2019 ANNO DI LEONARDO

2019 ANNO DI LEONARDO

Oggi 2 Maggio 2019 ricordiamo i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci! In occasione dei festeggiamenti per il 500° anniversario della sua morte, numerose le manifestazioni, celebrazioni e iniziative di carattere culturale.

QUI l’elenco completo

Intanto vi racconto qualche curioso aneddoto che lega il grande genio rinascimentale alla cucina!

2019 ANNO DI LEONARDO

Pittore, scultore, scienziato, architetto e scenografo… Tra i mille interessi, Leonardo fu anche un grande appassionato di cucina. Amante della buona tavola, inventò ricette e utensili all’avanguardia, dal cavatappi al girarrosto meccanico.

L’artista fu per molti anni Gran Maestro di feste e banchetti alla corte degli Sforza, a Milano. In quel periodo, si dedicò alla sperimentazione di macchinari e utensili avveniristici che ormai siamo abituati a vedere nelle nostre cucine.

Negli scritti lasciati nel Codice Atlantico, troviamo ad esempio i disegni di un moderno  cavatappi, del trita- aglio, dell’affettatrice e perfino di un macinapepe.

Tra gli appunti e i disegni di meccanica, anatomia e geometria, sono emersi anche gli studi e gli esperimenti per tenere calde le pietanze ed eliminare il fumo e i cattivi odori dalla cucina.

Le invenzioni più curiose? Un girarrosto meccanico, ossia uno spiedo dotato di eliche rotanti che giravano con il calore della fiamma.

Nei suoi appunti compare perfino una macchina per fare gli spaghetti.

Vegetariano secondo alcuni biografi, il genio toscano inventò anche delle ricette, prima tra tutte l’acquarosa, una bevanda a base di estratto di acquarosa, zucchero, limone e poco alcool che doveva essere servita fresca.

Esperto di botanica, conosceva e sperimentava erbe e spezie, come la curcuma, l’aloe, lo zafferano, i fiori di papavero e l’olio di lino.

Nel 1499, subito dopo aver dipinto il Cenacolo, Ludovico il Moro gli regalò una vigna, e forse per questo studiò anche come migliorare la produzione vitivinicola. E’ celebre la sua lettera dove dispensa preziosi consigli al suo contadino per migliorare la produzione.

Dai suoi taccuini emerge anche l’attenzione per la presentazione del cibo, degna di un esperto di nouvelle cuisine.

In un appunto elenca i suoi “cibi semplici” preferiti, come i broccoletti lessi con uova di storione e crema, una cipolla lessa adagiata su di una fettina di formaggio di bufala e con un’oliva nera in cima, una susina su una fettina di carne cruda e con un ramoscello di boccioli di melo, fegato di vitello con salvia e pepe sulla polenta, carote scolpite a forma di cavalluccio marino con un cappero e pasta d’acciuga.

Della cucina della sua epoca diceva:

“[…] Tutto è troppo abbondante. In questo modo mangiavano i barbari. […] Perché c’è più beltà in un solo broccoletto, più dignità in una sola carota che nelle sue dodici pentole dorate, impilate e stracolme di carne e ossa.”

E ci ha lasciato un prezioso consiglio :

«Al corpo […] se tu non li rendi nutrimento eguale al nutrimento partito, allora la vita manca di sua valetudine; e se tu levi esso nutrimento, la vita in tutto resta distrutta».

2019 ANNO DI LEONARDO. Le tre rane” di Sandro e Leonardo

Diverse le “leggende” sul tema Leonardo e la cucina. Prima tra tutte quella secondo cui in gioventù avrebbe gestito una locanda insieme a Sandro Botticelli

Leonardo provò ad elevare i cibi popolari riducendo le porzioni e inventando nuovi modi di disporre il cibo nei piatti. L’esperimento, però, non ebbe successo…

Lo riferisce il Codex Romanoff, che raccoglie documenti leonardeschi sulla cui attendibilità gli storici stanno ancora discutendo.

Nel Codice si racconta che, durante gli anni di apprendistato presso la bottega del maestro Andrea del Verrocchio, per accrescere le entrate economiche, lavorasse come cameriere presso la Taverna delle Tre Lumache nelle vicinanze di Ponte Vecchio a Firenze.

Nel 1473 Leonardo venne promosso a cuoco, ma per un fatto piuttosto insolito: tutti i cuochi della taverna morirono misteriosamente avvelenati e lui rimase il solo nella gestione. Cinque anni dopo la taverna prese fuoco a causa di una violenta lite tra scorribande fiorentine.

Leonardo decise così di avviare un’attività con l’amico Sandro Botticelli, che chiuse poco tempo dopo l’apertura forse a causa dell’eccessiva stranezza dei piatti, non particolarmente gradita ai commensali.

2019 ANNO DI LEONARDO. Animalista convinto

Di Leonardo è noto il profondo amore per gli animali, che lo spingeva a liberare gli uccelli che vedeva in gabbia. Lo racconta Vasari nelle Vite :

“spesso passando da i luoghi dove si vendevano uccelli, di sua mano cavandoli di gabbia e pagatogli a chi li vendeva il prezo che n’era richiesto, li lasciava in aria al volo, restituendoli la perduta libertà”. 

Da qui si è parlato di un presunto vegetarianesimo del grande genio. Maestro di feste, cerimonie e banchetti a Firenze, Milano e Amboise, nelle “liste della spesa” di Leonardo, carne e pesce si trovano in abbondanza.

E non dimentichiamo i suoi progetti per il girarrosto e gli studi sugli effetti del fuoco sulla carne.

È celebre la frase, attribuita a Leonardo:

“Fin dalla tenera età ho rifiutato di mangiar carne e verrà il giorno in cui uomini come me guarderanno all’uccisione degli animali nello stesso modo in cui oggi si guarda all’uccisione degli uomini”.

Ma di essa non si trova traccia in nessuno dei suoi scritti…

Insomma, quel che è certo è che Leonardo studiò le materie prime ed inventò macchine e utensili per la loro lavorazione. Si interessò alle caratteristiche dei territori di produzione, codificò disciplinari di prodotti come l’olio, il pane e il vino, esplorò le proprietà degli alimenti in relazione alla salute del corpo. Scrisse inoltre favole, “profezie”, indovinelli e rebus ispirati al tema del cibo e realizzò straordinari disegni di macchine innovative per la produzione. 

2019 ANNO DI LEONARDO. Le ricette di Leonardo

 Dagli studi di Leonardo sono state ricavate diverse ricette, tutte con la mescolanza dolce-salato tipica del Rinascimento.

Ad esempio gamberi rossi con burrata albicocche e menta, risotto (una novità piuttoso recente nel XVI secolo) con lattuga e crudo di pesce e petto di piccione con le more.

Della sua acquarosa abbiamo già detto. Si tratta di una bevanda afrodisiaca che si prepara mescolando acqua con limone, zucchero e estratto di rosa.

Ma ci ha anche lasciato la zuppa di agrumi per la quale è sufficiente spremere gli stessi e mescolare il succo ottenuto con l’uovo sbattuto e il brodo. Insomma, una minestra avgolemono!

Dai suoi scritti sono stati recuperate idee per antipasti veloci come la cipolla lessa adagiata su una fettina di formaggio di bufala e sormontata da un’oliva nera a spicchi oppure tre fettine di carota cruda ognuna scolpita a forma di cavalluccio marino, con sopra un cappero e una goccia di pasta d’acciughe accanto.

Torneremo a parlare dell’argomento!

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!