Maria Antonietta. Una vita involontariamente eroica di S. Zweig

Maria Antonietta. Una vita involontariamente eroica è una garbata biografia dell’ultima regina di Francia, l’odiata austriaca. Per la Festa Nazionale del 14 luglio, ho deciso di rileggere il libro. Ve lo racconto

Maria Antonietta. Una vita involontariamente eroica

Stefan Zweig

Prima ed. originale : 1932

Traduttore: L. Mazzucchetti

Editore: Castelvecchi

Anno edizione: 2013

Pagine: 428 p

Genere: biografia

 

Maria Antonietta. Una vita involontariamente eroica. Descrizione

Frivola e intrigante per i cortigiani di Versailles, perversa aguzzina nella propaganda rivoluzionaria, eroina martire della restaurazione monarchica: chi era Maria Antonietta?

Nel raccontare la sua vita, Stefan Zweig deve confrontarsi con una lunga tradizione di leggende, dicerie e violente passioni ideologiche. Ma ripercorrendone i passi di bambina sposa, moglie disprezzata, madre sensibile, austriaca isolata in una corte e una nazione ostili fino alla dignità degli ultimi istanti, che fanno coincidere la sua morte con la fine di un’epoca, Zweig trova una donna: un essere umano senza qualità particolari, costretto dal caso e dalla Storia a diventare grande.

Maria Antonietta – senza che vengano sminuite le responsabilità politiche e morali del suo ruolo diventa allora il luminoso esempio dell’individuo comune che si erge sopra la sua stessa mediocrità e assume una dimensione “involontariamente eroica”.

Perfetta sintesi di cura documentale, penetrazione psicologica e tensione narrativa, questo libro, forse la più amata tra le opere di Zweig, è ancora oggi considerato un vertice e un modello del genere biografico.

La sua pubblicazione, nel 1932, mutò radicalmente l’immagine di Maria Antonietta, cancellò uno stereotipo e riconsegnò una figura viva e complessa tanto alla ricerca storica che all’immaginario popolare.

STEFAN ZWEIG (Vienna, 28 novembre 1881 – Petrópolis, 23 febbraio 1942)

Fermo oppositore dei totalitarismi, lasciò l’Europa dopo l’avvento al potere del nazionalsocialismo, rifugiandosi infine in Brasile dove si suicidò nel 1942

Nato il 28 novembre 1881 a Vienna, Zweig era figlio di un ricco industriale ebreo.  Appassionato di numerose materie, si laureò in filosofia nel 1904.  Finiti gli studi, con l’appoggio dei genitori, compì numerosi viaggi, in Europa, Asia e America.

Tornato in Europa, nel 1911, fece amicizia con Romain Rolland e conobbe Friderike Maria von Winternitz, infelicemente coniugata, con la quale si sposò nel 1920.

All’inizio della prima guerra mondiale ritornò a Vienna. Dal 1917 fino alla fine della guerra passò la maggior parte del tempo in Svizzera, in particolare a Zurigo e a Ginevra.

Dopo la guerra, che considerò un trauma perché dissolse l’Europa in cui era cresciuto e vissuto, tornò in Austria e si stabilì a Salisburgo insieme alla moglie.

Ebbe inizio il suo grande successo come scrittore: divenne l’autore più tradotto nel mondo della sua epoca.

Nel 1933 le opere di Zweig furono bruciate dai nazisti. Zweig fu fiero di condividere questa sorte con celebrità come Thomas e Heinrich Mann, Franz Werfel, Sigmund Freud e Albert Einstein. Nel 1934 lasciò l’Austria per raggiungere Londra senza la sua famiglia.

Nel 1938, dopo l’annessione dell’Austria al Terzo Reich, chiese e ottenne la cittadinanza britannica. Nello stesso anno divorziò dalla moglie Friderike e nel 1939 sposò la giovane segretaria Lotte Altmann (1908-1942), con la quale l’anno dopo andò ad abitare a New York, ben sapendo che non avrebbe più rivisto l’Europa.

Nel 1941 si spostò a Petrópolis, in Brasile, dove si suicidò, con un’overdose di barbiturici (Veronal), insieme alla sua seconda moglie il 23 febbraio 1942

Maria Antonietta. Una vita involontariamente eroica: breve riassunto e commento personale

Un appassionante saggio che si legge come un romanzo, che ci permette di conoscere la donna dietro il personaggio pubblico. Se pensate di sapere tutto sull’odiata regina francese, leggendo questo libro forse vi ricrederete. Io, ad esempio, ho scoperto diverse cose che non sapevo e, alla fine, piangevo come una fontanella. Come si legge nell’introduzione:

«Nessun mezzo, nessuna calunnia furono risparmiati contro Maria Antonietta, pur di trascinarla alla ghigliottina»

tanto che fu persino accusata di incesto con il figlio e la figlia!

Descritta da tutti come svagata e superficiale, “senza alcuna inclinazione ad occuparsi di argomenti seri”, subirà una profonda metamorfosi durante il processo:

«Diventa regina in un’aula semibuia»

Proprio quando le vengono mosse le accuse più turpi che si possano rivolgere a una donna, nel momento che dovrebbe segnare la sua sconfitta, ottiene un grande trionfo morale:

«chi voleva umiliarla, l’ha invece esaltata»

Secondo Zweig: “si difende altera, muore eretta”, dimostrando grande forza morale. La lettera che indirizza alla cognata Elisabetta, rimasta sola a difendere i suoi amati figli, ci fa versare calde lacrime:

Sono stata condannata non a una morte vergognosa ma a raggiungere vostro fratello….Ho un profondo dolore di abbandonare i miei poveri bimbi…Mio figlio non deve mai dimenticare le ultime parole di suo padre, che gli ripeto espressamente: NON CERCHI MAI DI VENDICARE LA NOSTRA MORTE.

La lettera, mai consegnata, fu ritrovata tra le carte di Robespierre e consegnata a Luigi XVIII vent’anni dopo.

Bellissimo lo schizzo realizzato dal pittore Louis David dell’ultimo viaggio della regina decaduta: seduta sul carretto che la porta verso il patibolo, sembra seduta sul suo trono, eretta e fiera.

Salirà persino da sola sul palco dove è montata la ghigliottina, respingendo ogni aiuto.

Come si legge nell’introduzione:

«M.Antonietta fu, in fondo,una donna comune …il carattere mediocre vorrebbe solo vivere tranquillo e nell’ombra…non vuole responsabilità storiche universali, anzi, ne ha terrore…

L’uomo mediocre…lascia dormire inutilizzate le sue possibilità, lascia atrofizzarsi le sue doti, come muscoli che non vengano adoperati finché la necessità non li tende a difesa»

Ma, nel momento in cui il destino la chiama a diventare un’eroina, M.Antonietta c’è! E si trasforma in quello che mai avrebbe sognato di essere: la degna figlia di Maria Teresa d’Austria!

VOTO : 10 / 10

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!