La favolosa storia delle verdure di Évelyne Bloch-Dano

La favolosa storia delle verdure. Biografia di pomodori & Co.

Un insolito libro, che ci fa conoscere la Storia attraverso le verdure che mangiamo! Vediamo come è possibile!

 

La favolosa storia delle verdure

Évelyne Bloch-Dano

Traduttore: S. Prencipe

Editore: ADD Editore

Anno edizione: 2017

Pagine: 192 p.

La favolosa storia delle verdure. Descrizione

Cardi e carciofi, topinambur, cavoli, pastinaca, carote, piselli, pomodori, fagioli, zucche, peperoni: quando si mangia la verdura, si inghiotte la storia del mondo.
In un ortaggio si incontrano la grande Storia e la storia dei ricordi di ognuno di noi: le conquiste, la via delle spezie, l’apertura di passaggi marittimi, il commercio tra gli Imperi, l’economia, la diplomazia e la politica mescolati a racconti di madri e padri, di nonne e nonni, cucine e dispense piene di sapori.

Passando da un orto a una poesia, da un quadro a un’ortolana che con la voce squillante tesse le lodi dell’insalata appena colta; da una canzone a un conquistador che trasporta nuovi germogli e condimenti nelle murate della sua caravella, l’autrice ritrova le tracce di una storia favolosa che porta il lettore di paese in paese, da una sfera simbolica a un’altra – perché le carote fanno gli occhi belli e i bambini nascono sotto i cavoli? – viaggiando nello spazio e nel tempo, dalla sfera collettiva a quella più intima.
Nel libro c’è un capitolo dedicato all’Italia, alla Sicilia e ai suoi mercati.

La favolosa storia delle verdure. Breve riassunto e commento personale

E’ una vera e propria biografia delle verdure, ricca di aneddoti, riferimenti letterari, musicali e artistici, questo libro della scrittrice francese Évelyne Bloch-Dano. All’inizio del libro si legge:

“L’aria che respiriamo e gli alimenti che ingeriamo: per l’essere vivente nutrirsi è essenziale. Il cibo è ciò che ci mantiene in vita, ma è anche quello che ci lega all’ambiente circostante, alla nostra storia, alla nostra società, alla nostra epoca, al nostro status sociale, agli altri”.

Come ci spiega l’autrice, i vegetali, per molto tempo, hanno rappresentato se non la base della nostra tavola, garantita dai cereali, sicuramente una parte fondamentale.

Del resto, come avrete notato anche leggendo il mio blog, molte delle ricette con cui cuciniamo i vegetali provengono direttamente dalla tradizione familiare, dalla cucina delle nostre nonne.

La struttura del libro

L’autrice ci parla di 10 verdure: cardi e carciofi, topinambur, cavoli, pastinaca, carota, piselli, pomodori, fagioli, zucche e peperoncini.

Ogni capitolo è un mix di storia, linguistica, arte e folklore.

Per ognuna delle dieci verdure che ci vengono raccontate, la sezione relativa si apre con la descrizione di un quadro che le rappresenta o di un passo di un romanzo o poesia che le è stata dedicata.

Vengono poi ripercorse le tappe evolutive di ognuna delle verdure presentate. Dall’etimologia al termine attuale, dalla terra di origine, a volte completamente diversa da quella che crediamo di conoscere a quella in cui oggi ognuna di esse è prevalentemente coltivata.

ALCUNI PERSONAGGI

Dopo la storia dei cavoli, che, come sappiamo, appartengono alla famiglia delle Brassicacee, e sono uno degli ortaggi più antichi, già presente nel Paleolitico, scopriamo la storia dei piselli.

Anche la loro origine è antichissima. Addirittura le prime tracce di questi legumi risalgono al Neolitico antico, tra il 7000 e il 6000 a.C., in Medio Oriente.

Oggi, nel mondo, esistono ne migliaia di varietà, risultato di un paziente lavoro di selezione. Ricordiamo che fu proprio il pisello a permettere al naturalista, matematico e monaco agostiniano ceco Gregor Johann Mendel (1822-1884) di rivoluzionare la conoscenza delle leggi dell’ereditarietà. 

MODA E CIBO

Leggendo queste pagine non ho potuto fare a meno di riflettere su quanto la moda influenzi persino la nostra alimentazione, spesso senza nemmeno che ce ne accorgiamo.

Pensate ai cavoli: venti anni fa erano considerati solo “puzzolenti” verdure per poveracci. Oggi, invece, fior di chef ne esaltano il gusto in piatti che di semplice e povero hanno ben poco. Come si legge anche nel libro :

“niente è più mutevole del gusto, influenzato dall’epoca, dal luogo, dal gruppo sociale cui apparteniamo, senza dimenticare la parte soggettiva e personale che coinvolge”.

In effetti, sottolinea la scrittrice,

«L’uomo è l’unico essere vivente a non subire meccanicamente i vincoli dell’ambiente che lo circonda ma a poter scegliere la propria alimentazione in base a criteri non fisiologici, bensì simbolici».

Un libro che vi consiglio se, come me, non potete fare a meno di fare la spesa e cucinare chiedendovi come sia arrivata la patata nei nostri piatti o perché non troviamo più i cedri!

VOTO: 9/10

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!