IL NATALE DI POIROT di Agatha Christie

IL NATALE DI POIROT è uno dei miei libri preferiti della serie di Poirot. L’ho riletto di recente e ve ne parlo volentieri!

IL NATALE DI POIROT

Agatha Christie

Titolo originale : Hercule Poirot Christmas

Prima Pubblicazione : 1939

Prima ed. italiana : 1940 (ed. Mondadori 2017)
Traduttore: Oriella Bobba

Pagine 224 p.

Genere : romanzo giallo

Preceduto da : La domatrice

Seguito da : La parola alla difesa

IL NATALE DI POIROT : descrizione (dal sito dell’editore)

Natale. Le famiglie accantonano i contrasti e si riuniscono per festeggiare, a volte solo con lo scopo di mascherare odi e rivalità feroci. E infatti la riunione familiare voluta dal vecchio e tirannico Simeon Lee, che ha chiamato attorno a sé figli e nipoti, si trasforma in dramma. Il vecchio patriarca viene misteriosamente ucciso in una stanza chiusa dall’interno.

L’assassino è un membro della famiglia? Tutti sono sospettabili, tutti hanno un motivo per volere la sua morte

IL NATALE DI POIROT : breve riassunto e commento personale

Sempre difficile parlare dei libri che amo, soprattutto quando si tratta dei romanzi di Agatha Christie che tutti conoscono, magari solo per aver visto il film… E questo romanzo si è rivelato davvero arduo da raccontarvi. Infatti rischio sempre di svelarvi troppo!

Ma cerchiamo di andare con ordine. cominciando proprio dall’inizio del libro, in cui ci vengono indicati i vari personaggi che incontreremo. Per fare ordine, tra gli altri, troveremo

  • Pilar Estravados
  • Horbury: cameriere personale di Simeon Lee
  • l’anziano maggiordomo Tressilian
  • Il colonnello Johnson: Capo della Polizia. Già comparso nel romanzo Tragedia in tre atti ed infatti nel libro viene fatto riferimento all’omicidio di Sir Strange.
  • Alfred Lee e sua moglie Lydia
  • David Lee e sua moglie Hilda
  • George Lee e sua moglie Maude
  • Harry Lee, “il figliol prodigo”
  • Simeon Lee, il patriarca
  • Il sovrintendente Sugden

ed ovviamente il nostro mitico Hercule Poirot! Che pensa Poirot dell’inflazionato “spirito natalizio”? Lo spiega al Colonnello Johnson:

A Natale impera lo spirito di buona volontà. Vecchi litigi vengono dimenticati, coloro che si trovano in disaccordo fanno la pace… Sia pure provvisoriamente le famiglie che sono state separate per tutto l’anno si raccolgono ancora una volta… In queste condizioni, amico mio, deve ammettere che i nervi possono venir sottoposti a dura prova.

Persone che non hanno alcuna voglia di essere amabili fanno uno sforzo per apparirlo…

C’è in loro molta ipocrisia, a Natale, onorevole ipocrisia, senza dubbio, ipocrisia “pour le bon motif”, ma sempre ipocrisia. E lo sforzo per essere buoni e amabili crea un malessere che può riuscire in definitiva pericoloso.

Chiudete le valvole di sicurezza del vostro contegno e presto o tardi la caldaia scoppierà provocando un disastro.

E ovviamente i fatti gli daranno ragione!

Tutto inizia il 22 dicembre 1939 con un incontro su un treno tra il giovane Steven Farr e la bella spagnola Pilar Estrevados.

Farr percorre le carrozze di un treno pensando con nostalgia al suo Paese natale:

Se fosse stato ancora nel Sud Africa… Un acuto morso di nostalgia lo sorprese… Sole, cieli azzurri, giardini colmi di fiori… azzurri convolvoli pronti ad arrampicarsi su ogni piccola capanna…

E qui… Sudiciume, tetraggine, e gente, gente, gente senza fine, formiche indaffarate nel loro formicaio. Per un momento pensò: «Vorrei non essere venuto…». Poi ricordò i suoi propositi e atteggiò la bocca a un’espressione ostinata. No, per l’inferno, doveva persistere… Erano anni che ci pensava, aveva sempre inteso di fare… ciò che stava per fare.

Ad un tratta, tra tutta quella gente, la bellezza latina di una giovane lo distrae :

Quella ragazza era diversa dalle altre: capelli neri, carnagione di un caldo pallore, occhi profondi e oscuri come la notte… gli occhi fieri e un po’ tristi delle meridionali…

Deciso a fare la sua conoscenza, si siede vicino alla giovane. E l’indirizzo che legge sul suo bagaglio gli provoca qualche perplessità …

Ma anche Pilar viene attratta da quel giovane così diverso dagli altri suoi compagni di viaggio.

Mentre i due giovani viaggiano verso Gorston Hall, nella grande dimora dei Lee i “padroni di casa”, Alfred Lee e sua moglie Lydia discutono dell’imminente Natale e della strana riunione che il padre di Alfred, Simeon, ha voluto organizzare. Infatti ha annunciato che ci saranno due ospiti a sorpresa:

«Un signore e una giovane signora.»

