Pinza, focaccia e putizza. Dolci friulani per la Pasqua

Pinza, focaccia e putizza. Dolci friulani per la Pasqua

Facciamo un po’ di chiarezza su questi lievitati tipici della Pasqua friulana. Lo so che certe volte spacco il capello in quattro, ma quando si tratta di tradizioni cerco sempre di essere precisa!

Pinza, focaccia e putizza. Ma pinza e focaccia non sono la stessa cosa?

Ero convinta che pinza e focaccia fossero lo stesso dolce pane lievitato. Invece, a quanto pare, una differenza c’è. La pinza si prepara con il latte, la focaccia con acqua.

Vabbè, quisquilie. Io vi posto la ricetta della focaccia friulana, soffice come solo un pandoro sa essere. Ma molto più aromatica e leggera!

Si tratta comunque di dolci antichissimi, risalenti addirittura ai Romani Non troppo dolci, si adattano perfettamente sia a dolci che salati. Per tradizione, infatti, si mangiano la mattina di Pasqua con i salumi tipici

FOCACCIA FRIULANA (DALLA RICETTA DI GIULIANA CLEVA, MA RIADATTATA NELLE PROPORZIONI)

La ricetta potete trovarla QUI

Ingredienti:

  • 500 g di farina 00  Secondo il mio libro si usava solo farina di mais. Io ho usato metà farina di mais e metà farina tipo 2
  • BURRO 150 g  a temperatura ambiente
  • ZUCCHERO 150 g
  • UOVA 6 a temperatura ambiente
  • LIEVITO DI BIRRA 24 g
  • LATTE 1/2 bicchiere
  • MARSALA 1/2 bicchierino
  • BACCA DI VANIGLIA 1
  • LIMONE 1
  • SALE 1 pizzico
  • 3 cucchiai di granella di zucchero per la decorazione e un po’ di tuorlo d’uovo per spennellare la superficie
  • IO HO AGGIUNTO 100 g DI UVETTA

Preparazione:

Primo impasto (lievitino)

Impastare 150 g di farina con il lievito sciolto in mezzo bicchiere di latte tiepido, fino ad ottenere un impasto morbido, coprire la ciotola con un panno pulito e lasciar lievitare fino al raddoppio del volume (almeno 1h a 26°).

Secondo impasto

Riprendere l’impasto, unire metà della farina rimasta (175 g), 75 g di zucchero, 75 g di burro morbido, 3 uova e un pizzico di sale e, se necessario, un po’ d’acqua tiepida (1 cucchiaio). In questa fase ho aggiunto l’uvetta

Lavorare l’impasto in planetaria con la frusta a gancio per almeno 10’ o fino a quando si stacca dalle pareti (impasto maturo).

Coprire nuovamente e lasciar lievitare per almeno 2 ore a temperatura ambiente.

Terzo impasto

Ripetere le medesime operazioni del secondo impasto aggiungendo un paio di cucchiai di marsala
Nel frattempo ungere ed infarinare una tortiera tonda dai bordi alti e rivestirla di carta forno.

Trascorso il tempo ultimo di lievitazione trasferire l’impasto nella tortiera, spennellare la superficie con il tuorlo sbattuto con un cucchiaio di latte, spolverare con la granella di zucchero ed incidere una croce. Cuocere nel forno già caldo a 180 ° C per circa 35’ (prova stecchino). Sfornare, sformare e lasciar raffreddare sopra una gratella.

Pinza, focaccia e putizza. TITOLA: la pinza con le uova

La Titola è un pane a treccia, con un uovo sodo colorato inserito ad una (o a entrambe) le estremità, fissato al pane con una striscia della pasta stessa. Si prepara con lo stesso impasto della pinza

Pinza, focaccia e putizza. La Putizza: il dolce e la sua storia

Il nome deriva dalla parola slava potica, derivata dal verbo poviti, che significa avvolgere, arrotolare.  La putizza (o potizza) è infatti un lievitato dolce tipico della zona del Carso, tra Gorizia e Trieste, di origini remote e dalla caratteristica forma a chiocciola. Simile alla gubana, se ne differenzia per alcuni aspetti nel ripieno e nella preparazione della pasta lievitata

l dolce ha origini carsiche risalenti al medioevo e venne descritto nel 1575 dal pastore luterano sloveno Primož Trubar e in seguito nei ricettari viennesi nel XVIII secolo.

Secondo i racconti popolari triestini, però, la putizza venne presentata per la prima volta nel 1864 agli arciduchi austroungarici Massimiliano I del Messico e Carlotta del Belgio, in occasione di una festa al castello di Miramar di Trieste.

La versione slovena originaria è quella tipica di una cucina povera, a base di ingredienti locali facilmente reperibili come la frutta secca.

Per la ricetta, cliccate QUI. E’ la ricetta tradizionale slovena, che si trova anche sulla mia enciclopedia di cucina e l’ho preparata diverse volte. Ho però modificato il ripieno, aggiungendo cacao e cioccolato

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!