L’OMBRA DELLA FELICITÀ PERDUTA di R.Centazzo

L’OMBRA DELLA FELICITÀ PERDUTA è il QUINTO romanzo che Roberto Centazzo dedica alle indagine della Squadra speciale minestrina in brodo. E noi ritroviamo Maalox, Kukident e Semolino! Vediamo che cosa combineranno in questa nuova avventura

L’OMBRA DELLA FELICITÀ PERDUTA

Roberto Centazzo

EDITORE  : TEA

PRIMA PUBBLICAZIONE : 2021

SERIE : Squadra speciale Minestrina in brodo – 5

PAGINE : 320 P.

GENERE : Gialli e mystery

PRECEDUTO DA : Mazzo e Rubamazzo

L’OMBRA DELLA FELICITÀ PERDUTA: Il libro (dal sito dell’editore)

Che malinconia, le giornate ventose e fredde di fine settembre, a Genova. E se sei un poliziotto in pensione, la avverti ancora di più. Sono un po’ tristi i tre amici della Squadra speciale Minestrina in brodo, Santoro, Mignogna e Pammattone, e, in preda alla noia, cercano pretesti per tornare a essere padroni del loro tempo.

Forse un viaggio potrebbe essere la soluzione. Così, quando un amico del Sindacato autonomo di Polizia telefona a Santoro per consulenza su uno spinoso caso di provvedimenti disciplinari ai danni di un collega, Giacomo Dotta, che gestisce con la madre un agriturismo nelle Langhe, ecco che si delinea la scusa perfetta per un bel giro sulle colline piemontesi.

Ma giunti sul posto i tre si accorgono ben presto che la situazione è molto più grave di quanto avevano immaginato: Giacomo si ritiene vittima di una gigantesca frode ambientale e insiste nelle sue accuse, rivolte anche a pezzi grossi della Procura.

I tre amici, preoccupati per il collega, chiuso e isolato nel suo risentimento, vogliono vederci chiaro: cosa c’è di vero nelle pesanti accuse di Giacomo, che è arrivato con i suoi esposti persino all’Antimafia? Riusciranno a riabilitarlo e a restituirgli un po’ di fiducia nella giustizia, e nella vita?

L’OMBRA DELLA FELICITÀ PERDUTA : l’autore

Roberto Centazzo, attorno ai sette anni, decide che da grande avrebbe fatto lo scrittore. Di polizieschi.

Nel frattempo inizia a specializzarsi: si laurea in Giurisprudenza, esercita la pratica forense, consegue l’abilitazione all’insegnamento e poi, per conoscere da vicino le tecniche investigative, si arruola in Polizia (attualmente è ispettore capo).

Ha ideato, insieme all’amico Marco Pivari, il programma radiofonico Noir is rock, in onda su numerose emittenti italiane

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L’OMBRA DELLA FELICITÀ PERDUTA : la serie 

  1. Squadra speciale Minestrina in brodo
  2. Squadra speciale Minestrina in brodo Operazione Portofino
  3. Operazione Sale e pepe
  4. Mazzo e rubamazzo
  5. L’ombra della perduta felicità

L’OMBRA DELLA FELICITÀ PERDUTA : breve riassunto e commento personale

Intanto ricordiamo chi sono i protagonisti:

  • Ferruccio Pammattone, ex sostituto commissario e vice dirigente alla Squadra mobile, si è meritato il nome in codice Semolino perché, se mangia pesante, si riempie di macchie rosse. E la sua compagna Yasmine lo costringe ad una dieta durissima…a base di semolino!
  • Eugenio Mignona, ex sovrintendente alla Scientifica, ha ricevuto il nome in codice Kukident quando, per festeggiare la pensione, si è regalato una smagliante dentiera! Che lo ha aiutato a conquistare l’amore di Anghela, una ricca vedova francese…
  • Luc (e non Luca per un errore dell’impiegato all’anagrafe) Santoro, ex assistente capo all’Immigrazione,  è da sempre Maalox. Infatti soffre di atroci bruciori di stomaco, che cerca di controllare ingurgitando quantità industriali dell’omonimo farmaco! Ha tre figlie, avute da tre diverse donne, e vive con gli anziani genitori.

I tre sono amici da una vita, sin da quando si sono arruolati nel lontano 1975. Ed ora, dopo una vita dedicata al servizio dello Sato,  sono stati congedati per raggiunti limiti d’età. Ma non hanno alcuna intenzione di rinunciare alle indagini!

E ce lo dimostrano anche in questo nuovo romanzo, in cui si trovano ad indagare addirittura su un sostituto procuratore e su una serie di inquietanti commistioni tra i poteri dello Stato.

