FERRATELLE TE’ MATCHA E FIORI DI ACACIA

FERRATELLE TE’ MATCHA E FIORI DI ACACIA

Come vi ho raccontato qualche giorno fa, da tanto tempo non preparavo le ferratelle“, uno di quei “piatti della memoria”, che hanno il potere di riportarmi all’infanzia e ai fine settimana e alle estati che io e la mia sorellina passavamo a casa dei Nonni.

Del resto ho ereditato i “ferri del mestiere” e ogni volta che li uso mi sembra quasi di avere ancora la Nonna con me…

Dopo avervi presentato la “versione classica”, oggi vi propongo la mia ricetta riveduta e corretta, con fiori di acacia e tè matcha!

A fine ricetta vi racconto meglio la storia delle ferratelle. Ora però bando alle ciance e mettiamoci al lavoro!

FERRATELLE TE’ MATCHA E FIORI DI ACACIA : la ricetta

  • Difficoltà : BASSA
  • Preparazione : 5 MINUTI
  • Cottura : 30 minuti (complessivi)
  • Costo : MOLTO BASSO

INGREDIENTI

  • UOVA 2 (medie) 
  • ZUCCHERO 100 g (io ne metto due cucchiai, perché non ci piacciono troppo dolci)
  • FARINA 200 g
  • LIEVITO PER DOLCI 5 g
  • OLIO DI SEMI DI GIRASOLE 50 ml
  • ACQUA 50 ml
  • TE’ MATCHA 1 cucchiaio (se volete un verde più intenso, altrimenti due cucchiaini, come ho fatto io al primo tentativo)
  • FIORI DI ACACIA ESSICCATI 2 cucchiai
  • LIMONE 1 (la buccia grattugiata) FACOLTATIVO

PREPARAZIONE

Innanzitutto sciogliete il tè nell’acqua e mettete da parte.

Tritate quindi i fiori di acacia essiccati, riducendoli in polvere. Potete anche usare quelli freschi. In questo caso, dovrete staccarli delicatamente dal picciolo.

Rompete le uova in una ciotola e aggiungete lo zucchero. Lavoratele con una frusta a mano o elettrica fino ad ottenere un composto spumoso.

Unite l’olio, il tè sciolto nell’acqua e i fiori di acacia. Se vi piace, aggiungete la scorza grattugiata del limone.

Aggiungete quindi la farina setacciata con il lievito poca alla volta, mescolando con un cucchiaio di legno.

Lavorate il composto finché tutti gli ingredienti non saranno amalgamati. Otterrete un composto molto denso e pastoso. Se volete un composto ancora più denso, non aggiungete l’acqua.

Intanto ungete l’apposito ferro per le ferratelle (potete usare anche la piastra elettrica) e mettetelo sul fornello. Fatelo scaldare su fiamma media.

Appena il ferro sarà bollente, abbassate la fiamma.

Aiutandovi con due cucchiaini, versate al centro un cucchiaino di impasto. Dopo circa 30 secondi capovolgete il ferro, per cuocere le ferratelle su entrambi i lati.

Tenete sul fuoco basso altri 60 secondi e poi staccate delicatamente la ferratella.

Proseguite allo stesso modo finché non avrete esaurito l’impasto.

Prima di gustarle, fate raffreddare! Potrete poi conservare le ferratelle in una busta chiusa anche per una settimana.

FERRATELLE TE’ MATCHA E FIORI DI ACACIA. IL RIPIENO DELLA NONNA.

Solitamente farciamo le ferratelle con un ripieno a base di marmellata, cacao amaro e mosto cotto, ma potete gustarle “vuote” oppure con della crema al cioccolato! Con il ripieno della Nonna sono il massimo. Vi do la mia ricetta.

  • Marmellata (possibilmente di uva) 200 g
  • Cacao amaro in polvere 2 cucchiai
  • Mosto cotto 1 cucchiaio
  • Mandorle a lamelle 100 g

Mescolate tutti gli ingredienti e poi usateli per farcire le vostre ferratelle!

FERRATELLE TE’ MATCHA E FIORI DI ACACIA : UN PO’ DI STORIA

Uno storico italiano vissuto nell’800Giuseppe Tassini, cita le ferratelle nel suo capolavoro “Curiosità Veneziane – Ovvero: Origini delle denominazioni stradali di Venezia”, chiamandole anche inferriate o scalette per la somiglianza di questi dolcetti alle grate delle finestre o alle scale.

Sembra che l’origine di questa specialità sia da far risalire ad un’epoca lontana, quando gli antichi Romani erano soliti preparare un dolce chiamato crustulum, praticamente con gli stessi ingredienti.

Le piastre utilizzate per cuocere le ferratelle, invece, iniziano ad apparire solo nel ‘700 circa, un periodo storico in cui questi arnesi in ferro con la doppia piastra e i manici venivano forgiati dai fabbri su commissione delle spose delle ricche famiglie abruzzesi, che facevano incidere sulla piastra lo stemma del casato o le loro iniziali.

“Lu ferre”, così personalizzato, costituiva infatti la dote che le giovani ragazze portavano al marito.

Le ferratelle oggi troneggiano nelle vetrine di numerose pasticcerie abruzzesi ma nel passato erano considerati i “dolci delle feste”, da preparare durante la settimana pasquale o in occasione delle celebrazioni del Santo patrono, come omaggio in segno di rispetto e devozione.

IL TERRITORIO DI PROVENIENZA

Le ferratelle vantano una paternità abruzzese ma sono particolarmente diffuse in altre regioni italiane: in Molise questi dolci erano serviti almeno fino agli anni ‘60 in occasione dei matrimoni e sono noti da sempre come “cancelle”, un nome che allude alle scanalature dei cancelli impresse dai rilievi della classica piastra in ferro.

Anche in una delimitata zona del Lazio, il circondario di Cittaducale, ex territorio abruzzese, è tradizione preparare queste specialità dolciarie, che proprio in questa regione hanno ottenuto il riconoscimento di PAT, prodotto agroalimentare tradizionale

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!