al Sole (che è un’ellisse), sono stati individuati alcuni punti caratteristici : solstizi ed equinozi.

Del solstizio abbiamo parlato QUI

Il termine equinozio deriva dal latino “equi-noctis” e significa “notte uguale” al giorno (anche se in realtà negli equinozi la lunghezza del giorno è ancora maggiore di quella della notte).

Infatti nei giorni degli equinozi la durata del giorno è uguale a quella della notte (12 ore ciascuno) in tutto il mondo, perché i raggi solari incidono perpendicolarmente all’asse terrestre.

L’equinozio non è un giorno, ma un istante preciso. Esso è  definito come quel momento della rivoluzione terrestre intorno al Sole in cui la nostra stella maggiore si trova allo zenit dell’equatore.

Nell’emisfero boreale vedremo il Sole scendere sull’orizzonte mentre nell’emisfero australe sale sull’orizzonte.

Gli equinozi si verificano due volte l’anno, a marzo e a settembre, e sono convenzionalmente assunti come momento di avvicendamento delle stagioni astronomiche sulla Terra: per l’Italia e per tutto l’emisfero boreale, l’equinozio di settembre segna la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno, mentre l’equinozio di marzo fa iniziare la primavera.

Nell’emisfero australe, invece, avviene il contrario: l’equinozio di settembre annuncia la primavera mentre quello di marzo segna l’inizio dell’autunno.

L’equinozio di marzo è anche detto punto vernale, punto dell’Ariete o punto gamma (dalla lettera minuscola greca γ, la cui forma ricorda la testa di un ariete, simbolo tradizionale astrologico), mentre quello dell’equinozio d’autunno, a settembre, viene anche chiamato punto della Bilancia (o punto omega Ω).

Questa notazione oggi non è più valida, perché a causa della precessione degli equinozi, tali punti non si trovano più nella costellazione da cui prendono il nome: in particolare, all’equinozio di marzo, il Sole si trova nella costellazione dei Pesci, mentre a settembre si trova nella Vergine.

Nel nostro emisfero il Sole raggiungerà la sua massima ‘discesa’ sull’orizzonte il 21 dicembre, quando cambieremo nuovamente stagione e arriverà l’inverno, nel giorno più corto dell’anno, il solstizio d’inverno.

MITI E SIMBOLI DELL’EQUINOZIO

Solstizi ed equinozi hanno rivestito un importante significato simbolico per  molte culture del passato. Ma ancora oggi molti appassionati si incontrano agli equinozi attorno alle rovine di Stonehenge, e continuano ad avere un ruolo fondamentale nel calendario.

L’equinozio di settembre per molti anni ha rappresentato il primo giorno dell’anno nel calendario repubblicano francese,  usato dal 1793 al 1805.  Infatti il 22 settembre 1792 fu proclamata la Prima Repubblica Francese (e fu abolita la monarchia), per cui il giorno successivo (giorno dell’equinozio) divenne il primo giorno dell’Era Repubblicana in Francia.

Nel Regno Unito il giorno dell’equinozio viene utilizzato per calcolare la ricorrenza del festival del raccolto, celebrato la domenica della luna piena più vicina all’equinozio di settembre.

I Celti festeggiavano Mabon, il dio della vegetazione e dei raccolti. Il figlio di Modron lsa, dea madre fu rapito tre notti dopo la sua nascita e imprigionato per lunghi anni, finché Culhwch, cugino di Re Artù, lo liberò. A causa del soggiorno ad Annwn, Mabon rimase giovane per sempre. Il suo rapimento è quindi l’equivalente celtico del rapimento greco di Persefone.

L’equinozio d’autunno corrisponde alla prima Festività dell’Oscurità per i Celti.

Nell’antica Grecia invece si celebravano i grandi misteri eleusini, riti misterici che rievocavano il rapimento di Persefone, figlia della dea Demetra, da parte di Ade.

La leggenda racconta che Demetra, come segno di lutto, impedì il germogliare delle sementi e delle piante e rese sterile la terra. Finché non ebbe di nuovo la figlia…

Shuubun No Hi per i Giapponesi

In Giappone, l’equinozio d’autunno è una delle feste nazionali. Fa infatti parte dei 24 Setsubun, i giorni di transizione più importanti dell’anno, che segnano il passaggio da un periodo all’altro.

La festa viene chiamata Shuubun No Hi o Higan no Chu-Nichi. Il termine Higan significa “altra sponda” (Hi=altro, al di là di e Gansponda) ed indica il passaggio da una stagione all’altra, come avviene a primavera durante l’Haru No Higan. 

Mentre in primavera si celebra la fioritura dei fiori di ciliegio (vedi QUI), in autunno invece si celebra e la pioggia delle foglie d’acero, albero considerato altrettanto sacro quanto i Sakura a primavera.

Nel corso di questa giornata, molti giapponesi approfittano per visitare i propri antenati e offrire loro in omaggio cibo, fiori, incensi e preghiere.

La tradizione vuole che siano offerti cibi rotondi, i preferiti dagli spiriti degli antenati.

CURIOSITÀ

Lo stesso giorno in cui si celebra l’Equinozio d’Autunno, si festeggia anche lo Tsukimi (letteralmente “guardare la luna”). Si tratta di un’antica festa di origine cinese introdotta nel periodo Heian, quando i nobili di corte erano soliti riunirsi fuori a contemplare la luna e il cielo stellato componendo musica e versi di poesia (Haiku). 

Nel periodo Edo questa tradizione divenne per i contadini  l’occasione per  ringraziare le divinità per il raccolto e pregare affinché potesse essere sempre abbondante.

CIBI SPECIALI PER TSUKIMI

Durante questa giornata di solito, vengono serviti dei dolcetti di riso, i famosi Tsukimi Dango.

Secondo la tradizione, poi,  si adorna la casa con fiori, frutta e verdura autunnale per dare il benvenuto alla nuova stagione. Alla sera, infine,  ci si riunisce insieme ai propri cari attorno al cibo e si mangia al chiaro di luna.

La ricetta ? Ovviamente il 23 settembre!

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!