OMICIDIO NEL LAKE DISTRICT DI JOHN BUDE

OMICIDIO NEL LAKE DISTRICT è un bel giallo dello scrittore inglese JOHN BUDE. Vi racconto perché mi è piaciuto

OMICIDIO NEL LAKE DISTRICT

John Bude

Titolo originale: THE LAKE DISTRICT MURDER

PRIMA PUBBLICAZIONE IN LINGUA ORIGINALE : 1935

Traduzione : Gioia Sartori

PRIMA EDIZIONE ITALIANA : 2022

EDITORE : Vallardi

PAGINE : 288 p.

GENERE : giallo, mystery

OMICIDIO NEL LAKE DISTRICT: IL LIBRO

Nella lussureggiante campagna del Lake District, un giovane viene ritrovato morto nella sua autofficina. Tutto farebbe pensare a un suicidio. Ma non è della stessa opinione l’ispettore Meredith, che si troverà coinvolto in un’intrigante indagine sullo sfondo dei suggestivi paesaggi della Cumbria.

A metà strada tra i villaggi di Portinscale e Braithwaite nello splendido scenario del Lake District, in una notte di vento e pioggia di fine marzo, un uomo viene trovato morto nella sua piccola autofficina.

A condurre le indagini è l’ispettore Meredith, che sembra muoversi in un groviglio di indizi senza soluzioni, dove ogni pista apre le porte a un nuovo enigma. Si tratta di un bizzarro suicidio, o dietro il cadavere del giovane Clayton si nasconde un delitto terribile? Perché l’uomo prima di morire aveva tentato di lasciare il paese? E tutto questo ha forse un legame con gli affari loschi e pericolosi scoperti in quel garage?

OMICIDIO NEL LAKE DISTRICT : l’autore

John Bude, pseudonimo di Ernest Carpenter Elmore (1901-1957), è stato un regista e produttore teatrale inglese, noto anche per aver scritto una trentina di romanzi gialli tra gli anni ’30 e ’50. Molti di questi romanzi hanno come protagonista l’ispettore William Meredith.

Nel 1953 fu tra i fondatori della Crime Writers’ AssociationDelitto in Cornovaglia è stato il suo primo romanzo poliziesco. Ad esso ha fatto seguito The Lake District Murder (1935)

Ed ora aspettiamo la pubblicazione degli altri romanzi di questo autore!

OMICIDIO NEL LAKE DISTRICT : breve riassunto e commento personale.

Come già in “Delitto in Cornovaglia”, l’autore ci trasporta nella campagna inglese e ci permette di vivere un’epoca che non è la nostra, immergendoci nell’atmosfera del periodo.

Mi piace l’ispettore Meredith, responsabile dell’indagine, che, poco alla volta, tessera dopo tessera, riesce a mettere insieme tutti  i pezzi del puzzle e a risolvere il caso di omicidio grazie al suo cervello!

Procediamo con ordine: in una notte “buia e tempestosa” della fine di marzo, una FORD T procede lungo una strada deserta.  Al volante un contadino sui sessant’anni, di ritorno da una cena del sindacato a Keswick.

L’uomo non vede l’ora di arrivare a casa e godersi il caldo tepore del suo caminetto. Ma il Fato ha stabilito diversamente e l’auto di Luke Perryman si ferma.

Per fortuna l’uomo sa come arrivare all’officina di Derwent, poco distante. Ma al suo arrivo nota una luce e sente un motore acceso. Quando si avvicina, nota che sull’auto c’è un uomo e che è MORTO! Si tratta del proprietario dell’officina, Clayton.

Subito Perryman corre alla stazione di polizia e così è costretto a tornare all’autofficina con l’ispettore Meredith. Insieme all’ispettore, scopriamo che Clayton aveva un socio, Higgins, e che stava per sposare Lily Reade, figlia maggiore di Tom Reade, un negoziante di Braithwaite.

Il dottor Burney conclude rapidamente il suo esame e non ha dubbi

«Asfissia per inalazione di fumi di scarico»

Una volta rimasto solo con il cadavere, l’ispettore riflette sul curioso particolare della tavola apparecchiata e del bollitore bruciato

E ci mette poco a stabilire che il suicidio è solo una messinscena. Intanto l’agente Railton ha rintracciato il socio di Clayton, Higgins.

Che appare scosso e sinceramente turbato dalla morte del socio.  Tocca a Meredith dare la notizia alla fidanzata di Clayton. Lily spiega all’ispettore che si sarebbero sposati dopo un paio di settimane e poi si sarebbero trasferiti in Canada.

Non aveva ancora avvisato il suo socio con cui non andava molto d’accordo. Convinto dai ragionamenti di Meredith, il sovrintendente Thompson chiede altre indagini. Del resto, che motivi aveva il giovane Jack per uccidersi?

Clayton godeva di ottima salute. Non aveva problemi di soldi, almeno da quanto aveva capito, e stava per sposare la ragazza che amava. Allora perché avrebbe dovuto togliersi la vita? E anche in caso di assassinio, le ragioni erano oscure. Higgins avrebbe potuto commettere quel crimine per il denaro che sarebbe finito nelle sue tasche, ma, ancora una volta, aveva un alibi di ferro

Intanto Meredith scopre che sul conto del ragazzo erano depositate oltre duemila sterline. Ed è sicuro che non siano proventi dell’officina, da cui non doveva ricavare più di trecento sterline l’anno:

Come e da chi Clayton aveva ottenuto tutto quel denaro?

Sicuro che il ragazzo sia stato ucciso, Meredith riesce ad ottenere l’autopsia. Che dimostra cosi che l’uomo era stato pesantemente drogato.

Ormai può procedere con un’indagine per omicidio, convinto che Clayton si sia trovato coinvolto in qualche losco affare.

Quando i suoi complici hanno scoperto che l’uomo stava per emigrare in Canada. avevano deciso di eliminarlo.

Nel frattempo emerge anche un omicidio simile, commesso circa tre anni prima. Un altro apparente suicidio del proprietario di un’autofficina, un certo Peterson.

Per capire chi siano gli assassini di Clayton e Peterson, però, bisogna capire quali fossero gli affari sporchi in cui si erano ritrovati coinvolti i due ….

Con molta pazienza, Meredith riesce infine a trovare il bandolo della matassa …

Tutto d/a leggere per un tranquillo pomeriggio di relax

VOTO : 8/10

/ 5
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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!