LE PORTE DI DAMASCO
Agatha Christie
TITOLO ORIGINALE : Postern of Fate
PRIMA PUBBLICAZIONE : 1973
Traduzione : Luciana Crepax
PRIMA EDIZIONE ITALIANA : 1973
EDITORE : Mondadori
PAGINE : 224 p.
GENERE : giallo, mystery
Preceduto da: Sento i pollici che prudono
LE PORTE DI DAMASCO: descrizione (dal sito dell’editore)
Tommy e Tuppence Beresford, un tempo titolari dell’Associazione giovani investigatori, sono ora un’affiatata coppia di mezza età.
Ritiratisi dal lavoro, vivono in campagna. Ma l’antica passione per l’avventura non si è spenta. Frugando in una pila di libri per ragazzi trovata nella casa che hanno appena acquistato, infatti, i due detective si imbattono in una serie di lettere sottolineate, apparentemente da decenni, con inchiostro rosso.
Mettendole assieme appare una frase dal significato sinistro: «Marie Jordan non è morta di morte naturale. L’ha uccisa uno di noi. Io so chi è stato».
E quello che sembra essere solo un vecchio mistero può ancora interessare molte persone e mettere in pericolo delle vite.
LE PORTE DI DAMASCO : breve riassunto e commento personale
Ogni tanto mi capita di riprendere in mano i romanzi di Agatha Christie e stavolta è toccato a questo “romanzo minore”. Protagonisti sono Thomas Beresford e Prudence Cowley, Tommy e Tuppence. Comparsi per la prima volta in “Avversario segreto”, nel 1922, vivono qui la loro ultima avventura. I 4 romanzi a loro dedicati sono:
- Avversario segreto
- Quinta colonna
- Sento i pollici che prudono
- Le porte di Damasco
I due compaiono anche in una raccolta di racconti: Tommy e Tuppence: in due s’indaga meglio
I romanzi che li vedono protagonisti hanno un taglio spionistico e sono molto divertenti, anche perché molto diversi dai romanzi a cui ci ha abituato la Christie.
Come vi dicevo, in questo libro vivono la loro ultima avventura. All’inizio del romanzo, i due stanno ultimando il trasferimento nella loro nuova casa, ad Hollowquay, un tranquillo paesino della campagna inglese, e non sanno dove sistemare i tanti libri che hanno. Come capita anche a me, nel metterli in ordine Tuppence tende a perdersi nelle pagine di quei romanzi. Del resto, Tuppence è convinta che tra i libri troveranno “qualcosa d’interessante… qualcosa d’imprevedibile, che potrebbe rendere più allegre le loro giornate”.
Infatti ci mette poco a scovare un messaggio nascosto tra le pagine di uno di quei volumi, “La freccia nera” di Stevenson :
a pagina sessantaquattro (o sessantacinque?) aveva trovato delle parole sottolineate in inchiostro rosso e non riusciva a capire perché. Non erano una di seguito all’altra, ma scelte a intervalli regolari e non sottolineate completamente ma solo in parte.
Mettendo insieme tutte le parole, Tuppence riesce a leggere il messaggio segreto:
Marie Jordan non è morta di morte naturale. L’ha uccisa uno di noi. Io so chi è stato”.
Tuppence si mette subito ad indagare, coinvolgendo presto anche il marito… Che a sua volta non esita a chiamare in causa vecchie conoscenze dell’Intelligence.
Scava scava, Tommy e Tuppence portano a galla una vecchia storia, che ha ancora tanti lati oscuri. A quanto pare, infatti “I Lauri” e Hollowquay non sono nomi sconosciuti per i loro contatti, che non credono affatto che i due si siano imbattuti per caso nel mistero
che cosa mi stai combinando? Quali piste insegui, col tuo fiuto infallibile?
Quella vecchia storia ha ancora molti lati oscuri…. C’era su tutti i giornali, lo scandalo Cardington, seguito alla scomparsa di quelle lettere e alla vicenda del sommergibile… Le lettere erano più importanti, perché avrebbero potuto compromettere qualcuno politicamente molto in vista. … ti hanno incaricato di dare un’occhiata in giro, sì o no?
Mentre Tommy comincia a svelare i segreti de I Lauri, uno strano incidente spaventa Tuppence, che rischia davvero di rimetterci le penne…
– Tommy, è stato commesso un delitto in questa casa e per risolvere il mistero noi dobbiamo riandare al passato, scoprire perché è accaduto. Ecco un’impresa che finora non abbiamo mai tentato.
Infatti
la conoscenza completa di avvenimenti che risalgono a molti anni fa potrebbe illuminarci sul presente.
Più i due scavano, più gli strani incidenti si moltiplicano. Probabilmente qualcuno teme che i Beresdorf trovino i documenti che la Jordan aveva nascosto. O che li abbiano già trovati…
“Il male affonda le radici nel passato”… No: “Il male non ha principio né fine”
Questo il messaggio che emerge dalle pagine di questo romanzo, molto diverso dagli altri romanzi della serie, in cui c’erano inseguimenti rocamboleschi e spericolate cacce alle spie. Ma proprio il taglio più riflessivo rende ancora più intrigante la lettura e più affascinanti i personaggi.
Se amate Agatha Christie e volete conoscerla meglio, questo romanzo fa per voi
VOTO 8/10
LE PORTE DI DAMASCO : il titolo
Il titolo riprende una poesia di James Elroy Flecker, citata più volte anche all’interno della storia:
Quattro porte ha Damasco
Mistero Solitudine Disinganno Paura
Non varcarle, o viandante. E mai cantando.
Non conosci il silenzio di quei luoghi
Dove gli uccelli sono tutti morti
Ma s’ode ancora un trillo?