A tavola con il commissario Maigret

A tavola con il commissario Maigret.

Ovvero: I LIBRI E LA TAVOLA!

Non vi ho mai parlato della mia grande passione per il buon Maigret, il commissario francese nato dalla penna di George Simenon?

Ebbene, sappiate che anche grazie a Maigret ho imparato ad amare i gialli e la cucina! Per questo, mentre sto rileggendo alcuni dei romanzi di Simenon, vi racconto la grande passione del commissario e del suo autore per la cucina!

PROTAGONISTA DI BEN SETTANTASEI (dico 76!!!) romanzi, il commissario Maigret è un uomo imponente, piuttosto burbero, divenuto famoso per la sua pipa… e per le numerosissime trasposizioni cinematografiche.

Per me Maigret ha la faccia simpatica di Gino Cervi, l’attore italiano famoso per essere PEPPONE.

Secondo Simenon, Cervi fu colui che meglio rappresentò il suo personaggio.

Con Simenon, il giallo esce dagli ambienti dell’alta società tipici dei polizieschi inglesi e ci immergiamo tra la gente comune. Maigret si reca sulla scena del delitto, interroga personalmente testimoni e sospettati, cerca di comprendere la vittima per poter risalire all’assassino… e ci racconta anche tanta della sua vita privata!

A tavola con il commissario Maigret. Maigret e la cucina

Maigret ha un “punto debole”, diciamo così: il cibo! Infatti consuma spesso i suoi pasti nella BRASSERIE DAUPHINE insieme ai suoi collaboratori o in solitaria. E, soprattutto, viene coccolato dalla bravissima (e molto paziente) Signora Maigret, che lo vizia con mille manicaretti diversi!

Spesso Simenon si sofferma per pagine intere sulle abitudini culinarie del Commissario e, anzi, le fa diventare parte dell’indagine.

Ad esempio, in L’impiccato di Saint – Pholien, un piatto di moules et frites (cozze con le patatine fritte), tipiche del Belgio e di Liegi, diventa parte integrante della storia! Lo stesso accade con la torta di riso di La Casa dei Fiamminghi, che scandisce i tempi dell’inchiesta

A TAVOLA CON IL COMMISSARIO MAIGRET. SIMENON E LA CUCINA SEMPLICE

Georges Simenon amava la cucina semplice, contadina, tipica del Belgio e del Nord della Francia, come per esempio gli CHOUCROUTE ALL’ALSAZIANA, un grande piatto di recupero, con salsicce e cavoli, rosolati nel grasso d’oca!

Anche il nostro commissario buongustaio condivide la passione del suo creatore per i cibi semplici. Infatti dai romanzi sappiamo che  Maigret predilige varie pietanze, tra cui il cassoulet (fagioli bianchi e carne d’oca o maiale o agnello, cotti in casseruola), la tripes à la mode de Caen (la trippa alla moda di Caen), la soupe à l’oignon (la zuppa di cipolle) e, in modo particolare, il coq au vin, ovvero il galletto al vino rosso :

“tornò a mangiare a casa e sua moglie gli servì un galletto al vino. Era uno dei suoi piatti preferiti …

Maigret e l’uomo solo” (1971)

Tipico dell’Alsazia, il coq au vin è moltp amato dal commissario. La signora Maigret infatti, lo prepara secondo l’antica ricetta campagnola. 

Non mancano nemmeno piatti più “mediterranei, come gli SGOMBRI AL FORNO di Maigret e il capellone imprudente (1969): 

c’erano ancora duecento metri da percorrere per arrivare a casa sua, dove regnava un odori di sgombri al forno. La signora Maigret li cucinava con vino bianco, a fuoco lento, insieme ad abbondante senape

Se però si trova in giro, Maigret non disdegna nemmeno la pizza, come in Maigret e l’uomo solo :

Maigret trovò in una strada laterale un piccolo ristorante italiano dove gli venne l’idea, scorgendo il forno, di mangiare una pizza

Del resto, come ci racconta Simenon in L’innamorato della signora Maigret:

Maigret infilava la chiave nella serratura, con la giacca sul braccio, gridava un tradizionale: “Sono io!” E annusava. Indovinava dall’odore ciò che c’era per pranzo…

A tavola con il commissario Maigret. Le ricette della Signora Maigret.

