La verità non è una chimera di Barbara Perna

La verità non è una chimera è il primo romanzo che la scrittrice Barbara Perna dedica al giudice Annabella Abbondante. Vi racconto perché mi è piaciuto

Annabella Abbondante: la verità non è una chimera

Barbara Perna

Editore: Giunti Editore

Collana: A

Anno edizione: 2021

In commercio dal: 15 settembre 2021

Pagine: 372 p

Genere: mystery

Seguito da : L’essenziale è invisibile agli occhi

La verità non è una chimera. Il libro

Tutti al tribunale di Pianveggio sanno che non si scherza sul pranzo, perché il giudice Annabella Abbondante ha un debole per la buona cucina ma è perennemente a dieta. Forse per colpa dei deliziosi cannoli della Palermitana, il bar in cui incontra ogni sera i suoi amici: il commissario Nicola Carnelutti e la giornalista Alice “Ginger” Villani di Altamura.

Abbondante sì, di nome e di fatto, una florida taglia 48 e una massa di capelli ricci e ribelli che le cadono sulle spalle, ma lo è soprattutto di cuore: sempre dalla parte dei più bisognosi e con il sorriso sulle labbra, nonostante le estenuanti udienze e le interminabili pile di fascicoli.

Quando l’avvocato Matilde Santangelo si ri­volge a lei per la scomparsa del fratello dalla clinica psichiatrica in cui era ricoverato, Annabella che ha una passione sfrenata per i gialli, non può fare a meno di impicciarsi. Negli stessi giorni, poi, un immobile che lei aveva messo all’asta viene incendiato con tanto di ritrovamento di resti umani: per il giudice e il fido cancelliere Paolo, detto Dolly, la ricostruzione del PM fa acqua da tutte le parti e scoprire la verità diventa un imperativo morale. Tanto più che il giudice Abbondante non accetta mai un no come risposta.

Tra l’ennesimo appuntamento al buio, or­ganizzato da sua sorella Fortuna – il numero 24 negli ultimi quindici anni – aste falli­mentari e udienze oceaniche, Annabella vi conquisterà con la sua energia, la sua pas­sione e il suo grande carisma.

«Di cognome faccio Abbondante. E non posso negare che mi rappresenti piuttosto bene. Di nome faccio Annabella, attaccato e senza virgile, mi raccomando. Mi chiamo Annabella Abbondante, esatto. Ma non basta. Mi chiamo Annabella Abbondante, porto la taglia quarantotto e sono sempre a dieta. Sì, lo so. Assurdo. In un certo senso mi sento una predestinata. Con questo nome, direte voi, si capisce il motivo per cui a sedici anni avevo pensato di fare l’attrice comica. Perché invece, alla fine, io abbia scelto di fare il magistrato si capisce meno. Insomma, adesso presto servizio a Pianveggio, provincia di Lucca e faccio il giudice civile. Non sono sposata, non ho figli e sono felice così.

E poi che dire? Ho tre dipendenze gravi da cui non riesco a liberarmi. La caffeina, i cannoli e la verità. So che tutte e tre possono farmi male. Ma proprio non riesco a farne a meno.»

La verità non è una chimera : L’autrice

BARBARA PERNA è nata a Napoli ed è giudice civile dal 1999. Ha lavorato presso i tribunali di Lagonegro, Santa Maria Capua Vetere e Montepulciano. Attualmente è in servizio presso la sezione fallimentare del Tribunale di Roma. Ha 51 anni, è felicemente sposata, e ha due figlie di 15 e 18 anni. Annabella Abbondante è il suo romanzo d’esordio.

La verità non è una chimera : breve riassunto e commento personale

Mi piace la dedica iniziale dell’autrice, che dedica il suo romanzo d’esordio alla madre, che le ha insegnato l’importanza della buona lettura, e al padre, che invece le ha trasmesso la sua instancabile passione per la scrittura.

In questo bel romanzo, incontriamo una protagonista davvero tosta: il giudice Annabella Abbondante. Angosciata dai chili di troppo, la nostra nuova amica salta sempre il pranzo, concedendosi dei tristi pasti a base di verdure scondite.

A distrarla dal pensiero del cibo una telefonata di sua sorella Fortuna, che prova sempre a combinarle incontri galanti, e il suo cancelliere Paolo Sarracino, detto “Dolly”:

Aveva iniziato a chiamarlo così dopo un’udienza, quando un avvocato, colpito dalla precisione con cui Paolo aveva selezionato i fascicoli e appuntato gli adempimenti da fare, aveva commentato con aria ammirata che “di cancellieri come Sarracino, ce ne sarebbero voluti almeno dieci per tribunale”. Al che la Abbondante, folgorata da un’improvvisa intuizione, aveva risposto che, pensandoci bene, avrebbero proprio dovuto clonarlo, come la pecora Dolly, e distribuirne almeno una copia in ogni distretto giudiziario.