Ve lo dico subito: i temi affrontati nel libro sono di quelli che mi stanno particolarmente a cuore, anche perché spesso anch’io mi chiedo come siano possibili certe storture del nostro sistema giudiziario.

«Come vi sentireste voi se il procuratore della Repubblica, l’uomo che incarna, o dovrebbe incarnare, la Giustizia, stesse coprendo una situazione di malaffare a vostro danno? Che fareste?Come vi comportereste? … Giacomo sta combattendo una battaglia persa in partenza. nessuno si metterebbe a fare la guerra a un procuratore della Repubblica, figuriamoci i suoi superiori, i funzionari di Polizia! Lo hanno isolato e lasciato solo.»

A me vengono in mente tante volte in cui chiediamo l’intervento di chi dovrebbe garantire il rispetto della legge e invece si tira indietro, facendo appello al “lasciar correre”…

Ma non voglio annoiarvi con i miei predicozzi. L’altro tema è quello dell’agricoltura biologica che biologica non è affatto.

Intanto però noi, convinti di acquistare prodotti più sani, spendiamo cifre assurde per comprare prodotti garantiti sicuri…

Già da questo capirete che il libro mi è piaciuto davvero tantissimo.  E quindi provo a raccontarvelo.

E’ la fine di marzo e il Pastore sta per ricevere una sua cliente, Mariuccia. La metterà in contatto con il figlio morto:

Com’era bello, suo figlio da bambino! … la vita aveva scelto per Giacomo un’altra strada. Gli aveva messo addosso una divisa da poliziotto e lo aveva scaraventato lontano dalle Langhe, a Genova. Quel sorriso era scomparso per sempre. Suo figlio non sarebbe mai più stato felice.

Ma è tutta una truffa: Mariuccia è stata drogata e il Pastore in realtà è Ermanno Gallo, un tecnico informatico che, dopo aver perso il lavoro, si era inventato “un buon modo per sbarcare il lunario”: imbrogliare il prossimo. E’ convinto che nulla potrà andare storto:

Ma le sue doti divinatorie lasciano molto a desiderare. La previsione sulla giornata infatti è completamente sbagliata. Sente suonare il campanello…. «Polizia!» tuona una voce stentorea che non lascia alternative. «Apra o sfondiamo la porta!»

Ma dovremo arrivare alla fine del libro per scoprire come si è arrivati a quell’irruzione. Infatti il libro inizia sei mesi prima, nell’ Agriturismo Mariuccia. Facciamo così la conoscenza di Giacomo, poliziotto che da quattro mesi è in malattia. Il suo superiore gli spiega che contro di lui è stato avviato un procedimento disciplinare e cerca di “farlo ragionare”: 

«Non me ne importa nulla di quello che pensate voi. Non siete neppure degni di indossare una divisa. Siete soltanto dei leccaculo. Io vado avanti per la mia strada.»

Che cosa aveva fatto Giacomo? Aveva denunciato il procuratore della Repubblica di Asti,  Antongiulio Malone:

«Quello è uno che usa la toga per fare politica. È un magistrato spregevole, arroccato al potere»

Lasciamo Giacomo e ritroviamo i membri della squadra Speciale. Ognuno dei tre si annoia e non sa bene come riempire le proprie giornate

L’ex sovrintendente della Scientifica Eugenio Mignogna è indeciso: stabilirsi in Francia con Anghela o restare a Genova?

Ferruccio Pammattone invece si rende conto che deve fare qualcosa … E si reca dal suo amico Giannetto, concessionario d’auto.

Luc Santoro intanto riceve la telefonata di un suo caro amico, Frumento, che gli era subentrato nel ruolo di segretario provinciale del SAP, il sindacato autonomo della Polizia di Stato. Che gli spiega la situazione in cui si trova il sovrintendente Giacomo Dotta.

«Si è messo in testa che vi sia una sorta di mafia che costringe gli agricoltori a aderire a un’associazione che certifica la provenienza biologica dei prodotti. Chi fa parte del consorzio riceve benefici di ogni genere, fondi dell’Unione europea e altre agevolazioni, e riesce a sopravvivere. Chi non aderisce è destinato a chiudere.

Lui sostiene che è tutta una frode, che di biologico nei prodotti messi in vendita dal consorzio non ci sia proprio nulla. Arrivano da chissà dove, cresciuti in terreni zeppi di diserbanti e pesticidi….