Proprio partendo da questo vezzo del commissario, Robert J. Courtine, noto gastronomo francese e redattore di Le Monde, nel 1974 decise di scrivere un libro. Il celebre gastronomo vide nei romanzi di Simenon le tracce di una cucina andata perduta e decise di codificarla, prima che anche l’ultima memoria sparisse.

Nacque così un libro davvero appassionante, A cena conSimenon ed il commissario Maigret. Le classiche ricette dei bistrot francesi secondo madame Maigret, una raccolta delle ricette citate nelle varie inchieste di Maigret. Un libro apprezzato dallo stesso Simenon che ne scrisse la prefazione

Troviamo in questo “ricettario” tutti i piatti che Simenon amava e che spesso ci ha raccontato nei suoi libri, come le andolouillettes alla griglia, lo stracotto di manzo, il ragù, il fricandò all’acetosella.

Come si legge nella presentazione dell’edizione italiana :

Ogni sera, appendendo il cappello, il commissario Maigret si divertiva a indovinare quale delizia sua moglie gli avesse cucinato: un “boeuf miroton”, una “blanquette de veau”, del “fricandeau all’oseille”, una “tarte aux mirabelles”, un “gâteau aux amandes”… ?

In tutte le sue inchieste si ritrova questa cucina di famiglia o dei piccoli bistrot, una cucina “all’antica”, semplice e saporita, proprio quella che con tanto piacere vediamo oggi ritornare sulle nostre tavole.

Courtine, che fu suo amico, rivela le passioni culinarie di Simenon – dai piatti dell’infanzia alle cene tipicamente parigine – e raccoglie le migliori ricette di Madame Maigret, illustrate dalle fotografie di quella Parigi degli anni 50 che Simenon e Maigret amavano percorrere, la pipa in bocca… prima di sedersi a tavola..

Pensate un po’. Simenon era talmente un buongustaio che, dopo essere capitato per caso a Porquerolles, un’isoletta di fronte ad Antibes che vanta una cucina tipica, la trasformò in sede di uno dei suoi romanzi, IL MIO AMICO MAIGRET. Forse al solo scopo di descriverne la gastronomia!

Alla morte di Simenon, nel 1989, undici ristoranti francesi da lui frequentati decisero di dedicargli un posto, con l’affissione di una targa :

“A ricordo di Georges Simenon, questo è il posto del Commissario Capo Jules Maigret, ospite d’onore e raffinato buongustaio di questa casa”.

Ogni Ristorante prepara uno dei piatti preferiti da Maigret, uno di quelli che ordinava quando nei suoi romanzi passava di lì.

A Le Petit Tonneau la Torte Campagnarde, da Chez Leon la Punta di Maiale con Lenticchie, a La Taverne di Henri-IV, proprio sotto la Prefettura, affettato misto e vino della casa.

A TAVOLA CON IL COMMISSARIO MAIGRET. ZUPPA DI CIPOLLE

Come accennato, Maigret ha una vera passione per la zuppa di cipolle! In “L’affare Picpus” (1944), il commissario Maigret ci parla di questa delizia, uno di quei piatti che ti consolano dopo una brutta  giornata

 due uomini avevano mangiato zuppa di cipolle gratinate e il cameriere, dopo aver posato davanti a loro un abbondantissimo piatto di crauti e salsicce, portava già altri due bicchieri di birra.

Il vecchio non perdeva un boccone, né un odore, né un secondo di quell’ora unica.(…) La zuppa di cipolle, i crauti gli davano letteralmente l’estasi

E’ stato proprio grazie a questo romanzo che ho cominciato ad apprezzare questa delizia, ch Courtine definisce “il tartufo dei poveri” ! E, lo confesso, anche la verza con la salsiccia, la variante abruzzese dei “crauti all’alsaziana”!

Per la ricetta della zuppa di cipolle, cliccate QUI

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!