Pastasciutta della Vigilia. La pasta sarda della Quaresima con noci e pangrattato

Pastasciutta della Vigilia. La pasta sarda per il Venerdì Santo con noci e pangrattato.

Tipica della Sardegna, in alcune zone era il primo (e spesso unico) piatto nei tempi di Quaresima.

Pastasciutta della Vigilia. Origini e Curiosità

Frequente nei giorni di vigilia di tutto l’anno, quando era obbligatorio “mangiare di magro”, era ed è servita ancora oggi il Venerdì Santo. Siccome in passato era inopportuno l’uso del formaggio in “precetto”, esso veniva sostituito con il pangrattato.

Le ricette più tradizionali prevedevano solo pasta di semola, noci e pangrattato.

Oggi, invece, spesso il piatto è arricchito con un trito di aglio e prezzemolo. A volte si aggiungono anche con un paio di filetti di acciuga o della pasta di acciughe.

Per rendere la ricetta veramente gustosa, usate della vera mollica di pane raffermo sbriciolata. Io ho usato il mio pane alle noci e zucca con farina di farro ed è stato veramente buonissimo!

La ricetta l’ho trovata sul mio libro di ricette sarde, di cui vi parlerò nei prossimi giorni.

  • Preparazione: 20 Minuti
  • Cottura: 20 Minuti
  • Difficoltà: Molto facile
  • Porzioni: 4 Persone
  • Costo: Economico

Ingredienti

  • 360 g Pasta (di semola, senza uova)
  • 200 g Gherigli di noci
  • 40 – 50 g Pangrattato
  • 1 spicchio Aglio (Facoltativo)
  • q.b. Prezzemolo (Facoltativo)
  • q.b. Sale
  • q.b. pepe o peperoncino
  • q.b. Olio extravergine d'oliva

Preparazione

  1. Pastasciutta della Vigilia. La preparazione “povera”

    • Portate a ebollizione in una capace pentola abbondante acqua.
    • Appena arriva a ebollizione, salate e cuocetevi la pasta.
    • Nel frattempo pestate in un mortaio i gherigli di noce insieme al pangrattato, in modo da ottenere una crema tipo il pesto.
    • Appena la pasta sarà cotta, scolatela al dente e non troppo asciutta.
    • Conditela con il condimento preparato e servite
  2. Pastasciutta della Vigilia. La versione “ricca”

    SE USATE L’AGLIO:

    Mettete a cuocere la pasta e poi procedete con la preparazione del condimento

    • Tritate l’aglio e fatelo colorire in una padella con 2 cucchiai di olio a fuoco dolcissimo
    • Tritate grossolanamente i gherigli di noce, ed aggiungeteli all’aglio, insieme al pangrattato e ad una bella spolverata di prezzemolo
    • Fate rosolare gli ingredienti a fuoco medio per 2 minuti,  mescolando continuamente con un cucchiaio di legno.
    • Aggiungete due mestoli dell’acqua di cottura della pasta, regolate di sale, coprite con un coperchio e fate cuocere a fuoco basso per altri 3-4 minuti
    • Scolate la pasta al dente e non troppo asciutta, versatela nella padella con il condimento e fatela saltare un minuto a fuoco vivace.
    • Se necessario, aggiungete ancora qualche cucchiaio dell’acqua di cottura.
    • Completate con una generosa macinata di pepe, mescolate bene e servite calda.

Note

“Fare di necessità virtù”

Come abbiamo già sottolineato più volte, la povera gente, quando ricorrevano i “giorni di precetto”, doveva necessariamente accontentarsi di fave, ceci, frutta e verdure d’ogni genere, radici e tuberi,che consentissero loro di mettere nello stomaco qualcosa che li aiutasse a sopravvivere. Per sostentarsi nei periodi “di magro” (i giorni di astensione arrivavano a 150!), soprattutto nel Medioevo, i nostri antenati ricorrevano a sostanziose zuppe e minestre. … oppure alle preparazioni come questa, in cui ingredienti poveri riuscivano a dare l’impressione di “abbondanza”!

 

Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!

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