Lydia vorrebbe che il marito si ribellasse a quell’uomo che, in cambio della sua generosità, pretende fedeltà assoluta:

«Tu sei un suo schiavo, Alfred. Se noi abbiamo deciso di partire e tuo padre d’improvviso preferisce che restiamo, tu mandi tutto a monte senza una parola di protesta…

Se decide che dobbiamo andarcene, subito ce ne andiamo. Non abbiamo una nostra vita, non abbiamo indipendenza… Credo che sia un vecchio maligno e tirannico, che approfitta dell’affetto che tu hai per lui. Avresti dovuto mostrarti più energico già da tempo»

Con loro, nella grande dimora, vive da circa un anno anche l’infermiere di Simeon Lee, Horbury, un tipo alquanto equivoco, e l’anziano maggiordomo, affezionato ai “signorini”:

«Che caro vecchio, quel Tressilian. Un vero amico. Non so come potremmo fare senza di lui.» «Sì, è proprio un domestico della vecchia scuola. Son quasi quarant’anni che è con noi, e ci è molto affezionato.»

Secondo Lydia, Simeon è annoiato ed ha deciso di “offrirsi un piccolo diversivo per Natale”.

E le sue previsioni si riveleranno giuste. Infatti con sorpresa e irritazione Alfred si trova davanti “il figliol prodigo” : suo fratello Harry. Molti anni prima, per evitare uno scandalo, Harry era stato costretto a fuggire all’estero e da allora non era più tornato a casa:

«Era sempre stato uno scavezzacollo, pieno di debiti e di pasticci… Un bel giorno se ne andò con settecento sterline che non gli appartenevano e lasciò una lettera in cui diceva che la vita d’ufficio non era fatta per lui, e che intendeva girare il mondo.»

Ovviamente aveva continuato a chiedere soldi al padre ovunque si trovasse…

A completare il quadro, troviamo il pianista David Lee e sua moglie Hilda. David ha lasciato la casa paterna poco dopo la morte della madre e non ha più voluto tornarvi.

Per lui, il padre è colpevole di aver trattato malissimo la donna e di averla condotta prematuramente alla tomba:

«fu lui a farla morire… di crepacuore… Per questo decisi di non vivere più sotto il suo tetto, di rompere ogni legame.»

Hilda però è riuscita a convincerlo ad accettare l’invito del padre, nella speranza di liberarlo dal suo odio e dalla sua ossessione per il passato:

«Tuo padre invecchia, e forse comincerà a diventar più sentimentale per quanto riguarda i vincoli familiari… Desidero che tu vada, e la faccia finita una volta per tutte.»

Povera Hilda: dovrà pentirsi della sua decisione! L’ultimo di cui facciamo la conoscenza è George, membro del Parlamento e sposato a Maude, una donna molto più giovane di lui.

Proprio da George apprendiamo che, oltre a quattro figli maschi, Simeon ha avuto anche una figlia, Jennifer:

«E c’era mia sorella Jennifer, anche. Se n’era andata con uno straniero, un artista spagnolo, amico di David. È morta poco più di un anno fa, lasciando una figlia, credo”

E capiamo chi sia Pilar…. Il taccagno George e sua moglie si preoccupano che la loro parte di eredità venga ridotta! E decidono di partecipare alla riunione di famiglia per difendere i loro interessi… Immaginatevi la faccia che fanno quando si trovano davanti Pilar ed Harry!

«La ragazza è mia nipote, l’unica mia nipote. Non m’importa chi sia stato suo padre, e che cosa abbia fatto. Lei è carne e sangue mio e verrà a vivere qui, in casa mia».

Con la giovane Simeon si mostra umano e le racconta le sue debolezze, non lesinando nei giudizi taglienti sui suoi figli…

Insomma, sotto casa si è portato un bel po’ di nemici! E non possiamo certo meravigliarci quando lo troviamo morto proprio la sera del 24 dicembre:

Simeon Lee era disteso in un lago di sangue. E sangue era spruzzato in abbondanza tutto intorno.

Del delitto viene subito informato il colonnello Johnson, capo della Polizia del Middieshire, che ospita Hercule Poirot per le festività.

«Accidenti!…Un delitto. Proprio alla vigilia di Natale…Il vecchio Simeon Lee, uno degli uomini più ricchi ch’io conosca. Aveva fatto fortuna nell’Africa del Sud…Un tipo strano… Ecco, credo che in fondo nessuno gli volesse bene… Era invalido da un paio d’anni, e io non so molto, sul suo conto. Comunque era una delle personalità più importanti della contea».

Ovviamente Johnson chiede a Poirot di accompagnarlo e sul posto i due trovano già il sovrintendente Sudgens. A quanto pare, l’uomo è stato chiamato proprio dalla vittima per denunciare il furto di diamanti grezzi che custodiva in cassaforte…

Subito Hercule inizia a interrogare tutti e gli è chiaro che ognuno avrebbe avuto un buon motivo per eliminare il vecchio invalido. E che tutti stanno mentendo… Ma alla fine riuscirà  a smascherare tutte le bugie e a rivelarci una verità per noi sconvolgente!

VOTO 10 / 10

Ed è persino poco per un libro che riesce a catturare la nostra attenzione pagina dopo pagina, tenendoci con il fiato sospeso fino alla fine.

Il nostro cervello poco alla volta metterà insieme tutti i pezzi del puzzle e insieme a Poirot anche noi arriveremo alla soluzione del caso!

Poirot teneva l’uditorio sotto il fascino della sua personalità, della sua autorità, della sua intelligenza. Tutti guardavano quasi ipnotizzati il piccolo uomo…

Anche noi!!!

1,0 / 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!