ANDARE PER BOSCHI E PRATI

ANDARE PER BOSCHI E PRATI

REGOLE PER LA RACCOLTA DEI PRODOTTI DELLA NATURA

Negli ultimi mesi vi sto “tartassando” con articoli dedicati alle erbe spontanee e ai vari prodotti che la Natura ci dona spontaneamente.

Visto che approfittiamo del Ferragosto per una scampagnata in montagna, vi ricordo le regole da seguire. Infatti raccogliere erbe selvatiche, radici, bacche e frutti nel silenzio del bosco o in mezzo ai fiori dei prati è una bella emozione oltre che un salutare esercizio all’aria aperta.

Ma va fatta consapevolmente.   Per non incorrere in spiacevoli incidenti!

ANDARE PER BOSCHI E PRATI: attenti alle piante sconosciute!

Quando ci dedichiamo alla raccolta delle erbe spontanee, dobbiamo innanzitutto imparare a distinguere con certezza un esemplare da un altro, per non rischiare di intossicarci e, nei casi peggiori, di avvelenarci.

Infatti le specie botaniche che possono dare questi “problemi” in natura non mancano. Ricordate la differenza tra il sambuco “buono” e quello velenoso, L’EBBIO? VEDI QUI

Evitiamo quindi di mettere in bocca ciò che non conosciamo!

Ricordiamo poi che anche molte altre piante, apparentemente innocue, possono far male, a seconda delle circostanze e delle quantità che ingeriamo.

Prima di imparare a riconoscere erbe, fiori, bacche commestibili, quindi, impariamo a riconoscere le piante tossiche!

ANDARE PER BOSCHI E PRATI. Consigli sulla raccolta

Anche se vi sembreranno consigli scontati, ricordate sempre queste cose:

  1. Non raccogliete erbe sui bordi delle strade trafficate, in zone vicine a fonti di inquinamento (canali di scolo, allevamenti animali, discariche, aree industriali, ecc.) in parchi frequentati da cani o altri animali;
  2. Evitate anche di raccogliere in campi sottoposti a trattamenti chimici o a sversamento di liquami;
  3. Non raccogliete niente che non conoscete e fatevi accompagnare da qualcuno che le conosce bene;
  4. Non raccogliete piante malate o ammuffite;
  5. Verificate di non essere in aree dove è vietata la raccolta (es. nelle Riserve Naturali) o di raccogliere specie protette dalle leggi locali:
  6. Raccogliete le piante in modo da lasciarne altre sul posto per garantirne la sopravvivenza.
  7. Le erbe spontanee, per la loro stessa natura, esigono sempre un’accurata preparazione, per la pulizia che deve essere scrupolosa, soprattutto se non verranno cotte. Una volta raccolte, le erbe si devono mettere in pochissima acqua, a fuoco moderato, in un recipiente ben coperto e qui mantenute per breve tempo.
  8. non strappate alla radice ciò che vi serve, ma possibilmente tagliate solo lo stretto indispensabile, e comunque in modo che la pianta possa facilmente ricrescere.
  9. Ricordate che la flora spontanea a rischio è protetta ed ogni Regione ha precise norme al riguardo. Per esempio, in Abruzzo, è tassativamente vietata la raccolta delle radici di genziana!

ANDARE PER BOSCHI E PRATI. Le regole in Abruzzo

Nel territorio è vietata la raccolta, il danneggiamento e l’estirpazione di 32 specie erbacee, 5 arboree e 3 fungine; sono inoltre protetti

“… muschi, licheni, erbe, fiori e arbusti di diffusione naturale e spontanea nei territori classificati montani, … nei comprensori di bonifica montana … delle piante litofite che crescono sulle rocce e su detriti e della vegetazione sabbiosa pioniera e delle formazioni dunali …”

Sono incaricati di controllare l’osservanza della stessa chi ha la qualifica di agente giurato in collaborazione e con il coordinamento degli Ispettorati delle Foreste

Per saperne di più, cliccate QUI

Vi ricordo che, per quanto riguarda i tartufi, non possiamo raccoglierne più di un kg a persona!

La raccolta giornaliera di Fragraria vesca L. (fragoletta di bosco) è consentita nella misura massima di mezzo chilogrammo per persona.

In tutto il territorio della Regione è consentita la raccolta di funghi spontanei delle specie eduli e per una quantità giornaliera non superiore a chilogrammi due per persona

Di seguito l’elenco delle specie protette. Tra esse, la belladonna, la genziana e la liquirizia, oltre a pioppini e chiodini.

  1. Adonis distorta Ten. (Adonide giallo)
  2.  Anemone apennina L. (Anemone degli Appennini)
  3. Aquilegia ottonis Orph (Aquilegia di Ottone)
  4. Artemisia petrosa (Baumg.) ssp. Eriantha Ten. (Genepì appenninico)
  5. Astragalus aquilanus Anz. (Astragalo di L’Aquila)
  6. Atropa belladonna L. (Belladonna)
  7. Carlina acanthifolia L. (Carlina)
  8. Centaurea dissecta Ten. Var. scannensis Anz. (Centaurea di Scanno)
  9. Daphne mezereum L. (Fior di stecco)
  10. Dictamnus albus L. (Dittamo)
  11. Gentiana acaulis L. (Genziana acaule)
  12. Gentiana lutea L. (Genziana maggiore)
  13. Glycyrriza glabra (liquirizia)
  14. Leontopodium nivale D.C. (Stella alpina dell’Appennino)
  15. Lilium croceum (Chaix) Sch. e Thell (Giglio rosso)
  16. Lilium martagon L. (Riccio di dama)
  17. Myrtus communis L. (Mirto)
  18. Nigritella nigra Rchb. (Morettina)
  19. Paeonia officinalis L. (Peonia)
  20. Papaver alpinum L. (Papavero alpino)
  21. Parnassia palustris L. (Parnassia)
  22. Pinguicula longifolia Gaud (Pinguicola)
  23. Primula auricula L. (Orecchio d’orso)
  24. Primula officinalis Hil. L. (Primula)
  25. Pulsatilla alpina (L.) Delarbre (Anemone a fiore bianco)
  26. Ranunculus magellensis Ten. (Ranuncolo della Majella)
  27. Ranunculus thora L. (Erba tora)
  28. Ruscus aculeatus L. (Pungitopo)
  29. Soldanella alpina L. (Soldanella)
  30. Trollius europaeus L. (Bottone d’oro)
  31. Verbascum niveum Ten. (Verbasco lanoso)
  32. Viola magellensis Porta e Rigo (Violetta della Majella)
  33. Fagus sylvatica L. (Faggio) con diametro a m 1,30 dalla base superiore a 80 cm
  34. Betula pendula Roth (Betulla)
  35. Taxus baccata L. (Tasso)
  36. Pinus mugo Turra (Pino mugo)
  37. Abies alba Miller (Abete bianco)
  38. Armillariella mellea (Chiodino o famigliola buona)
  39. Pholiota aegerita (Pioppanello o pioppino)
  40.   Pleurotus ostreatus (Recchie o geloni)
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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!