Giacomo si è fissato che il procuratore di Asti, competente per territorio in quella zona, sia coinvolto nella vicenda… Malone ha informato i superiori di Giacomo e subito è scattata la sanzione, senza nemmeno uno straccio d’indagine, un briciolo d’istruttoria. I superiori hanno consigliato a Giacomo di smettere, ma lui non ha voluto sentire ragioni e si è rivolto direttamente all’Antimafia»

Luc decide di aiutare quel bravo ragazzo. Anche perché ci mette poco a capire che Giacomo ha ragione:

«Quel Malone è davvero un gran farabutto. Senti cosa fa…» La telefonata durò quasi mezz’ora. L’elenco delle malefatte del procuratore era davvero lungo.

Luc decide di incontrare Giacomo e di raggiungerlo ad Alba, nell’agriturismo della madre. Il caso vuole che anche Mignogna dovrebbe andare nelle Langhe per fare un favore alla sua Anghela.

Pammattone ha una sorpresa per tutti. Ha deciso di realizzare un loro vecchio progetto: una vacanza tutti e tre insieme a bordo del mitico T2, il pulmino della Volkswagen. E ora Giannetto ne ha procurato uno:

«Allora? Si parte?»

Quando Mignogna e Santoro propongono subito le Langhe, Pammattone sente puzza di bruciato ma è comunque felice di partire.

Mariuccia li accoglie con la tipica ospitalità contadina, con un menù degno di un pranzo di nozze:

Sapendo del loro arrivo, giacché avevano prenotato, aveva preparato cinque antipasti: flan di cardi, vitello tonnato, affettati, crocchette di patate e uova sode in salsa verde. Come primi avrebbe servito le tagliatelle e i ravioli del plin con sugo di brasato, come secondo il brasato, appunto, accompagnato dalle patate al forno, e per finire un paio di dolci fatti in casa.

Informato delle vere motivazioni del viaggio dei suoi amici, Pammattone si ritrova subito coinvolto direttamente da Mariuccia. Infatti la donna aveva spesso sentito suo figlio parlare di Semolino.

 Suo figlio tempo prima aveva lavorato con lui alla Mobile e le aveva sempre parlato bene del suo capo, che considerava un maestro.

E il racconto di Mariuccia fa capire che la situazione è davvero critica

«Lo conosco bene. È un bravo ragazzo, corretto, onesto, leale. Schietto. Se si è intestardito, sicuramente qualche buon motivo ci sarà» 

Giacomo non ha voluto aderire al consorzio Bio-San e da allora è stata guerra aperta, anche perché il presidente del consorzio è il fratello minore del procuratore Malone:

Dopo il nostro rifiuto ci hanno tempestato di controlli… Ci hanno inflitto sanzioni per migliaia di euro, lasciandoci praticamente in mutande.

I tre amici ci provano a far ragionare Giacomo, a cercare di farlo tornare al lavoro ma nulla sembra scuoterlo.

Se sapesse che l’Antimafia ha preso sul serio la sua denuncia e sta indagando sui Malone! Anche perché il PM Giambattista Piombo conosce bene “IL METODO MALONE”, avendo lavorato con lui all’inizio della sua carriera.

Il fetente aveva fatto piazza pulita di tutti i poliziotti e i carabinieri in servizio alla sezione di Polizia giudiziaria per sostituirli con leccaculo della sua stessa linea politica. Poi, con un tale schieramento di ruffiani, aveva cominciato a indagare tutti quelli che la pensavano in modo diverso, eliminando pericolosi avversari che potessero ostacolare l’ascesa politica del fratello.

E’ stato lui a volere l’inchiesta e non si fermerà finché non riuscirà ad inchiodare i Malone…

Sulla storia è pure un giornalista, Marco Raffa. Ha infatti saputo che ci sono stati numerosi casi di avvelenamento da pesticidi nella zona.

L’articolo di Raffa è quello che serve anche agli inquirenti per dare una scossa ai dirigenti della Bio-San. Infatti il faccendiere del Consorzio, Vito Salemi, chiede a Francesco Santini, un ex poliziotto, di provare a convincere Giacomo. Con qualsiasi mezzo

L’incendio si sviluppò in piena notte. Le fiamme divamparono nelle due serre poco distanti dall’agriturismo. Alte, alimentate dal vento e dalla benzina sparsa sul terreno, bruciarono tutto in pochi minuti. 

E per Giacomo è l’ultima goccia… Il suicidio del giovane spinge i nostri amici ad allearsi con gli uomini dell’Antimafia per rendere giustizia al giovane.

Insomma, un libro che vi consiglio e che vi darà tanto su cui riflettere

VOTO : 10/10

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Grazie per aver votato!

Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!