L’avrai camerata Almirante la via…

L’avrai camerata Almirante la via che pretendi da noi italiani è un saggio che si legge come un thriller, che mi ha particolarmente colpito non solo per il particolare momento storico che stiamo vivendo e che consiglierei quasi come testo di educazione civica nelle scuole superiori. Vi racconto di che cosa parla e perché mi è piaciuto…

L’avrai camerata Almirante la via che pretendi da noi italiani

Carlo Ricchini

Editore: 4Punte edizioni

Anno edizione: 2020

In commercio dal: 15 settembre 2020

Pagine: 140 p., Brossura

L’avrai camerata Almirante la via che pretendi da noi italiani : il libro

La storia del processo per diffamazione che Almirante intentò (perdendolo) contro l’Unità e Il Manifesto (e i loro direttori responsabili Carlo Ricchini e Luciana Castellina), perché i due giornali avevano pubblicato un bando repubblichino, il “manifesto della morte”, a firma Almirante.

L’avrai camerata Almirante la via che pretendi da noi italiani: l’autore

Carlo Ricchini (La Spezia, 1930) è stato caporedattore centrale de L’unità e responsabile delle iniziative editoriali. Grazie alla donazione del materiale inerente al processo oggetto di questo libro, è stato istituito il fondo “Carlo Ricchini” presso l’Istituto Storiografico Grossetano della Resistenza e dell’Età Contemporanea

L’avrai camerata Almirante la via che pretendi da noi italiani : breve riassunto e commento personale

Ho trovato particolarmente interessante leggere questo saggio che, come vi ho anticipato, mi ha appassionato come uno dei miei amati gialli ed anche di più.

Già il titolo è intrigante e svelare a che cosa si riferisca è stata la parte più semplice. Infatti cita l’epigrafe dettata da Piero Calamandrei e fatta incidere sulla “Lapide ad Ignominia” eretta a Cuneo in memoria del partigiano Duccio Galimberti, ucciso dai fascisti nel 1944.

L’autore riprende e modifica leggermente l’epigrafe di Calamandrei, per commentare l’idea di alcune amministrazioni di dedicare una via a Giorgio Almirante per i suoi “meriti”.

Ricchini ci ricorda quali furono questi presunti meriti e trova ingiurioso voler equiparare “repubblichini” che volevano consegnare l’Italia ai Tedeschi, ai partigiani, che lottarono invece perché l’Italia fosse uno Stato libero e sovrano.

Ci racconta infatti il processo intentato da Almirante ai giornalisti che osarono pubblicare le prove sull’effettivo ruolo da lui svolto durante la Repubblica di Salò, voluta dai tedeschi per giustificare in qualche modo la loro presenza sul suolo italico.

Infatti il fondatore del Movimento Sociale Italiano aveva sempre minimizzato i suoi “trascorsi repubblichini”. Ma a un certo punto, qualcuno trovò casualmente, tra la polvere, le prove di un grave episodio dimenticato: la pubblicazione di un bando, a firma Almirante, che minacciava di morte coloro che non si fossero arruolati tra i repubblichini.

Almirante denunciò per diffamazione i giornalisti e i giornali che avevano pubblicato il bando. Fu l’inizio di sette anni di processi che si conclusero con una sentenza netta: quei giornalisti avevano semplicemente detto la verità.

Grazie a Ricchini scopriamo anche le numerose indagini svolte dai legali de L’Unità e de Il Manifesto per controbattere alle accuse mosse da Almirante, specie sulle conseguenze che il bando incriminato aveva prodotto nelle zone in cui era stato diffuso.

Il libro cerca di rinfrescarci la memoria e, soprattutto, di stare molto attenti, perché quello che avvenne cento anni fa, con l’avvento del Fascismo, non abbia a ripetersi. I segni purtroppo ci sono tutti.

Ho trovato particolarmente avvincente la parte in cui si fa cenno alle connivenze tra politica e giustizia. Di sicuro Montesquieu si rigirerebbe nella tomba se vedesse quello che accade in Italia, dove nessun giudice si permette di accusare un politico.

Quei rari politici che finiscono inquisiti, di solito dopo qualche tempo li ritroviamo al loro posto… Ma questo non è un blog di politica ma di cucina e di libri! Ogni tanto divago, lo so bene, ma la nostra quotidianità è fatta anche di queste discussioni!!!

Vi consiglio il libro, soprattutto perché nei prossimi anni si sprecheranno le opere “rievocative” del periodo fascista. Ne abbiamo avuto un piccolo esempio nei mesi precedenti. Vi dico solo che ho letto almeno dieci libri che parlavano della marcia su Roma!

Il saggio è ben scritto e corredato da numerose schede che ci facilitano la conoscenza di fatti e personaggi. E capirete perché mi sentirei piuttosto offesa se nel mio Comune ci fosse una via Almirante!

VOTO : 10 / 10

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!