Omicidio a Whitehall di Sarah Pinborough

Omicidio a Whitehall è un thriller fantasy appassionante, che prende spunto da fatti reali per calarli in una dimensione fantastica. Vediamo di che cosa parla.

Omicidio a Whitehall

Sarah Pinborough

Titolo originaleMayhem

Prima edizione originale :2013

Traduttore: Arianna Gasbarro

Editore: Fanucci

Anno prima edizione italiana : 2014

Pagine: 331 p.

 

 

Omicidio a Whitehall. Descrizione

Londra, 1888. La città è in preda al terrore: Jack lo Squartatore continua a mietere vittime e le forze dell’ordine sono incapaci di fermarlo.

Ma c’è anche un altro serial killer che si aggira per le strade della città: gli omicidi sono altrettanto brutali, i corpi vengono ritrovati senza arti e senza testa.

Il chirurgo ufficiale di Scotland Yard, il dottor Thomas Bond, non ha dubbi sul fatto che siano due assassini diversi: a differenza di Jack the Ripper, il secondo è mancino, ha buone conoscenze di anatomia e seziona le sue vittime con freddezza.

Più prosegue nelle sue indagini personali, più il dottor Bond diventa ossessionato dal suo avversario. Insonne, afflitto da dolori che lo portano a consumare oppio, Bond finisce per allontanarsi dalle soluzioni razionali, scoprendo una pista che lo porta a un’entità sovrannaturale.

La caccia è iniziata e non basteranno i mezzi delle forze dell’ordine per portarla a termine…

Omicidio a Whitehall. L’autrice:

Sarah Pinborough è nata nel 1972 nel Buckinghamshire. Figlia di un diplomatico, ha trascorso la sua infanzia in giro per il mondo, ma ora vive poco lontana dal luogo di nascita, dove scrive a tempo pieno.

È un membro della British Fantasy Society e della Horror Writers’ Association. Ha al suo attivo diversi romanzi horror e numerose sceneggiature per la BBC.

Tra gli scrittori che più ama ci sono Stephen King, Clive Barker, Graham Joyce, Michael Marshall, John Wyndham e Dean Koontz.

Con lo pseudonimo di Sarah Silverwood scrive romanzi fantasy per ragazzi.

Omicidio a Whitehall. Breve riassunto e commento personale

Nell’affascinante Londra della Regina Vittoria, ad alimentare le ansie e le paure dei suoi abitanti non è solo “Jack the Ripper”.

Infatti per le strade della città si aggira anche un altro brutale assassino. Forse peggiore dello Squartatore: le sue vittime, infatti, vengono ritrovate orribilmente mutilate, senza arti e senza testa (pag 41). 

Qui non si tratta di Jack. Questo è Rainham

A Rainham un anno prima, era stato ritrovato un corpo sezionato in 11 parti, privo di testa. Anche in quel caso, la vittima non era una prostituta.

E’ lo stesso Jack ad avvertire la polizia, per spiegare che non tutte le vittime sono opera sua (pag 63).

Del resto, gli inquirenti lo avevano già capito: Jack è destrorso, mentre l’altro killer è mancino.

Ad aiutare l’ispettore Moore e il sergente Andrews c’è il medico legale, Thomas Bond.

Ossessionato da quelle vittime sconosciute, ormai non dorme più e cerca conforto nelle fumerie d’oppio di White Chapel.

E’ qui che incontra un misterioso uomo, già notato sui luoghi dei ritrovamenti dei macabri resti…

Scoprirà che si tratta di un gesuita italiano, che ha fatto dell’eliminazione del male il suo scopo.

Il sacerdote, un vero e proprio fanatico, spiega a Bond che non stanno dando la caccia ad un uomo, ma ad un mostro vero e proprio.

Il responsabile degli omicidi è un’entità malvagia che si comporta come un parassita. Assume le sembianze del corpo “ospite” e se ne sta attaccato al collo del “prescelto”.

Dalla Polonia, questa entità è giunta in Inghilterra. Il “mostro” si chiama Upir: un viaggiatore inglese, James Harrington, serio e posato, impegnato nel Grand Tour (un lungo viaggio nell’Europa continentale effettuato dai ricchi giovani dell’aristocrazia europea a partire dal XVII secolo, destinato a perfezionare il loro sapere. Poteva durare da pochi mesi fino a svariati anni, e di solito aveva come destinazione l’Italia), lo porta con sé dalla Polonia all’Inghilterra. 

UNO STRANO TRIO

Al sacerdote e a Bond si unirà proprio un immigrato polacco, Aaron Kosminski, che ha ereditato dalla nonna il “dono” delle premonizioni e riesce a percepire il Male. Sa che l’Upir si nasconde nell’acqua e da tempo ha smesso persino di bere, nel timore di “ingoiare” il mostruoso parassita.

Cercando di scoprire se qualche inglese aveva mostrato strani sintomi di ritorno da un viaggio all’estero, Thomas scopre che uno dei possibili indiziati è molto vicino a lui. E’ infatti il genero dell’altro medico legale, Charles Hebbert.

L’odore del Male è intorno a Bond

Eppure, quando comunica ai suoi alleati le sue scoperte, qualcosa lo trattiene. Nonostante sappia perfettamente che l’Upir vada fermato, altrimenti “Ucciderà di nuovo”, vuole avere la certezza che anche l’ospite umano sia stato corrotto

Del resto, nessun medico può uccidere a sangue freddo un altro essere umano…

Insomma, un libro insolito, che fatica un po’ a decollare all’inizio per il gran numero di date da ricordare, ma poi ti conquista e non riesci più a smettere di leggere, anche se sai benissimo chi sia il colpevole

VOTO : 8 / 10

Omicidio a Whitehall. LA REALTÀ DIETRO LA FANTASIA

Il ritrovamento, nel 1888, durante la costruzione della futura centrale di polizia di Scotland Yard, del torso di una donna, privo di gambe e testa, è un fatto storico.

Noto come Whitehall mystery , l’omicidio che ispira questo libro, tutt’ora insoluto, è reale e contemporaneo ai crimini efferati del più noto Jack.

L’8 ottobre 1888, nel bel mezzo dell’escalation di sangue che stava terrorizzando i sobborghi di Londra, nelle cantine della stazione di polizia del quartiere di Whitehall, fu rinvenuto un tronco umano privo di testa.

All’epoca, l’omicidio fu collegato agli omicidi di prostitute a Whitechapel, ma oggi si tende a escludere che sia stato opera di Jack Lo Squartatore. La vittima non fu mai identificata,  ma è certo che non si trattasse di una prostituta (com’erano le vittime dello Squartatore).

Probabilmente era una donna giovane e di buona famiglia. Inoltre fu accertata l’esistenza di almeno un altro caso simile, il ritrovamento di resti femminili sulle sponde del Tamigi nella zona di Pimlico, vicino Westminster.

Un secondo serial killer, dunque, che faceva a pezzi e nascondeva le teste delle vittime. Su questo sfondo reale si inserisce il racconto della Pinborough, che riprende alcuni personaggi realmente esistiti (il chirurgo e collaboratore abituale della polizia Thomas Bond, l’ispettore Henry Moore), in una miscela di storia e sovrannaturale.

A Bond si deve l’analisi dei resti di Mary Kelly e il profilo psicologico di Jck lo Squartatore (vedi QUI)

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!