SEI GIORNI DI ASSESTAMENTO

SEI GIORNI DI ASSESTAMENTO con il nostro Cucciolo!

Continua il diario di viaggio della nostra avventura più grande! Oggi provo a raccontarvi la prima settimana trascorsa con il nostro bambino in affidamento. 

Un resoconto un po’ disordinato di questi primi giorni insieme…

SEI GIORNI DI ASSESTAMENTO. Che fatica essere “mamma”!

Ragazzi, davvero tanto di cappello a chi riesce a portare avanti lavoro e famiglia ogni giorno! Io dopo cinque giorni ero completamente ko e solo l’intervento del Maritozzo ha impedito che crollassi. 

Ho sempre ammirato le mamme vere, che riescono a tenere in perfetto ordine la casa e a portare avanti il loro lavoro con grande impegno e dedizione. 

Oggi le ammiro ancora di più e comprendo un pochino meglio la grande fatica che fanno per cercare di dedicare il giusto tempo a tutte le loro attività…

 Questa settimana per me è stata massacrante: difficile trovare il giusto equilibrio tra il tempo da dedicare alle mille faccende domestiche, al lavoro e al bambino…

Da quando è arrivato, ha assorbito gran parte del nostro tempo, come è giusto che sia. Infatti questi primi tempi sono tutti dedicati alla reciproca scoperta e comprensione. 

Ma contemporaneamente dobbiamo portare avanti anche “le solite cose”, per cui spesso ci ritroviamo a tarda sera stravolti dalla fatica e dai sensi di colpa, per aver magari dedicato troppo tempo al lavoro o alle faccende domestiche invece che al bambino!

Devo dire che, nonostante abbia il suo bel caratterino e mi faccia disperare al mattino per tirarlo giù dal letto, la prima settimana è filata via liscia. 

Non vi nascondo le difficoltà nel comprendersi, dal momento che nessuno di noi tre parla la lingua dell’altro, ma in qualche modo riusciamo a capirci. 

Ci facciamo un sacco di risate con il traduttore online, che spesso se ne esce con traduzioni completamente assurde! 

Ma Dimi è un bambino allegro e solare, che riesce sempre a strapparci una risata e una lacrima… Come reagireste voi se in un supermercato il vostro bambino vi pregasse di comprargli “krivietka”??? Ovvero : gamberetti!

E meno male il francese e lo spagnolo, altrimenti non avrei mai capito che cosa voleva!!!

SEI GIORNI DI ASSESTAMENTO tra bici e caprette

Non scenderebbe mai dalla bici che gli abbiamo regalato al suo arrivo e mi ha fatto smaltire diversi chili per stargli dietro! Adora le canzoni dei QUEEN e i documentari sugli animali, che poi commenta in russo per me! 

Non vi dico le risate quando ha visto una mangusta terrorizzare un leone! Ama sfamare le caprette che Paolo ospita nella sua azienda agricola… e impazzisce alla vista di trattori e tir! 

Paura della moto a parte, adora tutto ciò che è meccanico ed ha una buona manualità. Non ama troppo telefonini e giochi elettronici, per fortuna… 

Cosa ancora più importante, adora trafficare in cucina! Avreste dovuto vedere il suo viso quando ha scoperto che la pizza non cresce nei banchi dei supermercati ma si può preparare in casa! 

E’ un grande curiosone, che si diverte a mescolare spezie e aromi tra loro. Proprio come me… So bene che siamo solo all’inizio e che non mancheranno le difficoltà, ma spero di riuscire a superarle, imparando giorno dopo giorno dai nostri stessi errori.

Intanto preparo le borse per la gita di oggi… che vi racconterò domani!!! 

SEI GIORNI DI ASSESTAMENTO. Alcuni dati sugli affidamenti Italia-Bielorussia

Oltre 500 mila bambini negli ultimi 30 anni hanno percorso i 2.345 chilometri che separano Roma e Minsk.

Pensate: l’Italia è l’unico Paese autorizzato ad adottare bambini orfani o abbandonati dell’ex Repubblica sovietica.

Dal 2000 al 2013 i minori bielorussi adottati in Italia sono stati 1.194. Una media di oltre 85 all’anno.

Il legame Italia – Bielorussia nasce nel 1986, anno dell’incidente alla centrale nucleare di Chernobyl, con le sue drammatiche conseguenze sull’ambiente e sulla salute di milioni di persone, tra cui centinaia di migliaia di bambini.

Da quel momento oltre 500mila bambini bielorussi sono stati ospitati in Italia per periodi più o meno lunghi per le cosiddette vacanze terapeutiche.

Ugualmente intenso è ancora oggi il flusso di interventi assistenziali realizzati sul territorio bielorusso.

Sono soprattutto interventi delle delle famiglie verso i bambini, vincoli che nulla hanno a che vedere con politica e accordi tra grandi.

Dall’accoglienza che le famiglie italiane hanno offerto ai minori bielorussi fin dai tempi del disastro nucleare di Chernobyl è nata una profonda amicizia, che oggi noi proviamo a creare con il nostro cucciolo.

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!