Parco del Sirente Velino
Approfittando dell’arrivo in famiglia del piccolo Dimi, io e il Maritozzo abbiamo deciso di fargli scoprire le nostre amate montagne. Mentre domenica l’appuntamento è al Parco della Sponga, il primo incontro del nostro Cucciolo con la Natura d’Abruzzo non poteva che essere che con il Parco Naturale Regionale del Velino Sirente.
Dalla sua camera, infatti, può ammirare il Sirente. Vi racconto che cosa ha di speciale tutta la zona
Parco del Sirente Velino. La Carta d’identità
I suoi oltre 56 mila ettari di superficie protetta comprendono la splendida catena del Sirente-Velino, formata dai rilievi dei due massicci di cui porta il nome.
Si tratta di un territorio dalle origini antichissime, le cui formazioni calcaree risalgono a Mesozoico, Giurassico e Miocene Inferiore.
Tra queste rocce, i fenomeni carsici creano grotte, inghiottitoi e doline disseminati ad un’altitudine compresa tra i 600 e i 2.300 metri.
E’ l’unico Parco Regionale abruzzese ed è uno dei più estesi d’Italia.
Una tale varietà di ambienti naturali custodisce una flora ed una fauna altrettanto variegate ed affascinanti che possiamo ammirare grazie alle passeggiate nel territorio del Parco.
Camminando nel territorio del parco, possiamo avvistare orsi marsicani, lupi appenninici, volpi, lepri, faine, donnole, aquile reali, sparvieri, poiane e gufi reali...
Osservato speciale il camoscio. Da poco reintrodotto nella fauna del Parco nell’ambito del progetto Life Coornata, oggi la popolazione conta una cinquantina di esemplari. Recenti le nascite di tre nuovi camoscetti.
Vette principali
Velino (m.2.486), Cafornia (m.2.424), Sirente (m.2.348), Magnola (m.2.220), Rotondo (m.2.060), Cagno (m.2.078) Serra di Celano (m.1 .923)
Corsi d’acqua
Fiume Aterno, Rio Gamberale, Torrente Foce
Parco del Sirente Velino. I Comuni del Parco
- Acciano
- Aielli
- Castel di Ieri
- Castelvecchio Subequo
- Celano
- Cerchio
- Collarmele
- Fagnano Alto
- Fontecchio
- Gagliano Aterno
- Goriano Sicoli
- Magliano Dè Marsi
- Massa d’Albe
- Molina Aterno
- Ocre
- Ovindoli
- Pescina
- Rocca di Cambio
- Rocca di Mezzo
- San Demetrio Nè Vestini
- Secinaro
- Tione degli Abruzzi
Parco del Sirente Velino: gli animali del parco
Nel Parco sono presenti 216 specie di vertebrati, delle quali 43 le emergenze faunistiche presenti (specie endemiche, a rischio di estinzione minacciate o prioritarie).
Oltre all’orso marsicano, qui presente con 3-5 esemplari, troviamo il lupo appenninico, l’aquila reale, il grifone, il picchio dorso bianco e l’astore.
Pareti rupestri e falesie offrono habitat idonei alla nidificazione anche per il falco pellegrino, il gufo reale, il gracchio alpino, il rarissimo lanario.
Non solo: qui possiamo ancora incappare nella rarissima lepre italica e nella Rosalia alpina, un coloratissimo coleottero legato a boschi di faggio.
Fra i mammiferi, oltre all’Orso Marsicano ed al lupo appenninico, trovimao il Gatto Selvatico, la Martora, il Cervo, il Capriolo, l’Istrice, il ghiro.
Fra gli uccelli abbiamo anche il Martin pescatore, il Gracchio Corallino, lo Sparviero, il Corvo Imperiale, il Picchio muraiolo, il Picchio Verde, il Fringuello alpino, la Coturnice, l’Averla Piccola, la Tottavilla.
E non mancano i rettili, tra cui, oltre alla rarissima Vipera Orsini, il Cervone, la Natrice, il Biacco.
A rappresentare gli anfibi, infine, troviamo la Salamandra Appenninica, la Salamandrina dagli Occhiali, il Tritone Appenninico, la Rana Rossa Appenninica, la Raganella Italica.
