Il Passaggio dell’Orso di Giuseppe Festa

Il Passaggio dell’Orso è un romanzo dello scrittore italiano Giuseppe Festa. Scopriamo insieme di che cosa parla

Il Passaggio dell’Orso. Descrizione

Kevin, studente metropolitano svogliato e tecnologico e Viola, aspirante naturalista che vive in campagna, si ritrovano al Parco Nazionale d’Abruzzo per lavorare come volontari insieme al guardaparco Sandro.

La loro storia si intreccia con quella di un giovane orso rimasto orfano che, senza la guida della madre, non riesce a cavarsela da solo nella foresta. Un bracconiere, che sembra essere sempre un passo avanti ai due ragazzi, gli dà la caccia, e l’orso si ritrova a giocare con il fuoco… Perché il Parco è terreno d’affari per molti e qualcuno sta tramando nell’ombra per sterminare gli ultimi, preziosissimi esemplari di orso marsicano.

Il più antico Parco italiano diventa teatro di un legame indelebile tra un ragazzo e un cucciolo d’orso.

Un grande esordio nella narrativa d’avventura per ragazzi, il racconto di un viaggio emozionante alla scoperta della natura e delle sue meraviglie.

Il Passaggio dell’Orso

Giuseppe Festa

Prima pubblicazione: 2011

Editore : Salani

Pagine: 224 p.

Genere: romanzo

«Un racconto bellissimo di orsi e di uomini. I sentimenti, le paure, le fragilità ma anche il coraggio, la voglia di vivere e la generosità di esseri così diversi, eppure così simili. Un romanzo che celebra la natura e gli animali, senza venir meno al rispetto per gli uomini».
Dacia Maraini

«Un inchino alla Natura, alla sua Bellezza, alla sua Fragilità… Un atto d’amore guidato da un profondo rispetto che dovrebbe guidare la nostra vita, prima di tutto».
Licia Colò

Il Passaggio dell’Orso. L’autore

Giuseppe Festa è laureato in Scienze naturali e si occupa di educazione ambientale.

È la voce del gruppo Lingalad. La sua musica, carica di suggestioni evocate dal mondo naturale, ha incontrato un vasto consenso di critica e di pubblico e lo ha portato a esibirsi su prestigiosi palcoscenici internazionali, da New York a Bruxelles, da Toronto a Francoforte.

Ha prestato più volte servizio di volontariato al Parco Nazionale d’Abruzzo, vivendo a stretto contatto con i guardaparco. Tra le montagne abruzzesi ha imparato a conoscere e amare gli orsi.

“Qualche anno fa trascorsi un periodo di volontariato al Parco Nazionale d’Abruzzo. Conobbi luoghi e persone che mi cambiarono la vita, come Giuseppe Di Nunzio, un ex-guardaparco oggi in pensione.

Un esempio di amore autentico e disinteressato per la natura, un incontro che ricorderò per sempre e che mi ha ispirato nel tratteggiare uno dei protagonisti del libro, Sandro.

Recentemente l’ho rivisto e abbiamo fatto un’escursione insieme. Nonostante i suoi 85 anni suonati, Peppe si arrampica in montagna con la leggerezza di un camoscio. D

evo ammettere che, benché io abbia meno della metà dei suoi anni, ho faticato a tenere il suo passo!” (Giuseppe Festa)

Protagonista e sceneggiatore del premiato film documentario Oltre la frontiera, è autore di diversi reportage sulla natura trasmessi dalla Rai.

Il suo sito internet è http://www.giuseppefesta.com

Il Passaggio dell’Orso. Breve riassunto e commento personale

Avevo letto questo romanzo parecchi anni fa, all’epoca della sua uscita, e mi aveva emozionato. Oggi l’ho riletto e vi confesso che è riuscito a commuovermi ancora di più!

Forse perché il libro si apre con un doppio (o meglio, triplo) parto, quello di Lucia, la moglie del protagonista, e quello di Koti, che dà alla luce due magnifici ordacchiotti.

Dal libro traspare tutto l’amore dell’autore per la mia regione e per il nostro Parco, che non è il più antico d’Italia ma tra i primi creati (vedi QUI).

Insieme ai due giovani volontari che partecipano ad un programma di volontariato del Parco (vedi QUI), guardiamo a luoghi familiari con occhi nuovi e ci scopriamo ancora più innamorati delle nostre montagne.

Grazie al libro, riusciamo anche a comprendere quanto siamo fortunati a vivere in questi luoghi (o nelle immediate vicinanze) e vorremmo fare anche noi la stessa esperienza di Viola e Kevin. Come anticipa loro Barbara Gentile, la responsabile del gruppo di volontari

Farete un’esperienza unica a contatto con una natura incontaminata e con animali meravigliosi

In parallelo all’esperienza dei due ragazzi, che presto si ritrovano a fianco del guardaparco Sandro Di Ianni, un uomo che ha dedicato la sua vita alla difesa degli  orsi marsicani.

Il figlio di Sandro, Luca, è nato nello stesso istante in cui, in una tana nel fitto del bosco, nasce anche un cucciolo d’orso, Kahru.

Il bambino e l’orso saranno uniti da un legame indelebile, che porterà i loro destini ad incrociarsi più volte…

Kevin, studente milanese svogliato e iper-tecnologico, scoprirà insieme a Viola, aspirante naturalista, quanto affascinante sia la natura e imparerà insieme a noi moltissimo sulla vita degli orsi, protagonisti veri di questo racconto.

E i due giovani scopriranno anche quanto in pericolo sia il delicato equilibrio tra uomo e natura…. Affronteranno spietati bracconieri, taglialegna non autorizzate e, soprattutto, si troveranno ad fare i conti con gli interessi economici di chi è disposto persino a sterminare tutti gli ultimi esemplari di orso marsicano per il proprio tornaconto.

Tantissimi i richiami ai luoghi del mio cuore, primo tra tutti alla Camosciara, dove tante giornate abbiamo trascorso con i miei genitori… Come ci dice anche il nome, ospita una nutrita popolazione di camosci, emblema del Parco insieme all’orso.

Un libro che vi consiglio e che resterà tra i migliori mai letti

VOTO : 10/ 10

Il passaggio dell’orso. Le ricette del libro

Tra le tante, nel libro si parla anche della PASTA CON GLI ORAPI, una verdura molto particolare che cresce sulle nostre montagne. A questa specialità, il 13 AGOSTO, BARREA dedica una sagra fantastica!

Io li uso per preparare ORAPI E FAGIOLI, ma anche una crema che poi finisce nei miei gnocchi…

Gli orapi sono una specie di spinacio selvatico, che cresce spontaneamente in altura sulle  montagne del Parco d’Abruzzo soprattutto in prossimità dei tradizionali “stazzi”, i pascoli delle greggi, poiché necessita di abbondante concimazione.

Detto ance “Erba del Buon Enrico”, il suo nome scientifico è “Chenopodium bonus Henricus”.

Ne riparleremo presto!

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!