Tipico della macchia mediterranea, il mirto è famoso soprattutto per il liquore che se ne ricava. Ma in cucina è una vera scoperta…
Conosciamolo meglio
MIRTO NON SOLO LIQUORE. Descrizione
Arbusto tipico della macchia mediterranea, è molto apprezzato nella cucina sarda. Detto anche mortella, nell’antichità era sacro a Venere, in quanto si riteneva che la dea, appena nata dalla spuma del mare, si fosse rifugiata in un boschetto di mirti.
Il mirto (nome scientifico Myrtus communis) è una pianta aromatica sempreverde tipica della macchia mediterranea. Appartenente alla famiglia delle Myrtaceae è nota anche come mortella.
Diffusa soprattutto in Sardegna e in Corsica, cresce in modo rigoglioso allo stato selvatico.
La pianta di mirto ha un portamento arbustivo e cespuglioso abbastanza fitto e con ramificazioni sottili. Può crescere sia come cespuglio basso di massimo 50 cm, sia avere la forma di un albero e può raggiungere i 2-3 m di altezza.
Negli esemplari giovani, la corteccia è di colore rossastro e, crescendo, diventa grigia.
Le foglie sono ovali, verde scuro e lucide nella parte superiore e più opache e chiare in quella inferiore e presentano al centro un’evidente nervatura.
Fiorisce abbondantemente tra primavera ed estate, anche se, in particolari condizioni, può verificarsi una seconda fioritura all’inizio dell’autunno. I fiori crescono solitari, sono piccoli e bianchi, formati da cinque petali con lunghi penduncoli e molto profumati.
Nell’antichità era considerata una pianta molto cara alla dea Venere. Da sempre la pianta aromatica è considerata simbolo di femminilità oltre che di gloria. La sua etimologia viene fatta risalire al termine greco myron, che significa essenza profumata.
Il Myrtus communis è l’unica specie diffusa nella nostra penisola.
Tutte le parti della pianta, inclusi fiori e frutti, sono molto aromatiche.
MIRTO NON SOLO LIQUORE. LE BACCHE
I frutti di questa pianta sono delle piccole BACCHE di colore nero-bluastro. La loro maturazione avviene in autunno inoltrato e può prolungarsi fino a gennaio. Rappresentano le parti più utilizzate di questa pianta.
Tramite l’infusione alcolica delle bacche per mezzo di macerazione o corrente di vapore si ottiene il popolare liquore.
Servito freddo, è un ottimo digestivo a fine pasto e ha un sapore intenso e aromatico. Le bacche vengono utilizzate anche per la realizzazione di vini.
MIRTO NON SOLO LIQUORE. FIORI e FOGLIE
Durante il periodo estivo la pianta produce piccoli fiori bianchi, che emanano un intenso profumo. La fioritura avviene solitamente nei periodi di maggio e giugno.
Dai fiori si ricava un miele molto apprezzato per le sue notevoli proprietà antibatteriche.
Le foglie di quest’arbusto, invece, possono essere adoperate per la preparazione di infusi e decotti. L’infuso è indicato per l’efficacia astringente in caso di diarrea e contro le emorragie.
Il decotto è consigliato per le affezioni a carico delle vie respiratorie, come bronchiti e infiammazioni
MIRTO NON SOLO LIQUORE. USI:
Nella tradizione gastronomica sarda il mirto è un’importante condimento per aromatizzare alcune carni.
I rametti sono tradizionalmente aggiunti alla brace, per aromatizzare il maiale arrosto, il pollame arrosto o bollito e soprattutto sa taccula o grivia, un semplice ma ricercato piatto a base di uccellagione bollita (tordi, merli, storni).
Dalle bacche si ricava l’omonimo liquore. Dal mirto si ottiene anche un ottimo miele.
MIRTO NON SOLO LIQUORE. VIRTÙ:
Al mirto sono attribuite proprietà balsamiche, antinfiammatorie, astringenti, leggermente antisettiche, pertanto trova impiego in campo erboristico e farmaceutico per la cura di affezioni a carico dell’apparato digerente e del sistema respiratorio.
Esso contiene infatti buone concentrazioni di un olio essenziale, il mirtolo, oltre a tannini e resine.
A queste sostanze sono riconducibili le proprietà terapeutiche della pianta.
Grazie alla sua azione tonica e antisettica è impiegato come ingrediente di creme cosmetiche. Viene adoperato anche all’interno di detergenti intimi adatti a pelli sensibili.
Tradizionalmente, la pianta era impiegata come rimedio naturale per disturbi come la cistite o per problemi gengivali.
Mirto controindicazioni
È sempre preferibile evitare il consumo delle parti di questa pianta in quantità elevate. L’uso di alte dosi potrebbe provocare effetti collaterali e avere un effetto irritante sulle mucose. Risulta sconsigliato alle donne in gravidanza e ai bambini di età inferiore ai 2 anni.