IL SETTIMO MANOSCRITTO di Fabrizio Santi

IL SETTIMO MANOSCRITTO è il secondo romanzo scritto dall’autore romano Fabrizio Santi. Dopo la “caccia al tesoro” de IL QUADRO MALEDETTO, vediamo quali sorprese ci riserva in questo libro lo scrittore

 

 

Il settimo manoscritto

Fabrizio Santi

Editore: Newton Compton

Collana: Nuova narrativa Newton

Anno edizione: 2016

Pagine: 335 p.

 

 

 

Il settimo manoscritto. Descrizione

Dalla cassaforte del monastero di San Gregorio al Celio è stato rubato un manoscritto, l’Unicum.

Un antico manoscritto rubato in un monastero. Una caccia agli indizi tra palazzi romani e antiche chiese. Quale terribile segreto si cela in quel codice?

Redatto in italiano cinquecentesco, nessuno è mai riuscito a interpretarlo. Eppure non c’è alcun motivo che giustifichi il furto: in giro ne esistono infatti altre copie.

Giulio Salviati, scrittore di successo da tempo in crisi d’ispirazione, vive in una piccola mansarda a Trastevere ed è a corto di soldi. Una sera riceve la visita di un personaggio incappucciato, che gli chiede di indagare su quel furto, in cambio di una cospicua somma di denaro: la logica stringente con cui Salviati scrive i suoi thriller – pensa il misterioso committente – lo porterà là dove la polizia non è riuscita ad arrivare.

Grazie alle sue indagini Salviati scopre che esiste un libro, conservato alla biblioteca Angelica, che parla proprio dell’Unicum . Ma qualcuno lo sta già leggendo. Chi è?

La rocambolesca ricerca sulle tracce del manoscritto lo condurrà dentro a storici palazzi romani, fino a sconosciuti e inquietanti sotterranei… Cosa cela quell’antico codice di così importante? Un segreto per cui qualcuno è disposto a uccidere…

Il settimo manoscritto. L’autore

Fabrizio Santi è nato e vive a Roma. È laureato in Lingue e letterature straniere e insegna inglese in un liceo scientifico romano.

È diplomato in pianoforte al Conservatorio di Perugia. Il quadro maledetto, il suo primo romanzo, è stato per settimane in vetta alle classifiche. Le indagini di Giulio Salviati proseguono con Il settimo manoscritto e L’enigma della cattedrale sommersa.

Il settimo manoscritto. Breve riassunto e commento personale

Stavolta Roma è protagonista praticamente assoluta delle vicende raccontate nel libro.

Giulio Salviati è uno scrittore romano di gialli in crisi d’ispirazione. Dopo aver pubblicato alcuni libri di successo, ormai da tre anni non trova più l’ispirazione e si ritrova sempre più spesso attaccato ad una bottiglia. I proventi dei precedenti romanzi sono ormai agli sgoccioli quando uno sconosciuto con un lungo impermeabile scuro, un cappello a larghe falde e una maschera sul volto si materializza davanti allo scrittore, mentre questi sta entrando nella sua mansarda a Trastevere.

L’uomo mascherato gli propone una cospicua ricompensa se accetterà di indagare sul furto dell’Unicum, un manoscritto cinquecentesco trafugato dal monastero di S. Gregorio al Celio.

Salviati, nonostante qualche incertezza, decide di accettare la proposta dello sconosciuto. Si ritrova così a indagare su questo manoscritto, donato da un mercante di libri rari, agli inizi del Novecento, al monastero di Novalesa sulle Graie (p.7). Dopo la Seconda Guerra Mondiale, l’abate di Novalesa venne trasferito a Roma e portò il manoscritto con sé. Come spiega l’abate Lamberto Fiorini al commissario Restelli, il libro, di scarso valore economico, ha la particolarità unica di non essere mai stato interpretato :

«Nessuno è mai riuscito a interpretare il racconto narrato… Il testo racconta di una bambina che entra in un castello e ne visita le stanze, arredate nelle maniere più strane»

Le indagini di Salviati cominciano proprio dall’abbazia benedettina di Novalesa, in Val di Susa, dove uno strano giardiniere (Gualtiero) gli rivela che a Roma esiste un libro che parla dell’Unicum (p. 24):

«Il libro è custodito nella Biblioteca Angelica»

Chi sarà mai questo giardiniere? Presto Giulio comprende che si tratta del fisico Lorenzo Ghiberti (p. 25)

«scomparso misteriosamente qualche anno prima»

Intanto Giulio si reca vicino Piazza Navona, all’Angelica (p. 27),

«così chiamata in onore del vescovo Angelo Rocca, suo fondatore»

Pensate: fu la prima biblioteca europea aperta al pubblico!

Qui incontra Elena, una giovane ed affascinante bibliotecaria che diventa il suo braccio destro nelle indagini.

Quando il commissario Restelli li avverte che due cadaveri sono collegati al furto del manoscritto, i due sono tentati di rinunciare, ma la curiosità è grande…Come dice Dante (inferno, Libro XXVI, vv 119 – 120 ) :

Fatti non foste a viver come bruti ma per seguire virtute e cagnoscenza

Giulio ed Elena decidono di proseguire nella ricerca del libro, non rinunciando nemmeno dopo essere stati rapiti!

E quando anche una suora viene uccisa all’interno del suo monastero, i due diventano inarrestabili…

Un buon mistery, che a tratti si tinge di giallo, per trascorrere qualche ora in completo relax. Anche in questo romanzo, come nel precedente, ci ritroviamo accanto ai protagonisti a passeggiare per le strade di Roma, alla ricerca degli indizi che ci permetteranno di comprendere il racconto del manoscritto!

VOTO: 8 / 10

/ 5
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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!