Come sapeva Ignazio Silone, in tutto il mondo i “cafoni” sono uguali. Anche nei Paesi cattolici delle Americhe, “mangiare di magro” per i poveri significava consumare minestre e zuppe.
Dal Centro America arriva questa deliziosa e speziata zuppa, che io ho preparato con prezzemolo invece che con il coriandolo. Al posto del coriandolo ho aggiunto però alcuni semi, di cui preferisco il sapore.
Una zuppa millenaria, cucinata già dai Maya e dagli Aztechi,
Sopa de Frijoles Negros. Zuppa di fagioli neri: la ricetta per 4 persone
- Preparazione : 10 – 15 minuti + l’ammollo dei fagioli
- Cottura : circa 2 ore (40 minuti in pentola a pressione). Ovviamente, se trovate i fagioli neri già cotti, vi basteranno 20 minuti!
- Difficoltà : facilissima
Ingredienti:
- Fagioli neri secchi : 250 g (oppure 500 g precotti. Sono circa due barattoli)
- Aglio : 2 – 3 spicchi
- Cipolla 1
- Origano essiccato 2 cucchiaini
- Coriandolo fresco due cucchiai (io ho usato foglie di prezzemolo)
- Sale q.b.
- Acqua fredda 2 litri
- Peperoncino 1
Preparazione:
FASE 1: METTERE I FAGIOLI A BAGNO
- Lavate i fagioli, eliminando eventuali sassolini o legumi rovinati, e metteteli a bagno per tutta la notte in una ciotola con acqua fredda. L’acqua deve essere il doppio del volume occupato dai fagioli.
- Trascorso il tempo di ammollo, scolateli e risciacquateli sotto acqua corrente.
FASE 2: PREPARARE LA ZUPPA
- Mettete i fagioli in una capace pentola e aggiungete circa 2 litri di acqua.
- Sbucciate gli spicchi d’aglio e tritate grossolanamente la cipolla e il coriandolo (foglie e gambi) oppure il prezzemolo.
- Aggiungete aglio, cipolla, origano e coriandolo ai fagioli e portate ad ebollizione.
- Appena arriva a bollore, abbassate la fiamma del fornello e fate sobbollire per circa due ore, finché i fagioli non diventano morbidi. Con la pentola a pressione vi basteranno 35 – 40 minuti dall’inizio del fischio.
- Quando la vostra zuppa sarà cotta, eliminate gli spicchi d’aglio ed aggiungete un peperoncino tritato.
- Servite ben caldo
Se usate fagioli in scatola:
scolateli dall’acqua di conservazione, risciacquateli sotto acqua corrente, aggiungete gli altri ingredienti. Portate a ebollizione e fate sobbollire a fuoco basso per 8 -10 minuti.
Sopa de Frijoles Negros. Zuppa di fagioli neri : LA VARIANTE MESSICANA
La ricetta messicana prevede l’aggiunta, a fine cottura, di 125 ml di panna acida e di circa 50 g di formaggio.
Inoltre la zuppa prevede tra gli ingredienti “EPAZOTE”, la Dysphania ambrosioides, una Chenopodiacea affine alle nostre bietole e ai nostri spinaci.
Volendo, potete aggiungere alla vostra preparazione 2 foglie di bietola (oppure qualche qualche foglia di spinaci), qualche seme di anice o di finocchio e una scorza di limone. Non sarà la stessa cosa, ma il sapore si avvicina molto a quello della zuppa che abbiamo mangiato in Messico!
EPAZOTE E FAGIOLI NERI
L’epazote (farinello aromatico) è molto usato nella cucina messicana. Ha un sapore forte e pungente, che ricorda quello di anice, dragoncello o finocchietto, ma più forte e più resinoso, con un tocco di limone alla fine. Viene tradizionalmente usato in accompagnamento dei fagioli neri, ma si trova anche nella preparazione di quesadillas, tamales, enchiladas e zuppe varie.
Si aggiunge come condimento sui fagioli neri, per ridurre gli effetti secondari che comporta l’ingestione di tutti i tipi di fagioli.
IGNAZIO SILONE E I SUOI CAFONI
Pubblicato nel 1933, “Fontamara” è un libro attualissimo, che si adatta a descrivere perfettamente anche la nostra società. I cafoni di Silone non sono solo i contadini, ma sono tutti gli ultimi, che portano avanti le proprie vite piegandosi a fatiche, privazioni, sacrifici inauditi, per cercare di realizzare i propri sogni: un futuro migliore, un avvenire diverso per i figli.
Raramente vi riescono: “Chi nasce cafone, muore cafone“, dice Silone.
La vita dei “cafoni” è costantemente segnata dal pensiero di qualcosa da pagare, intrappolata da una pesante catena di piccoli debiti per tirare avanti e da fatiche estenuanti per saldarli.
“In capo a tutti c’è Dio, padrone del cielo! Questo ognuno lo sa. Poi viene il principe Torlonia, padrone della terra. Vengono poi le guardie del principe. Poi vengono i cani delle guardie del principe. Quindi nulla. Poi ancora nulla e ancora nulla. Infine vengono i cafoni. E si può dire che è finito”. (Fontamara)