Parco del Sirente Velino: la ricchezza di vegetali
Complessivamente, sono 1.570 le specie vegetali censite sino ad oggi
Più di cento (116) le essenze floristiche che costituiscono delle emergenze. Tra esse specie particolarmente rare come l’Astragalus aquilanus presente unicamente in alcune aree montane abruzzesi e l’Adonis distorta.
Notevoli le fioriture di orchidee, narcisi, rare peonie e la viola eugeniae.
La biodiversità di questo parco è legata naturalmente alla grande varietà di ambienti che caratterizzano il territorio.
La vegetazione presente sulle pendici del Sirente è costituita in prevalenza da boschi di FAGGIO lungo il versante nord. Su entrambi i rilievi possiamo trovare la Betulla, pianta nordica per eccellenza.
Al di sotto dei 1500 m di altitudine crescono boschi misti di latifoglie con prevalenza di Roverella e carpino nero e presenza di diverse specie di Acero, di Sorbo montano, Cerro, oltre alle varie essenze del sottobosco come rosa selvatica, biancospini, prignoli, ginepri, ecc.
Lungo la valle dell’Aterno predomina la vegetazione di sponda con Salici, Pioppi, ed altri. Sulle praterie poste più in alto è presente il Ginepro, la Selseria appenninica, mentre sulle coltri detritiche dei brecciai spicca il bianco Papavero alpino.
Ad ogni quota è possibile ammirare una straordinaria varietà di fioriture: il Giglio martagone il Giglio rosso, la Genziana maggiore, il Narciso selvatico, l’Orchidea sambucina gialla e rossa, Orchidea calabrese.
Sull’Altopiano delle Rocche bellissimi in primavera i prati fioriti con i Narcisi dei Poeti. Sul Monte Velino, ha trovato il suo habitat la Pulsatilla alpina, denominata il “Fiore del Vento”, osservato oltre i 2.000 metri di altezza sui prati a ridosso di ghiaioni e nevai.
Abbondanti i frutti di bosco e i funghi diffusi in tutto il Parco. Ricordiamo che nei querceti del Sirente abbonda il tartufo nero, mentre lo zafferano è tipico dell’area di Fagnano e Tione.
Parco del Sirente Velino. I fenomeni carsici
Ad avermi sempre affascinato di questo bellissimo territorio sono soprattutto i fenomeni carsici, molto diffusi nell’area del Parco.
Mentre attraversate la zona, infatti, vi capiterà di imbattervi in inghiottitoi, grotte, doline…
Fra le diverse manifestazioni carsiche, è di notevole interesse l’inghiottitoio di Terranera, il cosiddetto Pozzo Caldaio. Qui le acque della piana scompaiono per riapparire nelle Grotte di Stiffe.
Dalla grotta le acque fuoriescono e vanno ad arricchire la portata del fiume Aterno che attraversa la Valle dell’Aterno e la Valle Subequana.
Da ricordare anche l’erosione fluviale. Che ci regala le Gole di Celano, un vero e proprio canyon lungo circa 5 km, scavato dal torrente La Foce.
Le ripide pareti delle gole, alte decine di metri, costituiscono un caratteristico habitat rupicolo, dove si insedia varia vegetazione e dove nidificano diverse specie di avifauna.
Parco del Sirente Velino : la storia
Abitato sin dall’antichità, come testimoniano i numerosi ritrovamenti archeologici diffusi su buona parte del territorio, il Parco ci offre anche un prezioso patrimonio di storia, cultura e tradizioni.
Da sempre area di passaggio e collegamento tra l’Adriatico e il Tirreno, in epoca medievale, ha ricoperto un ruolo strategico per la difesa e il controllo militare, che ha influenzato l’assetto paesaggistico e architettonico del Parco.
Qui possiamo ammirare borghi fortificati, torri di avvistamento e controllo, castelli, ponti romani.
Numerosi edifici religiosi e conventi ci dicono che il Velino Sirente è stato anche un luogo di spiritualità. Qui hanno cercato pace Celestino V, Sant’Erasmo, San Francesco d’Assisi…
Da non perdere la città romana di Alba Fucens, fondata nel 304 a.C. Gli scavi, iniziati nel 1949 ad opera dell’Università di Lovanio (Belgio), hanno messo in luce un centro monumentale dotato di grande impatto.
Nel Piano di Civita sono infatti riconoscibili le terme, un thermopolium, la basilica, il macellum, il Santuario di Ercole, una domus ed un bellissimo anfiteatro, perfettamente intatto, risalente alla metà del I sec. d.C.