POMODORI VERDI FRITTI AL CAFFÈ DI WHISTLE STOP
Fannie Flagg
Titolo originale: Fried Green Tomatoes at the Whistle Stop Cafe
Prima ed. originale: 1987
Editore: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli
Prima ed. italiana : 1992
Pagine: 368 p.
Genere : romanzo
POMODORI VERDI FRITTI AL CAFFÈ DI WHISTLE STOP. Descrizione
“Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop” è un piccolo capolavoro che molti lettori hanno scoperto e amato anche grazie all’omonimo fortunato film dei primi anni Novanta.
Coniugando uno humour irresistibile alla rievocazione struggente di un mondo che non c’è più, Fannie Flagg racconta la storia del caffè aperto in un’isolata località dell’Alabama dalla singolare coppia formata da Ruth, dolce e riservata, e Idgie, temeraria e intraprendente.
Un locale, il loro, che è punto di incontro per i tipi umani più diversi e improbabili: stravaganti sognatori, poetici banditi, vittime della Grande Depressione. La movimentata vicenda che coinvolge Ruth e Idgie, implicate loro malgrado in un omicidio, e la tenacia che dimostrano nello sconfiggere le avversità, donano a chiunque segua le loro avventure la fiducia e la forza necessarie per affrontare le difficoltà dell’esistenza
POMODORI VERDI FRITTI AL CAFFÈ DI WHISTLE STOP. Breve riassunto e commento personale
Un libro di una sensibilità e di un’intelligenza rara. Con semplicità e ironia la scrittrice riesce infatti a parlarci di temi fortissimi, come l’omosessualità femminile e l’emarginazione.
Il racconto si sviluppa su diversi piani temporali, tra il passato e il presente (1985), ed una delle parti più divertenti sono i bollettini settimanali di Dot Weems, che ci racconta tutto quello che avviene nella piccola comunità di Whistle Stop dal 1929 al 1969.
Nel presente, Virginia “Ninny” Threadgoode, ospite di una casa di riposo, racconta alla signora Evelyn Couch, la sua vita a Whistle Stop, il piccolo paesino a ridosso della ferrovia in cui lei ha sempre vissuto. E’ inarrestabile, Ninny: parla per ore e ore di Idgie e della sua compagna, ed Evelyn la ascolta incantata.
Al centro di tutti i racconti è il caffè inaugurato dalla “strana coppia” di Idgie Threadgoode e Ruth Jamison insieme con Sipsey, Onzell e suo marito Big George nel 1929. Siamo quindi durante la Grande Depressione nell’Alabama, uno degli Stati più razzisti degli USA. Tra i piatti di punta del locale, i pomodori verdi fritti del titolo, la cui ricetta ci viene fornita alla fine del romanzo (che prepareremo insieme domani!)
Attraverso i racconti di Ninny scopriamo una società che, pur cominciando a cambiare, fatica ancora ad accettare la popolazione nera al di fuori dell’ottica della servitù. Mai un pasto fu rifiutato a chi passava dal Caffè, non importa se bianco o nero.
Come dicevamo tanti i temi trattati nel romanzo: odio razziale, invalidità, omosessualità, vagabondaggio, solitudine, disparità nei sessi, eutanasia…
Ognuno è trattato con delicatezza e sensibilità e l’incontro con Ninny è sconvolgente per noi come lo è per Evelyn!
Ci piacerebbe far parte di quella comunità, che non esita ad organizzare un autobus per andare dall’Alabama alla Georgia per testimoniare a favore di Idgie e di Big George. In cui un reverendo mente spudoratamente sul banco dei testimoni per difendere la sua più acerrima nemica!
Un romanzo così difficilmente si legge. Ti entra nell’anima e ti accompagna per giorni e giorni, che rileggi ogni tanto per ritrovare vecchi amici e per farti quattro risate quando ti senti triste!
Insomma, un libro che vi consiglio di leggere!
Insieme a “Il buio oltre la siepe”.