Zuppa lombarda. Contro il freddo dell’inverno e gli eccessi dei giorni passati
Niente di meglio di una bella minestra per combattere il freddo di questi giorni e rimettersi in forma dopo gli eccessi delle Feste!
Io adoro questa minestra, che si chiama “lombarda”, ma è tipica fiorentina!
Leggete la storia di questa zuppa tra le note finali!
- Preparazione: Minuti
- Cottura: Minuti
- Porzioni:
Ingredienti
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250 g Fagioli cannellini
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400 g Pane toscano (raffermo)
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1 spicchio Aglio
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1 foglia Salvia
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q.b. Sale
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q.b. Pepe
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q.b. Olio extravergine d'oliva
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100 g Pomodori pelati (Facoltativo)
Preparazione
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- Mettete i fagioli ammollo la sera prima, per poi cuocerli la mattina seguente in un tegame pieno d’acqua con uno spicchio d’aglio e una foglia di salvia per circa un’ora.
- Preparate poi il pane spezzettato in una casseruola e, una volta cotti, aggiungete i fagioli insieme alla loro acqua di cottura.
- Se vi piace, aggiungete anche 2 -3 pomodori pelati tagliati a pezzetti
- Mescolate il tutto fino all’ebollizione, aggiungendo sale, pepe e olio extravergine d’oliva.
- Quando l’acqua si sarà ritirata e avrete ottenuto un composto abbastanza solido, toglietelo dal fuoco.
- Servite tiepido
Potete anche frullare una parte dei fagioli cannellini, per una preparazione più cremosa
Note
Zuppa lombarda. Un po’ di storia
(da Firenzetoday.it)
Alcuni la chiamano “zuppa bastarda”, ma il nome corretto dovrebbe essere “zuppa per i lombardi”.
Sembra infatti che questa ricetta abbia avuto origine a Firenze durante gli anni della costruzione della Faentina, la linea ferroviaria che collega il capoluogo toscano con Faenza in Emilia Romagna, passando dalla valle del Mugello. Era il lontano 1880. La costruzione della Faentina durò dal 1880 al 1893, con apertura nel 1913 della diramazione Borgo San Lorenzo-Pontassieve.
I lavoratori, alla fine della giornata lavorativa, difficilmente trovavano un posto ancora aperto dove poter mangiare e rifocillarsi un po’.
Fu allora che i fiorentini presero l’abitudine di preparare per loro una zuppa a base di pane raffermo e fagioli, che poteva essere riscaldata in qualsiasi momento.
La ricetta venne ben presto ribattezzata “zuppa lombarda”, in riferimento alla provenienza di questi lavoratori, quasi tutti originari della Lombardia.
Secondo un’altra versione invece la zuppa ebbe origine in Versilia e in Maremma, come piatto preparato sempre per i lavoratori lombardi, impiegati nella bonifica delle zone paludose interne.