Sarracino la informa infatti che due avvocati vogliono parlare con lei: Matilde Santangelo e l’avvocato Artusi. Circa un anno prima, Annabella aveva deliberato per l’interdizione del fratello di Matilde, Francesco, che soffre di schizofrenia di tipo paranoide. Il giovane ingegnere era stato poi messo in una clinica per essere curato.

Ora il ragazzo è scomparso. E Annabella le consiglia di denunciare immediatamente il fatto. Anzi: la indirizza direttamente dal suo amico, il commissario Nicola Carnelutti.

Annabella è davvero un giudice che si prende a cuore le cause su cui delibera: lo dimostra preoccupandosi degli ulivi di una masseria!

Per fortuna ci sono i suoi amici a tirarla su e a indurla in tentazione! Infatti dopo il lavoro Annabella si incontra con i suoi migliori amici, Nicola e Alice, in una pasticceria davvero speciale:

La Palermitana era un posto magico, sempre profumato di arabica e cannella, un rifugio speciale. Il giudice Abbondante in pratica abitava lì. Quando non stava rinchiusa nel suo studio in tribunale.

Nicola è il commissario Carnelutti mentre Alice è Alice Villani di Altamura, giornalista freelance, che lavora soprattutto per i quotidiani online. Naturalmente Nicola discute della denuncia sporta dalla Santangelo con le amiche e poi mette in guardia Annabella: deve stare fuori dai piedi!

Nicola si girò di scatto e le puntò un dito diritto sul naso: «No, Annabella, ti avviso! Stavolta non ti permetterò di impicciarti delle indagini. La devi piantare» tirò indietro la mano accusatrice e se la infilò tra i capelli, per spettinarli e volumizzarli. Dopo aver controllato con la coda dell’occhio il risultato nello specchio di lato al divano, borbottò: «Tu e quel tuo cancelliere fissato per i gialli…»

Annabella ha un debole per il capitano Gabriele Gualtieri, comandante della compagnia dei carabinieri di Pianveggio e in sua presenza rimedia parecchie figuracce! Ma la nostra Annabella ha un’altra gatta da pelare : una segheria è andata a fuoco

Il giudice si mise subito in allarme, perché si trattava di un immobile che era stato aggiudicato all’asta solo due mesi prima, e temeva per i danni subiti.

Di sicuro l’incendio è stato doloso… E non è la sola brutta notizia del giorno: anche i genitori dei gemelli Santangelo sono scomparsi! Inoltre la dottoressa Erica Baldi, che aveva eseguito la perizia per giudicare le capacità di Francesco, è scomparsa nel nulla da almeno sei mesi…

Ma le brutte notizie sembrano davvero inesauribili. Infatti nella segheria è stato trovato uno scheletro. Il PM incaricato è un altro compagno di liceo di Annabella, Sergio Massi delle Case. Che odia profondamente la nostra giudice Abbondante!

Incapace di stare fuori dall’indagine, insieme al suo cancelliere Annabella si butta a capofitto nell’inchiesta, incurante dei piedi che calpesta!

Perché la cosa importante è fare luce sul delitto… anzi sui delitti: perché gli scheletri nella segheria sono due!

A interrompere le indagini di Annabella ci pensano le vacanze pasquali. Infatti la nostra giudice deve raggiungere la sua famiglia di origine a Sorrento. E qui l’aspettano al varco le zie e la prorompente nonna, che vuole assolutamente che la nipote si sposi!

Per togliersi tanta pressione di dosso, la nostra Annabella è costretta a fingersi fidanzata con Alice…

Al suo rientro al lavoro, scopre che Francesco Santangelo sta per essere processato per l’omicidio dei genitori e che il caso è stato assegnato a un nuovo collega:

“nel tribunale emiliano dove lavorava prima faceva il PM e lo avevano soprannominato “lo Sceriffo”!

Annabella però non è d’accordo con Delle Case: secondo lei è stato troppo precipitoso nell’accettare la confessione di Francesco.

Inarrestabile, Annabella coinvolge nell’indagine “non ufficiale” anche il bel capitano dei carabinieri. E ne vedremo delle belle fino alla fine!

Divertente e irriverente, Annabella Abbondante è una gran donna, che ci conquista con la sua esuberanza e con il suo profondo senso di giustizia. Ce ne fossero di giudici come lei!!!

Da leggere e rileggere

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!