FERRATELLE SALATE CON FARRO E ROSMARINO

FERRATELLE SALATE CON FARRO E ROSMARINO

Mi piacciono tantissimo le ferratelle, in particolare quelle salate, che si possono combinare con mille sapori! 

Ne abbiamo già preparate altre insieme, ma queste sono le mie preferite. Stavolta niente uova!

Per la preparazione vi servirà il ferro per ferratelle o la cialdiera elettrica per i waffles!

Una precisazione: il tempo di cottura è complessivo per cuocere tutta la pastella!

  • Preparazione: 5 Minuti
  • Cottura: 20 Minuti
  • Difficoltà: Molto facile
  • Porzioni: 4 Persone
  • Costo: Molto economico

Ingredienti

  • 300 g Farina di farro
  • 200 ml Acqua (oppure vino bianco)
  • 2 cucchiai Olio extravergine d'oliva
  • mezzo cucchiaini Lievito chimico in polvere
  • 1 cucchiaio Rosmarino (tritato)
  • q.b. Sale
  • q.b. Pepe (Facoltativo)

Preparazione

  1. In una ciotola mettete l’acqua e l’olio.

    Sbattendo con una frusta a mano, unite poco alla volta la farina setacciata con il lievito, il sale, il pepe.

    Lavorate la pastella eliminando gli eventuali grumi.

    Aggiungete quindi gli aghetti di rosmarino e mescolate. Se la pastella fosse troppo densa, aggiungete altra acqua (oppure un paio di cucchiai di vino bianco).

    Fate riposare l’impasto per circa trenta minuti.

     

  2. Trascorso il tempo di riposo, con un pennello ungete il ferro e mettetelo sul fornello a scaldare. Deve essere ben caldo, altrimenti non vedrete compiersi “il miracolo” delle ferratelle!

    Versate quindi due cucchiai di pastella nel ferro, richiudete e cuocete la cialda circa un minuto per lato.

     

  3. Man mano che le avrete pronte mettetele su una gratella a raffreddare. Procedete fino ad esaurire la pastella.

Note

FERRATELLE SALATE CON FARRO E ROSMARINO. UN PO’ DI STORIA

Uno storico italiano vissuto nell’800Giuseppe Tassini, cita le ferratelle nel suo capolavoro “Curiosità Veneziane – Ovvero: Origini delle denominazioni stradali di Venezia”, chiamandole anche inferriate o scalette per la somiglianza di questi dolcetti alle grate delle finestre o alle scale.

Sembra che l’origine di questa specialità sia da far risalire ad un’epoca lontana, quando gli antichi Romani erano soliti preparare un dolce chiamato crustulum, praticamente con gli stessi ingredienti.

Le piastre utilizzate per cuocere le ferratelle, invece, iniziano ad apparire solo nel ‘700 circa, un periodo storico in cui questi arnesi in ferro con la doppia piastra e i manici venivano forgiati dai fabbri su commissione delle spose delle ricche famiglie abruzzesi, che facevano incidere sulla piastra lo stemma del casato o le loro iniziali.

“Lu ferre”, così personalizzato, costituiva infatti la dote che le giovani ragazze portavano al marito.

Le ferratelle oggi troneggiano nelle vetrine di numerose pasticcerie abruzzesi ma nel passato erano considerati i “dolci delle feste”, da preparare durante la settimana pasquale o in occasione delle celebrazioni del Santo patrono, come omaggio in segno di rispetto e devozione.

IL TERRITORIO DI PROVENIENZA

Le ferratelle vantano una paternità abruzzese ma sono diffuse anche in altre regioni italiane: in Molise questi dolci erano serviti almeno fino agli anni ‘60 in occasione dei matrimoni e sono noti da sempre come “cancelle”, un nome che allude alle scanalature dei cancelli impresse dai rilievi della classica piastra in ferro.

Anche in una zona del Lazio, il circondario di Cittaducale, ex territorio abruzzese, è tradizione preparare queste specialità dolciarie, che proprio in questa regione hanno ottenuto il riconoscimento di PAT, prodotto agroalimentare tradizionale

Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!

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