La porta della morte (#10 Felse)

La porta della morte è il DECIMO romanzo della serie dedicata ai casi dell’ispettore Felse. Vediamo insieme che cosa accade al nostro amico.

La porta della morte

TITOLO ORIGINALE ; THE KNOCKER ON DEATH’S DOOR

PRIMA PUBBLICAZIONE : 1970

Traduzione : Alessandro Zubini

Prima edizione italiana : 2000

Editore : TEA

Pagine :  216 p.

PRECEDUTO DA : Canto di morte a Delhi

SEGUITO DA : Il marchio di Shiva

La porta della morte : il libro

A Mottisham, in Inghilterra, la famiglia Macsen-Martel, nobilissima ma economicamente a terra, ha deciso di restituire alla chiesa locale l’antico portone gotico asportato all’epoca di Enrico VIII.

Secondo una vecchia leggenda, i peccatori che cercano di eludere il proprio destino, rifugiandosi nella chiesa, muoiono nel momento in cui toccano la maniglia di quel portone.

Ma l’uomo trovato morto pochi giorni dopo la cerimonia di riconsacrazione è veramente vittima di una punizione soprannaturale? All’ispettore Felse il compito di scoprire la verità.

La porta della morte : l’autrice

Ellis Peters è lo pseudonimo dietro cui si cela la scrittrice britannica Edith Mary Pargeter (Horsehay, 28 settembre 1913 – 14 ottobre 1995).

Talvolta ha firmato i propri lavori col suo nome Edith Pargeter, per altre ha usato invece altri pseudonimi, fra cui Peter BenedictJolyon CarrJohn Redfern.

Di origine gallese, fu un’autrice prolifica, che si cimentò con diversi generi letterari. Come Ellis Peters ha firmato la serie di romanzi dedicata all’ispettore Felse e quella medioevale incentrata sulla figura di Fratello Cadfael, portata anche sugli schermi televisivi in una serie magistralmente interpretata dall’attore inglese Derek Jacobi.

La porta della morte: breve riassunto e commento personale

Per caso, George Felse e sua moglie Bunty si trovano a passare per il villaggio di Mottisham. A un posto di blocco, incontrano il sergente Jack Moon, che li informa sul motivo di tanto fermento.

Il vescovo è in visita al villaggio e, con lui, anche i padroni del castello a cui appartiene la chiesa di Sain Bate, Robert Marsen-Martel e la sua anziana madre.

Tutto perché la porta originale della chiesa è stata rimessa al suo posto e il parroco, il reverendo Andrew Bright, ha organizzato una cerimonia in grande stile per festeggiare l’evento.

Secondo uno degli anziani del villaggio, però, la porta restituita alla chiesa è maledetta. E la maledizione riguarda anche la famiglia…

Secondo molti, solo chiacchiere per tenere lontani i forestieri. Il racconto però non tiene affatto lontano Gerry Bracewell, un fotografo di Birmingham. Che, poco meno di ventiquattro ore dopo, viene ritrovato cadavere davanti alla porta maledetta. Il suo cranio è stato sfondato da un grosso sasso.

Dell’indagine viene incaricato George Felse, aiutato da Jack Moon. A trovare il povero fotografo è stato un giovane, Dave Cressett. Dave ha un’officina insieme a Hugh Martel, il ribelle figlio dei “padroni del castello”, fidanzato tra l’altro con  la sorella di Dave, Dinah.

Dave si sente in qualche modo responsabile per quel delitto e decide di dare una mano a scoprire il responsabile.

Per George, il delitto è legato all’interesse mostrato dal fotografo per la “porta stregata”. Intanto anche altri curiosi arrivano a Mottisham. Tra essi, diversi cacciatori di fantasmi, attirati dalla fantomatica leggenda. Tutti sono preoccupati, in particolare il sagrestano, Eb Jennings.

Ed è proprio il figlio di Jennings, Brian, a scoprire un’altra aggressione ai danni di un cacciatore di fantasmi. Che è gravemente ferito. Brian ha intravisto l’aggressore.

Ciò che ho visto somigliava maledettamente a qualcuno con una lunga veste marrone, simile a quelle che usavano anticamente i monaci

Probabilmente l’arrivo di Brian ha impedito che Herbert Charles Bristow, parapsicologo, venisse ucciso. Per il ragazzo, l’aggressore potrebbe benissimo essere un forestiero che non sa nulla del villaggio” oppure qualcuno del villaggio “che sa tuto di tutti”… A George scoprire quale sia la verità

Romanzo appassionante, che vi terrà incollati fino all’ultima pagina, permettendovi di immergervi nell’atmosfera di un villaggio inglese di cinquant’anni fa.

Divertente e ironico, è un buon romanzo per tenerci compagnia per qualche ora di relax

VOTO: 8/10

La porta della morte: I casi dell’ispettore Felse

  • Il bastone insanguinato (Fallen into the Pit, 1951) (Tea, 2002)
  • Un brindisi con l’assassino (Death and the Joyful Woman, 1961) (Tea, 1998) (precedentemente All’insegna della morte, Mondadori, 1964)
  • Il volo di una strega (Fight of a Witch, 1964) (Tea, 2002)
  • Il sepolcro oltre le dune (A Nice Derangement of Epitaphs oppure Who Lies Here?, 1965) (Tea, 1998) (precedentemente Una salma di troppo, Mondadori, 1966)
  • Assassinio sui monti Tatra (The Piper on the Mountain, 1966) (Tea, 2003)
  • Ballata di morte (Black is the Colour of My True Love’s Heart, 1967) (Tea, 2004)
  • L’uomo che non sapeva uccidere (The Grass-Widow’s Tale, 1968) (Mondadori, 1969 – Tea, 1999)
  • La tomba dimenticata (The House of Green Turf, 1969) (Tea, 2005)
  • Canto di morte a Delhi (Mourning Raga, 1969) (Mondadori, 1977 – Tea, 1999)
  • La porta della morte (The Knocker on Death’s Door, 1970) (Mondadori, 1997 – Tea, 2000)
  • Il marchio di Shiva (Death to the Landlords!, 1972) (Tea, 2007)
  • La sentinella della città morta (City of Gold and Shadows, 1973) (Mondadori, 1975 – Tea, 2000)
  • La pergamena dell’abbazia (Rainbow’s End, 1978) (Tea, 2008)
/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!