SACRIFICIO di SARAH MOSS

SACRIFICIO è un romanzo intenso, che vi sconvolgerà e vi farà arrabbiare. Vi racconto perché mi è piaciuto

SACRIFICIO

SARAH MOSS

Titolo originale : Ghost Wall

PRIMA PUBBLICAZIONE: 2018

Traduzione : Raffaella Patriarca

PRIMA ED. ITALIANA : 2022

EDITORE: Bompiani

PAGINE : 128 p.

Data di uscita: 21-09-2022

GENERE : romanzo contemporaneo

SACRIFICIO : IL LIBRO

Silvie ha diciassette anni e sta passando le vacanze nell’Età del Ferro. Suo padre è appassionato di storia e per due settimane ha deciso di trascinare moglie e figlia in una zona remota del Northumberland per partecipare a un seminario estivo del professor Slade: insieme ad alcuni studenti vivranno come gli Antichi Britanni, di caccia e raccolta, senza contatti con altre persone o con qualsiasi forma di modernità, imparando a intrecciare cesti, ricreando la vita di una comunità del tempo. La vita in tutta la sua purezza, a contatto con la natura, come la natura spietata.

Silvie sa fin troppo bene che la violenza è ovunque, persino tra le persone che dovrebbero amarla e proteggerla. L’esperimento funziona, e induce gli uomini del gruppo, ormai presi dalla finzione che hanno innescato loro stessi, ad accanirsi sulla preda più indifesa. Proprio come nella preistoria.

Sarah Moss dimostra ancora una volta come l’immaginazione sia una potente chiave di lettura del presente: parlando del passato ci mostra chi siamo oggi, forse chi siamo sempre stati, in perenne, precario equilibrio tra spirito di sopravvivenza e desiderio di sopraffazione.

SACRIFICIO : l’autrice

SARAH MOSS è autrice di romanzi e libri di viaggio e fa parte della Royal Society of Literature.

Nel 2021 Bompiani ha pubblicato Corpi di luce, che raccoglie i suoi due romanzi Bodies of Light e Signs for Lost Children. Sacrificio è stato finalista al Women’s Prize for Fiction 2019

SACRIFICIO : breve riassunto e commento personale

il romanzo si apre con quello che poi comprenderemo essere il finale:

C’è tutto un rituale da seguire per trattenerla nel luogo in cui sta entrando, al confine dell’acqua-terra, nel tempo e nello spazio tra la vita e la morte, troppo tardi per tornare tra i vivi, ma non ancora il momento, non ancora, almeno per un po’, di morire davvero

E mentre noi già tremiamo al pensiero di quello che sta accadendo alla vittima sacrificale e pensiamo di essere finiti per lo meno nel Medioevo, ci ritroviamo al presente.

Facciamo così la conoscenza di Silvie Hampton e dei suoi genitori, la madre Alison e il padre Bill. Guidatore di autobus, l’uomo ha una vera e propria ossessione per gli Antichi Britanni, così ha trascinato moglie e figlia in un campo di “archeologia sperimentale”, organizzato dal Professor Slade.

Musei. Mio padre li considerava dei templi, le fondamenta del nostro passato ancestrale. Non c’era molto dalle nostre parti, solo delle collezioni provinciali che andavano dai ben poco entusiasmanti utensili in selce alle crinoline rattoppate provenienti dal solaio di qualche nonna, ma mio padre era uno dei pochi a cui piaceva andarle a vedere e quindi ci portava anche me

Oltre agli Hampton, all’esperienza partecipano anche tre studenti, Dan, Pete e Molly. Silvie in realtà è il diminutivo di SULEVIA, il nome di un’antica dea britannica.

 La dea dei laghi e delle sorgenti della Northumbria, cooptata dai romani

Con raccapriccio leggiamo delle vere e proprie torture psicologiche a cui il padre sottopone moglie e figlia da sempre e comprendiamo perché la giovane sia ormai arrivata a una sola conclusione:

L’intera vita, mi dissi, consiste nel fare del male, viviamo uccidendo, come se non esistesse una creatura in grado di farne a meno.

Silvie è talmente abituata a subire violenze da non rendersi nemmeno conto di essere una vittima … per questo non rifiuterà di obbedire al padre e accetterà senza nemmeno un fiato di essere una vittima davvero.

Solo l’intervento di Molly riuscirà ad evitare il peggio e a sottrarre infine Silvie all’influenza nefasta dei suoi genitori…

Grazie al romanzo comprendiamo il supplizio quotidiano a cui sono sottoposte le vittime di abusi, sempre pronte a giustificare il loro aguzzino e a sentirsi in qualche modo responsabili delle punizioni che questi infligge loro.

Perché devo farlo proprio io? domandai, anche se conoscevo la risposta. Perché ero quella a cui si poteva fare del male. Perché ero il capro espiatorio, la vittima, la cosa che papà voleva tenere.

La rassegnazione di Silvie ci fa male al cuore

Era inutile, lo sapevo, non c’era nulla che la mamma potesse fare, non aveva senso dirglielo. Ricordai il suo braccio, i segni che ti vengono se cerchi di resistere a qualcuno che sta tentando di picchiarti, se lo costringi a tenerti ferma. È sempre meglio accettare quello che ti accade.

E il libro ci insegna anche come basti poco per trasformare l’uomo, anche il più evoluto, in una bestia assetata di sangue … A stupirci sono infatti il professore e i due studenti, che non fanno nulla per fermare.

Senza retorica e falsi pietismi, Sarah Moss riesce a trasmetterci in poche pagine tutto lo strazio di Silvie e di sua madre Alison, abituate a vivere la vita in punta di piedi e rassegnate a tutto…

Ve lo consiglio

VOTO : 10 /10

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!